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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Novembre 2007
 
   
  ASMA: ARRIVA IL PRIMO SPRAY EXTRAFINE PER UN MIGLIOR CONTROLLO DELLA PATOLOGIA

 
   
  Milano, 13 novembre 2007 - Grazie a un’innovativa tecnologia “made in Italy”, gli asmatici possono oggi disporre della prima associazione in soluzione extrafine di un broncodilatatore e uno steroide, rispettivamente formoterolo e beclometasone (Foster). Le particolari caratteristiche della nuova formulazione offrono uno strumento in più per migliorare il trattamento dell’asma: una malattia di notevole impatto non solo per la sua diffusione, ma anche per l’elevata percentuale di pazienti non controllati in maniera ottimale. “L’asma colpisce circa il 5% della popolazione generale – conferma Leonardo Fabbri, Professore Ordinario e Direttore della Clinica di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Presidente della European Respiratory Society – e ha picchi fino al 10% in bambini ed anziani”. La sua presenza viene diagnosticata in base alla clinica e alla dimostrazione di un’ostruzione reversibile delle vie aeree. “Dopo un primo inquadramento, è possibile impostare la terapia, il cui obiettivo è di mettere e tenere sotto controllo il paziente”, prosegue l’esperto. “Il trattamento va iniziato basandosi sulla gravità identificata nella prima fase di valutazione della malattia e seguendo lo schema proposto dalle Linee Guida Gina”. Nonostante l’attenzione dei medici al problema, l’esistenza di Linee Guida di terapia condivise e la disponibilità di terapie efficaci, l’asma è ancora una malattia non adeguatamente controllata. “Quando si effettua una valutazione anamnestica mirata, con domande specifiche (relative ad esempio alla qualità del riposo notturno o alla possibilità di condurre una vita priva di condizionamenti), si scopre che la percentuale di pazienti asmatici con un ottimale controllo della malattia è intorno al 5%”, ricorda Germano Bettoncelli, Responsabile Nazionale Area Pneumologica della Società Italiana di Medicina Generale. Alla base di questo scarso controllo, può esserci, da un lato, un’imperfezione nella diagnosi conseguente al limitato ricorso alla spirometria, dall’altro un problema di “presa in carico” e di educazione del paziente. Spesso l’asmatico non sa che l’infiammazione delle vie aeree rappresenta l’evento centrale nell’asma e che questa condizione persiste, anche quando i sintomi scompaiono; inoltre, non è informato della differenza fra terapia al bisogno e terapia di fondo per il controllo dell’infiammazione. È per queste ragioni che di frequente, quando sta bene, il paziente tende a interrompere la cura, compromettendone così i risultati. “Il riconoscimento del ruolo fondamentale dell’infiammazione nell’asma ha fatto sì che gli steroidi inalatori assumessero una posizione centrale nella terapia di questa malattia, già a partire dalle forme lievi persistenti”, puntualizza Alberto Papi, Professore Straordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio e Direttore della Clinica Pneumologica dell’Università degli Studi di Ferrara. Spesso, tuttavia, lo steroide da solo non è sufficiente a garantire un adeguato controllo clinico della malattia. In questi casi, l’aggiunta di un broncodilatatore a lunga durata d’azione consente di migliorare sensibilmente l’effetto della terapia, tanto che questo approccio è raccomandato dalle Linee Guida Gina quale prima scelta, nei pazienti con asma non adeguatamente controllata col solo steroide inalatorio. Foster, la nuova combinazione precostituita di formoterolo, un broncodilatatore a lunga durata d’azione, con lo steroide inalatorio beclometasone dipropionato è la prima associazione spray extrafine disponibile per la terapia dell’asma. La formulazione sfrutta la tecnologia Modulite- per la quale Chiesi Farmaceutici ha ricevuto il premio Frost & Sullivan 2006 per l’Innovazione Tecnologica - che offre la possibilità di usare i farmaci in soluzione anziché in sospensione, modulare la dimensione delle particelle in modo da ottenere quelle ottimali per ciascun farmaco ed erogarle in dimensioni più piccole e omogenee, con una nube più “lenta”. Queste caratteristiche si traducono in una serie di benefici in termini di efficacia, maggior facilità d’uso, migliore distribuzione dei farmaci lungo tutto l’albero respiratorio, fino ai bronchi periferici, e ottimizzazione della quantità di steroide. La nuova tecnologia ha consentito, ad esempio, di ridurre di 2,5 volte la dose di cortisone rispetto alle vecchie preparazioni. “La tecnologia Modulite - sottolinea Papi - ha consentito una piccola rivoluzione. I suoi punti di forza sono fondamentalmente due: la riduzione della velocità di fuoriuscita dello spray, con conseguente riduzione della velocità d’impatto in orofaringe, e le ridotte dimensioni delle particelle. Un altro vantaggio legato alla minor velocità della nube di farmaco erogata è quello di permettere una migliore coordinazione, un aspetto che può essere particolarmente importante per esempio negli anziani, che possono avere difficoltà nel sincronizzare la respirazione con l’erogazione del farmaco”. A ciò va aggiunto che la formulazione extrafine permette ai principi attivi di arrivare meglio e in maggior quantità nelle vie aeree periferiche. L’efficacia di Foster è stata confermata da studi di confronto sia con formulazioni “classiche”, non extrafini, di formoterolo e beclometasone, sia con le uniche altre due associazioni finora disponibili in commercio (salmeterolo/fluticasone e formoterolo/budesonide). Nei confronti dell’associazione salmeterolo/fluticasone non si sono rilevate differenze funzionali e cliniche. “Tuttavia, essendo il formoterolo caratterizzato da un’azione più rapida - ricorda Papi -, con la nuova formulazione si è registrata una maggior rapidità di insorgenza dell’effetto broncodilatatore, sia in occasione della somministrazione della prima dose, sia al termine dei tre mesi dello studio”. “Nello studio di confronto con l’associazione formoterolo/budesonide – precisa l’esperto – entrambi i prodotti miglioravano i parametri funzionali e clinici, i sintomi e i giorni liberi da sintomi, con dosi giornaliere rispettivamente di 400 µg di beclometasone - 24 µg di formoterolo per Foster e di 800 µg di budesonide e 24 µg di formoterolo per l’associazione formoterolo/budesonide”. .  
   
 

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