Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 13 Novembre 2007
 
   
  PARKINSON: A DISPOSIZIONE DEI MALATI FARMACIMIRATI RICERCATORI ITALIANI STANNO SPERIMENTANDO CONSUCCESSO NUOVI FARMACI A BASE DI SALI DI LITIO IN GRADO DI ‘SBLOCCARE’ UNNEURONE CAUSA DELLA MALATTIA.

 
   
  Roma, 13 novembre 2007 - La malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa per frequenza dopol´Alzheimer. In Italia le persone colpite sono circa 250 mila, con 5. 000 nuovicasi ogni anno. Ma con l’invecchiamento della popolazione questo numero èdestinato a raddoppiare nei prossimi 15-20 anni. Il parkinsonismo è una malattiapiuttosto rara prima dei 40 anni e colpisce in particolare gli uomini, cherischiano 1,5 volte di più rispetto alle donne. Se ne è parlato, oggi, nel corso di una Conferenza stampa,organizzata dal Consiglio nazionale delle ricerche e dalla Limpe, dove sonostati anticipati alcuni dei temi che saranno discussi nel convegnoDisturbi del sonno nelle demenze e nei disordini delmovimento(Roma, Centro Congressi Angelicum della Università Pontificia, 10 novembre), e a cuipartecipano ricercatori universitari e del Cnr. Le terapieattualmente utilizzate comprendono la levodopa e un gruppo di farmaci chiamatiDopamino agonisti che sono in grado di migliorare significativamente i sintomidella malattia, la qualità e l’aspettativa di vita, anche se non sono in gradodi arrestare né rallentare l’evoluzione della malattia, che rimane associata adisabilità progressiva. “La scelta del farmaco o dei farmaci nel trattamento delpaziente parkinsoniano”, spiega Giuseppe Nappi, presidente della fondazioneLimpe onlus (Lega Italiana perlaLottacontrolamalattiadi Parkinson lesindromi extrapiramidali e le demenze) “è diventata complessa, perché ognisforzo diretto a migliorare la sintomatologia deve evitare e soprattuttocontenere la comparsa delle fluttuazioni e dei movimenti involontari, che sonogli effetti collaterali della terapia attuale più dannosi, quelli cioè menocontrollabili e più fortemente invalidanti. Alcuni recenti studi clinici e diricerca di base su un farmaco a base di litio stanno dando ottimi risultati. Questo principio attivo, utilizzato da decenni in terapia con altre indicazioni,ha recentemente prodotto risultati sorprendenti nella terapia della Sla(sclerosi Laterale Amiotrofica), una grave malattia degenerativa che ha moltipunti in comune con il Parkinson. Il litio è in grado di attivare l’autofagia,un meccanismo fondamentale per contrastare e riparare la degenerazioneneuronale. Infatti, “Il punto nodale della cura della degenerazione neuronale”,spiega Stefano Ruggieri, dell’Università Sapienza di Roma e presidente dellaLimpe, “è proprio l’attivazione dell’autofagia, ossia del processo per cui ilneurone è in grado di eliminare le sue strutture danneggiate e di ricostruirle,evitando la sovrabbondanza dei ‘detriti’ che causano lentamente la morteneuronale. I nostri sforzi ora sono puntati a valutare l’efficacia del carbonatodi litio nel proteggere dalla degenerazione i neuroni dopaminergici estabilizzare clinicamente la sintomatologia parkinsoniana (tremore, rigidità elentezza dei movimenti)”. Negli ultimi anni, la ricerca ha fatto progressima moltoresta ancora da fare, soprattutto sul fronte dell´assistenza aipazienti. Tenere accesi i riflettori su questi malati, sempre più numerosi, èl´appello che viene da esperti ed associazioni. .  
   
 

<<BACK