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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 14 Novembre 2007 |
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LO ZAFFERANO DI SAN GAVINO
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San Gavino Monreale, con 9. 355 abitanti, è situata nella nuova Provincia agricola del Medio Campidano, praticamente equidistante da Cagliari e da Oristano. Il territorio comunale è attraversato da diversi corsi d´acqua e dal fiume Mannu, che con i suoi 52 Km di lunghezza è uno dei più lunghi della Sardegna. La cittadina, ancora ricordata per la presenza della fonderia di materiali non ferrosi, la cui costruzione risale agli anni 30 e che ha caratterizzato la sua vita ed il suo sviluppo per oltre 70 anni, può vantare una importante attività agricola, che vede tra le produzioni più significative lo zafferano (l’oro rosso, come è stato soprannominato), il riso ed il grano. San Gavino è ben collegata con le regioni del Sulcis, dell´ Oristanese, della Marmilla ed anche la ferrovia consente di raggiungere velocemente Cagliari, dato che la sua stazione ferroviaria è uno dei più importanti scali per il traffico passeggeri di tutta la Sardegna. Anche le località balneari della costa occidentale (Arborea - Oristano) e sud occidentale della Sardegna (Arbus - Costa Verde), sono a poca distanza. I terreni sono particolarmente fertili e ricchi di acqua ed il ritrovamento di manufatti del periodo neolitico indicano la presenza dell´uomo sin da tempi remoti. Numerose anche i segni di insediamenti nuragici nelle colline circostanti l´attuale abitato, che hanno lasciato traccia negli stessi toponimi utilizzati dagli abitanti per indicare alcune zone dell´attuale agglomerato urbano. L’area è dominata dalla presenza del castello del Monreale, che ci riporta alla storia piu´ vicina a noi, al periodo degli Arborea. Il castello fu uno dei più importanti del giudicato di Arborea per la sua particolare posizione geografica, in prossimità della linea di confine che divideva il giudicato cagliaritano da quello Arborense e venne edificato in un periodo imprecisato, ma antecedente al Xii secolo. Il colle fortificato di Monreale, in agro di Sardara, sorge sul sistema collinare omonimo e domina la piana del Campidano per largo tratto, dal golfo di Oristano fino allo stagno di Santa Gilla, nel cagliaritano. San Gavino nel Medio Evo è stata il capoluogo della curatoria Arborense di Bonorzuli: i monumenti e le numerose chiese presenti testimoniano gli splendori e l´importanza che questo centro ha avuto nei secoli passati. Proprio in questi giorni, i campi attorno a San Gavino si colorano di viola per lo sbocciare dei fiori dello zafferano e la cittadina celebra la Xvii° Mostra Regionale dello Zafferano, che si concluderà sabato 24 novembre. La raccolata dei fiori, da cui si estraggono i preziosi pistilli, avviene all’alba (quando i fiori sono ancora chiusi) e solo manualmente, perché le macchine potrebbero rovinare questo fiore delicato. Sabato 10 novembre, nel corso del convegno di inaugurazione della Xvii Mostra dello Zafferano, al Sindaco di San Gavino Stefano Musanti è stata consegnata la pergamena che attesta l’adesione all’Associazione delle Città del Bio ed è stata presentata la proposta di creare il circuito delle “Città dello Zafferano”, per promuovere sinergie e relazioni tra i territori italiani interessati dalla coltivazione del "Crocus Sativus". Le regioni italiane dove si coltiva il prezioso bulbo sono 6: Sardegna, Abruzzo, Umbria, Toscana, Liguria e Sicilia. Nelle prossime settimane la proposta di creazione del circuito verrà presentata a tutti i comuni interessati ed il primo incontro sarà con il Comune di San Gimignano in Provincia di Siena. Lo zafferano di San Gavino, in attesa di ricevere il riconoscimento della Dop, assume il ruolo di “ambasciatore” del comune ed entra a far parte dei “gioielli” delle Città del Bio. . |
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