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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Novembre 2007
 
   
  PRESENTATA LA PRIMA FOTOGRAFIA DEGLI HOSPICE IN ITALIA E GLI IMPEGNI ISTITUZIONALI PER ASSICURARE LA MIGLIORE ASSISTENZA AGLI OLTRE 250MILA MALATI TERMINALI ITALIANI

 
   
  Perugia, 14 novembre 2007 - Il dato ufficiale riportato nel documento finale elaborato sui dati raccolti entro il 31 dicembre 2006 è di 105 hospice attivi in Italia, con 1. 229 posti letto operativi. I dati della ricerca, continuata nel 2007, indicano che gli hospice attivi in Italia sono oggi 114. E, con quelli che dovrebbero essere realizzati entro il 2008, si arriva a 206. Secondo i dati di programmazione forniti dalle regioni, gli hospice operativi entro i prossimi anni, indicativamente entro il 2011, dovrebbero essere 243, con 2. 736 posti letto totali e un indice globale nazionale di 0,47 posti letto ogni 10. 000 residenti. E’ questa la sintesi della prima rilevazione ‘certificata dalle istituzioni’ denominata “Hospice in Italia 2006: prima rilevazione ufficiale”, sugli hospice attualmente operativi in Italia e di quelli che verranno attivati nei prossimi anni. La stesura del documento è stata effettuata dalla Società Italiana Cure Palliative in partnership con la Fondazione Isabella Seràgnoli e la Fondazione Floriani grazie all’attività dei ricercatori della Fondazione Nomisma Terzo Settore, con il patrocinio e il supporto del Ministero della Salute. Un documento che rileva una crescita costante partita nel 2001, quando sul territorio nazionale erano presenti solo 20 hospice. E questo grazie allo sforzo congiunto della Sicp - che oggi celebra a Perugia il suo Xiv incontro nazionale -; del mondo del non profit, rappresentato da Fondazione Isabella Seràgnoli e Fondazione Floriani e delle istituzioni, prima tra tutte il Ministro della Salute Livia Turco che fin dall’inizio del suo mandato ha dimostrato grande sensibilità e attenzione per le oltre 250mila persone in Italia che ogni anno vengono classificate tristemente come malati terminali. Nel documento sono raccolti anche a chiare lettere i passi da compiere per arrivare a regime; come testimonia l’introduzione del documento ufficiale presentato oggi a Perugia a firma di Livia Turco. “Questa indagine colma un vuoto di conoscenza sullo stato dell’arte delle strutture di tipo hospice esistenti” sostiene il Ministro della Salute. “Appena insediata nel mio incarico di Ministro ho condotto una ricognizione sulla utilizzazione dei fondi destinati alla realizzazione di questo genere di strutture (L. N. 39 26 febbraio 1999), rimettendo in circolo le risorse ancora non spese e provvedendo, con la legge finanziaria dello scorso anno, a rifinanziare con ulteriori 100 milioni di euro gli investimenti relativi. Quest’anno ci apprestiamo a confermare quel provvedimento, con il varo della nuova legge di bilancio, raddoppiandone l’entità dei finanziamenti che permetteranno la realizzazione nuove strutture soprattutto nelle regioni che più ne hanno bisogno, nel Sud del Paese”. “La prima rilevazione ufficiale dimostra, in effetti, una notevole diversità interregionale nella rete per le cure palliative” afferma Furio Zucco presidente della Sicp. “In generale, vi è un andamento decrescente da Nord a Sud sia nel numero degli hospice attivi e da attivare, sia nel numero dei posti letto”. Al 31 dicembre 2006 la Lombardia aveva un tasso di posti letto in hospice di 0,46/10. 000 residenti, mentre ben quattro regioni non ne avevano nessuno in funzione (Abruzzo, Campania, Umbria e Valle D’aosta). Secondo quanto programmato a livello regionale, questa diversità sarà solo in parte colmata alla fine del 2008, basti pensare che la regione ad allora maggiormente dotata di hospice, l’Emilia Romagna, arriverà a 0,72 posti letto ogni 10. 000 residenti, mentre l’indice medio nazionale arriverà solo a 0,40. Soltanto altre quattro regioni dovrebbero superare il tasso di 0,50 (Basilicata, Lazio, Lombardia e Valle d’Aosta), nove si dovrebbero situare tra lo 0,30 e lo 0,45 (Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto), quattro tra lo 0,10 e lo 0,23 (Abruzzo, Calabria, Sardegna, Trentino Alto Adige) e una, la Campania, dovrebbe rimanere sotto lo 0,10, con 0,08/10. 000 residenti “Una causa della differenza interregionale”, sostiene ancora Fz, “è dovuta al fatto che ogni Regione ha un suo modello di sviluppo della rete di cure palliative, alcune addirittura più di uno. Manca un ‘Modello Nazionale per lo sviluppo della rete per le cure palliative’ che integri gli hospice con le cure domiciliari. Ciò non ha certo facilitato lo sviluppo delle cure palliative in generale e di quelle domiciliari in particolare: senza un forte sviluppo di queste ultime, che dovrebbero garantire l’assistenza al 75 per cento a oltre 250. 000 nuovi malati terminali ogni anno, la pressione sugli hospice da parte delle famiglie risulterà eccessiva, creando anche in questo settore liste di attesa, in un’area dove la creazione di liste di attesa sarebbe drammatica in quanto l’aspettativa di vita delle persone da ammettere in hospice è, per definizione, limitata” “Gli hospice già operativi e i molti previsti nel prossimo futuro porteranno ad avere necessità di un numero assai elevato di volontari” afferma Francesca Crippa Floriani, Presidente della Federazione Cure Palliative “La Federazione avrà il compito di fornire tutte le informazioni utili alle numerose associazioni che sorgeranno in sostegno dei nuovi hospice affinché non si ritrovino a dover ‘imparare sul campo’ la complessità di questo ruolo”. “Gli hospice – spiegano a due voci Isabella Seràgnoli e Francesca Floriani - nel nostro Paese fino a pochi anni fa erano solo una decina, ma grazie alla lungimirante Legge n. 39/1999 hanno avuto un incremento numerico notevole: questa crescita culturale e organizzativa non può più prescindere dall’acquisizione precisa dei dati strutturali e funzionali. Il lavoro di censimento e di analisi che ha portato alla realizzazione di questa monografia e la diffusione che ne seguirà forniranno uno strumento prezioso non solo per gli operatori e le organizzazioni non profit del settore, ma anche per le Istituzioni”. Il libro è anche un indispensabile mezzo di comunicazione per i cittadini, in quanto fornisce indirizzi, numeri di telefono, referenti medici, indicazioni sulle strutture e nel contempo dà la garanzia che le strutture stesse rispondano ai requisiti minimi assistenziali e strutturali richiesti dalla legge. È per tutto questo che la Fondazione Floriani e la Fondazione Isabella Seràgnoli hanno deciso di finanziare e promuovere il primo lavoro italiano sugli hospice. Identikit dell’Hospice - L’hospice italiano è una struttura specifica nella quale sono garantite, in regime di residenzialità, le prestazioni di cure palliative. Le cure palliative sono costituite da un complesso integrato di prestazioni sanitarie, tutelari, assistenziali e alberghiere fornite con continuità nell’arco delle 24 ore a malati affetti da malattie inguaribili, in fase avanzata ed evolutiva. Il Dpcm del 20 gennaio 2000, “Atto di indirizzo e coordinamento recante requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per i centri residenziali di cure palliative”, ne ha fissato gli standard, ai quali le regioni si sono adeguati, in alcuni casi migliorandoli, anche al fine di ottenere i finanziamenti della Legge n. 39/99. Recentemente, il 30 maggio 2007, la Commissione per i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) del Ministero della Salute, ha approvato un documento tecnico sulla definizione delle “Prestazioni Residenziali e Semi-residenziali”. All’interno del Gruppo di Lavoro incaricato dell’elaborazione del testo hanno operato esperti della Società Italiana di Cure Palliative che hanno contribuito alla stesura dei capitoli relativi agli hospice e ai centri di cure palliative per i minori, successivamente approvati dalla Commissione Lea. La Sicp e la Federazione Cure Palliative, nel 2002, avevano elaborato un documento definito “Proposta di requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi per l’accreditamento di strutture e organizzazioni non profit erogatrici di cure palliative” (www. Sicp. It – nella sezione pubblicazioni). Il Disegno della Rilevazione: “Hospice in Italia 2006: prima rilevazione ufficiale” La realizzazione del progetto ha visto coinvolte diverse Organizzazioni che operano nell’ambito delle cure palliative (Fondazione Floriani, Fondazione Isabella Seràgnoli, Società Italiana di Cure Palliative e Fondazione Nomisma Terzo Settore), alcuni opinion leader di rilievo nazionale e diversi ricercatori, con il riferimento costante al Ministero della Salute. Nel complesso il progetto è durato circa 18 mesi, da aprile 2006 a settembre 2007. La fase di avvio del progetto è stata condivisa con tutte le istituzioni pubbliche coinvolte nell’ambito delle cure palliative, grazie a una articolata comunicazione istituzionale (che ha coinvolto 57 Assessorati regionali competenti in materia sanitaria e sociale e i 192 Direttori Generali di tutte le Aziende Sanitarie italiane). Ciò ha permesso di raccogliere l’adesione ufficiale di tutte le regioni e province autonome italiane e di 107 Aziende Sanitarie. Contestualmente è stata avviata la costruzione del database delle strutture che potevano essere valutate quali potenziali hospice italiani, effettuando un’articolata attività di monitoraggio, verifica e progressivo aggiornamento di tutte le possibili fonti più autorevoli. Tali attività hanno portato a identificare: 297 centri quali potenziali hospice (compresi quelli già operativi, in fase di realizzazione o programmati per il futuro); 243 hospice confermati a seguito delle attività di controllo e verifica pervenute da fonti ufficiali (Ministero, Regioni ed Aziende Sanitarie Locali). La fase di rilevazione è durata sei mesi (da luglio a dicembre 2006) e ha previsto l’invio tramite e-mail del questionario a tutti i responsabili legali dei 297 potenziali hospice. Nel complesso sono stati restituiti alla Sicp 152 questionari compilati, di cui: 96 questionari di hospice operativi (sul totale di 105 di hospice risultati già operativi); 17 questionari di hospice già realizzati ma non ancora operativi (su un totale di 32); 24 questionari di hospice in fase di realizzazione (su un totale di 64); 5 questionari di hospice in fase di progettazione o di programmazione (su un totale di 42); 10 questionari relativi ad altre strutture operative nell’ambito delle cure palliative, non dotate delle caratteristiche dell’hospice (non elaborati per la presente pubblicazione). Durante la rilevazione è stato fornito un supporto telefonico per agevolare la compilazione del questionario, instaurando un processo virtuoso di costante scambio informativo (con oltre 1. 500 contatti telefonici). L’elaborazione dei dati, la ricerca dei principali orientamenti normativi e di programmazione nazionale e regionale e la redazione della monografia sono avvenute con la costante supervisione dei più autorevoli esponenti medico-scientifici che operano nell’ambito delle cure palliative, del Consiglio Direttivo e dei Coordinatori Regionali della Società Italiana di Cure Palliative. .  
   
 

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