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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Giugno 2006
 
   
  TOSCANA: DISABILI E LAVORO, 1500 PERSONE OGNI ANNO TROVANO UN COLLOCAMENTO SIMONCINI: ´SITUAZIONE INCORAGGIANTE, MA È POSSIBILE MIGLIORARE ANCORA´

 
   
  Firenze, 27 giugno 2006 - Una media di 1500 persone disabili inserite ogni anno nel mercato del lavoro della Toscana, a partire dal 2000. E´ questo uno dei dati di maggior interesse che è emerso dall´incontro che si è tenuto stamattina tra l´assessore all´istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini, le associazioni regionali dei disabili e le dieci amministrazioni provinciali. L´incontro è stato sollecitato dall´assessore, che già nella riunione di un mese e mezzo fa aveva espresso la propria volontà di coinvolgere anche le province toscane nella definizione di un piano di lavoro finalizzato al miglioramento dell´applicazione della legge 68 del ´99 (quella che disciplina il diritto al lavoro per i disabili), alla semplificazione delle procedure per il collocamento e alla formazione. "Il giudizio sull´applicazione della legge 68 – ha spiegato l´assessore Simoncini al termine della riunione – è unanimemente positivo. I collocamenti sono progressivamente aumentati ma ritengo che la situazione sia ulteriormente migliorabile, anche grazie alla collaborazione degli organismi di controllo, come l´ispettorato del lavoro ed il ministero del lavoro che devono cercare di far rispettare l´applicazione della normativa in materia". Sono tre le proposte dell´assessore Simoncini, sulle quali il tavolo composto da Regione, associazioni regionali dei disabili e amministrazioni provinciali dovranno concentrarsi nei prossimi mesi. "Anzitutto occorre il contributo di tutti per formulare eventuali miglioramenti da proporre al governo, soprattutto in questa fase iniziale di legislatura, relativamente alla legge 68. In secondo luogo ritengo sia necessario intervenire per semplificare le procedure burocratiche, in modo da stimolare il collocamento e l´orientamento nel mondo del lavoro delle persone disabili. Infine, altro punto fondamentale è la formazione. Occorre una formazione mirata per queste persone, e non sempre questo è facilmente attuabile. Credo – ha conlcluso Simoncini - che a questo scopo si debba creare una sorta di coordinamento tra le province che permetta a ciascuna di concentrarsi e specializzarsi su un determinato aspetto formativo e successivamente favorire lo scambio di informazioni e competenze tra loro". .  
   
 

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