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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Novembre 2007
 
   
  LE ESPERIENZE DI MICROCREDITO SONO STATE IL TEMA DEL WORKSHOP PROMOSSO DALLA PROVINCIA

 
   
   Gorizia, 15 novembre 2007 – Si è parlato di microcredito e, più in generale, dei sistemi creditizi basati sulla fiducia e non sul sospetto, in occasione del workshop “I meccanismi di garanzia solidale nel microcredito” promosso dalla Provincia di Gorizia all’interno della rassegna “Un Mese di Pace”. Ad introdurre l’incontro, svoltosi martedì alle 17. 30 nella sala Grasp della Provincia, è stato l’assessore agli Affari internazionali e alla Pace Marco Marincic che ha spiegato il senso delle iniziative che compongono il “Mese della Pace”, che si concluderanno simbolicamente il 10 dicembre, giorno in cui nel 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. «La nostra Provincia, pur essendo una delle più piccole in Italia, è sempre stata molto sensibile alla tematica dei diritti umani, soprattutto in senso sostanziale – ha dichiarato l’assessore –. Quando si fa riferimento alla grave situazione dei paesi più poveri del mondo non si può non pensare ai problemi più urgenti da affrontare, come la fame e le malattie, dai quali gran parte della popolazione non riesce ancora ad affrancarsi. I progetti di cooperazione decentrata sono strumenti molto efficaci per combattere la povertà, in quanto permettono un utilizzo ottimale delle risorse impiegate ma, soprattutto, perché vengono condivisi con le popolazioni locali e non imposti dall’alto». Il microcredito, utilizzato per sviluppare il tessuto imprenditoriale nei paesi più poveri, può rientrare in questa tipologia d’intervento. Di ciò ha parlato Victor Chatué, assistente del Rettore dell’Università degli Studi di Udine per la cooperazione allo sviluppo con l’Africa e consulente in cooperazione allo sviluppo. Dopo aver accennato alle origini di questo sistema finanziario, egli ha offerto una panoramica degli sviluppi che esso ha avuto nei diversi paesi del mondo: ad esempio come prestito sull’onore e, più in generale, come credito considerato non più un privilegio ma come un diritto. Un diritto che compete anche, o forse soprattutto, ai poveri. «Giannini, il fondatore della Bank of America – ha ricordato il relatore –, quando con la sua piccola banca cominciò ad erogare miniprestiti agli emigranti italiani, garantiti solo dalla loro capacità lavorativa, determinazione e bisogno di riuscire nella dura società americana che li aveva accolti ma senza sconti, non pensava probabilmente al principio del credito come diritto. Ma aveva imprenditorialmente intuito che quei prestiti potevano essere un fattore di sviluppo, emancipazione, riscatto, e, dunque, economicamente vantaggiosi anche per la banca stessa che, essendo l’unica ad erogarli, poteva trovare, come trovò, una speciale area di sviluppo». . .  
   
 

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