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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Novembre 2007
 
   
  SEMINARIO ORGANIZZATO DA ASSOFOODTEC, UL E NSF RIGUARDANTE IL RISPETTO DELLE NORME SULLA SICUREZZA ELETTRICA E IGIENICA.

 
   
  Milano - Il rispetto delle norme sulla sicurezza elettrica e igienica da parte delle aziende produttrici di attrezzature impiegate nella ristorazione collettiva e destinate al mercato nord americano. Sono questi i temi trattati durante il convegno organizzato da Assofoodtec, l´Associazione italiana costruttori macchine, impianti, attrezzature per la produzione, la lavorazione e la conservazione alimentare, all´interno della manifestazione fieristica Host, il salone internazionale dell´ospitalità professionale. Relatori dell´incontro gli esperti di Ul e Nsf International, ovvero gli organismi autori rispettivamente degli standard relativi agli aspetti elettrici, e degli standard per gli aspetti di igienicità. Il simposio ha offerto l´opportunità ai partecipanti di ricevere informazioni dettagliate direttamente dagli esperti intervenuti. I lavori si sono aperti con una panoramica sulle differenze dei metodi e delle tipologie di certificazione esistenti tra il mercato nord americano e quello europeo. Quindi sono stati presi in considerazione le norme Ul 197 e Nsf 4 studiate appositamente per le macchine da caffè; poi le Ul 763 e Nsf 8 per le affettatrici; e la Ul 471 e Nsf 7 dedicate alle vetrine refrigerate. Alberto Uggetti, Manager consumer products sector Europe della Ul, dopo aver sottolineato il ruolo del suo ente certificatore nel mercato Usa e mondiale ha passato la parola a Maurizio Migliavacca, Ul Engineer per commercial appliances, che ha analizzato i quattro requisiti di sicurezza che una apparecchiatura deve soddisfare per poter essere commercializzata. Innanzitutto deve superare le prove per garantire i requisiti elettrici e di isolamento. In secondo luogo, le singole parti componenti, costruite in materiale plastico, devono resistere al fuoco. Il terzo criterio da rispettare riguarda la possibilità che il macchinario ferisca l´operatore. Al fine di evitare questo pericolo vengono date indicazioni sull´esatto spessore delle parti, ad esempio i pannelli in vetro, e fornite le specifiche riguardanti l´accessibilità delle parti taglienti e in movimento, ad esempio i motori dotati di protettori termici e di protezioni della cinghia. L´ultimo requisito da soddisfare riguarda il rischio di esplosione . In tal caso vengono elencate una serie di caratteristiche relative alla certificazione dei recipienti in pressione. Dal canto suo, Laura Cazzola di Nsf International ha illustrato, tra i molti temi toccati, i criteri impiegati nella suddivisione in zona food, splash e non food e i principali requisiti relativi a ciascuna di queste aree. Per la zona food in particolare, è stato spiegato il requisito della facilità di pulizia, che riguarda sia i materiali impiegati che la modalità di costruzione della macchina stessa. I materiali, infatti, devono essere lisci, facilmente pulibili e resistenti alla corrosione e non possono contenere piombo, arsenico, cadmio o mercurio. Per il design, si richiede che lo sporco possa essere rimosso facilmente, con metodi di pulizia normale, non meccanici, quali spazzole, panni o con l’uso della mano. Un’altra definizione chiave per la sicurezza sanitaria è il criterio di accessibilità: una zona della macchina è considerata come facilmente accessibile, quando può essere ispezionata usando semplici utensili, quali cacciaviti, pinze e chiavi. L´esposizione tecnica ha tratteggiato, inoltre, i requisiti salienti relativi all’impiego dei materiali metallici e non nelle diverse zone dell’apparecchiatura. In particolare, la dottoressa Cazzola si è soffermata sui criteri di approvazione riguardanti l’acciaio Inox e l’ottone. Per l’acciaio è sufficiente che appartenga a una delle tre serie Aisi 200, 300 o 400 e che per l’utilizzo nella zona food contenga almeno il 16% di Cromo. L’ottone invece, se non placcato, è autorizzato solo a contatto con the acqua o caffè, deve contenere meno dell’8% di piombo e il risultato del test di estrazione a cui la macchina va sottoposta deve dare come risultato un valore di rilascio di piombo inferiore a 15ppb. Va infine menzionata un´altra caratteristica che deve possedere l´apparecchiatura per essere conforme agli standard Nsf, ed è quella relativa alle vernici. Nella zona food sono richiesti la verifica tossicologica e test di impatto, abrasione, adesione e resistenza al calore. Un elemento che testimonia la bontà della certificazione delle apparecchiature risiede nel risparmio economico al momento della stipula di polizze assicurative e nel fatto che il documento rilasciato dall’ente certificatore è un ottimo strumento per essere tutelati in caso di una causa legale. In conclusione, è emersa l’importanza dell’esperienza e della competenza dell’ente di certificazione nell’interpretare correttamente le leggi e le direttive, elemento questo che differenzia un ente dall’altro. .  
   
 

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