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Notiziario Marketpress di
Giovedì 15 Novembre 2007 |
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CIELI PULITI CON LE QUOTE DI EMISSIONE DEGLI AEREI, DAL 2011
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Bruxelles, 15 novembre 2007 - Il Parlamento europeo approva l´inclusione del trasporto aereo nel sistema Ue di scambio di quote di emissione dei gas serra, rafforzandone le disposizioni con la richiesta di applicarlo a tutti i voli in partenza o in arrivo negli aeroporti dell’Ue. Esclude la possibilità di deroghe per i voli di Stato, sostenendo però le esenzioni per gli aerei in missioni antincendio e i voli militari. I ricavi delle vendite all’asta del 25% delle quote potranno servire a ridurre le tasse sui trasporti più “puliti”. La proposta mira a proteggere, conservare e migliorare la qualità dell´ambiente riducendo gli effetti in aumento del trasporto aereo sui cambiamenti climatici attraverso l’inclusione di tale settore nel sistema comunitario di scambio di quote di emissioni. La Commissione nota che, nel 2004, le emissioni di gas a effetto serra prodotte dai voli aerei internazionali imputabili alla Comunità sono cresciute dell’87% rispetto al 1990. Se questo andamento continua, c´è quindi il rischio che l´aumento delle emissioni aeree annullino più di un quarto dei benefici ambientali ottenuti grazie alle riduzioni che la Comunità deve effettuare nell´ambito del protocollo di Kyoto. Approvando la relazione di Peter Liese (Ppe/de, De), il Parlamento accoglie con favore la proposta della Commissione ma propone diversi emendamenti volti soprattutto a rendere più rigorose le disposizioni della direttiva ed a estenderne il campo d´applicazione. Secondo la proposta, infatti, il sistema di scambio di emissioni riguarderebbe, in una prima fase (2011) i voli intra-comunitari e, dal 2012, anche tutti i voli in arrivo o in partenza dall´Unione europea. Il Parlamento, invece, chiede di assicurare parità di condizioni tra aeroporti e tra operatori aerei. Pertanto, ha accolto un emendamento che estende il sistema comunitario di scambio delle emissioni a tutti i voli in arrivo e in partenza da aeroporti della Comunità a partire dal 2011. Il Parlamento, inoltre, accoglie la proposta di esentare i voli militari, delle autorità doganali e di polizia, nonché quelli effettuati a fini di ricerca e soccorso, precisando che essa vale anche per i voli collegati a interventi medici e di soccorso, inclusa la lotta antincendio. Ma respinge la deroga proposta per i voli "ufficiali" dei monarchi regnanti e delle loro famiglie, dei capi di Stato e di governo e dei Ministri di governo. Per i deputati, infatti, non vi è nessuna ragione che giustifica un trattamento preferenziale per tali voli. In merito al metodo per l’assegnazione delle quote di emissione, un emendamento precisa che, partire dal 2011, il 25% di queste (la Commissione non esplicita la percentuale esatta) dovrà essere assegnato mediante asta. Le modalità per la vendita all´asta delle quote dovranno essere definite dalla Commissione e, nel farlo, dovrà anche tenere conto della necessità di garantire l´accesso alle quote da parte dei nuovi operatori del settore dell´aviazione, per evitare il rischio di creare ostacoli artificiali all´ingresso dei nuovi operatori e distorcere la concorrenza. Resta comunque aperta la possibilità, per ogni operatore aereo, di presentare una domanda per l’attribuzione di quote a titolo gratuito. I proventi derivanti dalla vendita all´asta di quote dovranno essere utilizzati per attenuare gli effetti delle emissioni dei gas a effetto serra e per finanziare attività di ricerca e sviluppo ai fini dell´attenuazione, «soprattutto nel settore dell´aviazione». Il Parlamento, inoltre, precisa che essi dovranno servire anche per ridurre le tasse e gli oneri sui trasporti rispettosi dell’ambiente, come il treno e l’autobus, oppure per attenuare problemi concernenti gli obblighi di servizio pubblico* in relazione all’attuazione della direttiva stessa. Inoltre, mentre la Commissione propone di assegnare una quantità totale di quote equivalente alla media annuale delle emissioni prodotte storicamente dal settore al trasporto aereo, i deputati riducono tale cifra al 90%. Per il periodo dopo il 2012, a seconda dell’entità dell’obiettivo generale di riduzione delle emissioni complessive che sarà fissato (20 o 30% rispetto al 1990), dovrà essere ridotta ulteriormente anche la quantità di quote assegnate agli operatori aerei. Un altro emendamento chiede la costituzione di una riserva di quote da assegnare ai nuovi operatori. Oltre alle misure tecniche propriamente dette, il Parlamento nota che una gestione del traffico aereo più efficace può comportare una diminuzione del consumo di carburante sino al 12% e «contribuire in tal modo alla riduzione delle emissioni di Co2». Chiede quindi che i progetti "Cielo unico europeo" e Sesar siano attuati il più rapidamente ed efficacemente possibile. In particolare, con la creazione di «blocchi di spazio aereo funzionali e flessibili» e assicurando «un uso flessibile dello spazio aereo». In quest´ottica, ritiene anche opportuno sostenere l´iniziativa Aire (Atlantic Interoperability Initiative to Reduce Emissions) concordata tra l´Unione europea e gli Stati Uniti. Infine, ponendo l’accendo sul ruolo della ricerca e della tecnologia, un emendamento chiede ai produttori di aeromobili e di aviomotori nonché ai produttori di carburanti di studiare e mettere in atto innovazioni suscettibili di ridurre in misura significativa gli effetti del trasporto aereo sul clima. È inoltre opportuno che le istituzioni comunitarie continuino ad appoggiare l´iniziativa tecnologica comune "Clean Sky", lanciata nell´ambito del Settimo programma quadro di ricerca, che mira a ridurre sostanzialmente l´impatto del traffico aereo sull´ambiente. *Un regime di oneri di servizio pubblico ha la caratteristica di sottrarre alla concorrenza determinate rotte aeree, rendendole accessibili solo a vettori che accettino particolari condizioni - in termini di continuità e regolarità delle frequenze, capacità degli aerei utilizzati e tariffazione - cui i vettori normalmente non si atterrebbero se tenessero conto unicamente del loro interesse commerciale. . |
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