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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Giugno 2006
 
   
  NASCE L’OSSERVATORIO LINES SULL’EVOLUZIONE DEL RUOLO DELLA DONNA NELLA SOCIETÀ, PROGETTO PROMOSSO DALLA MARCA LEADER NEL MERCATO ITALIANO DELLE PROTEZIONI IGIENICHE FEMMINILI

 
   
  Lines ha ideato l’Osservatorio sul mondo femminile con l’obiettivo di interpretare e supportare il ruolo della donna nella società, rafforzando l’impegno della marca nella conoscenza e comprensione dell’universo femminile. L’osservatorio Lines diventerà così un appuntamento annuale teso ad esplorare il ruolo della donna nei molteplici campi della vita professionale e familiare: dalla politica al lavoro, dai media alla famiglia. La prima tematica analizzata dall’Osservatorio è relativa al rapporto della donna con il lavoro per verificarne la distintività di approccio. La ricerca condotta dall’istituto Ipsos ha intervistato un campione rappresentativo della popolazione italiana in età lavorativa di 1000 donne e 500 uomini tra i 18 e i 70 anni. E’ stata condotta inoltre un’analisi desk sullo scenario lavorativo italiano ed europeo. In Italia negli ultimi dieci anni l’occupazione femminile è cresciuta del 19% contro la media europea del 15%. Tuttavia, il tasso di occupazione femminile (45,1%) rimane lontano dalla media europea (56%). Anche se l’aumento dell’occupazione femminile ha comportato una crescente qualificazione professionale, la maggiore disponibilità di occasioni di lavoro ad alta qualificazione non è stata sufficiente a rispondere alla ancor più rapida crescita di donne di istruzione elevata. Permane, infatti, in Italia il cosiddetto “soffitto di cristallo” che limita l’accesso delle donne a posizioni di responsabilità nonostante esse stesse, e soprattutto gli uomini, riconoscano la tipizzazione al femminile dello stile di approccio al lavoro. Un quadro di grandi potenzialità che trovano di contro ancora barriere in termini di carriera e ruoli: solo il 37% delle donne con occupazione ha un capo donna; solo il 15% degli uomini ha un capo donna. La ricerca ha evidenziato come le donne, nell’esercitare le responsabilità connesse al ruolo ricoperto, abbiano modalità differenti di approccio al lavoro rispetto agli uomini. La donna, infatti, ha arricchito e rielaborato un modello lavorativo tipicamente maschile con aspetti che sono invece propri dell’essere donna. Dalla ricerca Ipsos emerge che lavorare con gli altri valorizzando l’apporto di ognuno è una capacità riconosciuta come tipicamente femminile dal 32% delle donne occupate e dal 24% degli uomini. Solo il 19% degli uomini la riconosce come tipicamente maschile. Anche ascolto e dialogo, capacità tipicamente femminili, sono vissute dal 62% delle donne; il 48% degli uomini concorda con questa visione. Inoltre, sostenere e incoraggiare gli altri è una capacità che vede ancora concordanza fra dichiarazioni degli uomini e delle donne, sia pure con differenze comprensibili, nel riconoscerla come tipicamente femminile (51% donne; 34% uomini). Le donne si riconoscono, e alle donne vengono riconosciute (dagli uomini), capacità che le caratterizzano sul mondo del lavoro, come ad esempio capire le situazioni, flessibilità e capacità di adattamento, orientamento agli obiettivi, problem solving. Dall’analisi quantitativa vengono inoltre fortemente ridimensionati capisaldi della critica maschile alla natura delle donne quali incostanza, superficialità e irrazionalità. Uomini e donne, infatti, concordano ad esempio nel riconoscere una forte determinazione alle donne (molto/abbastanza: uomini 89%; donne 95%). Per quanto riguarda le difficoltà riscontrate dalle donne nell’ambiente di lavoro è rilevante come il giudizio negativo delle donne che lavorano sia in realtà più contenuto rispetto alle aspettative o timori delle donne che non lavorano e al giudizio degli uomini. Non conoscenza degli ambienti lavorativi e alibi in alcuni casi, da una parte, evoluzione e conquista di diritti da parte delle donne, dall’altra, possono essere interpretazioni di questa forte distonia. “Ci troviamo di fronte ad uno scenario positivo di riconoscimento di qualità alle donne – dichiara Nando Pagnoncelli, Amministratore Delegato Ipsos. Permane tuttavia la necessità di un supporto per agevolare la gestione di piani molteplici da parte delle donne che, unito alle capacità riconosciute, porterà a “sfondare” quel “soffitto di cristallo” che limita oggi la corretta attribuzione di responsabilità”. .  
   
 

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