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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Novembre 2007
 
   
  PENSARE IL FUTURO TRA INNOVAZIONE E INFORMAZIONE “OLTRE ALLA TECNOLOGIA SERVE UN NUOVO MODO DI OPERARE” A TRENTO IL SECONDO SUMMIT ITALIANO DI ARCHITETTURA DELL’INFORMAZIONE

 
   
  Trento, 19 novembre 2007 – Il 16 e 17 novembre si è tenuto a Trento, presso il Centro congressi della Cooperazione, il 2° Summit italiano di “Architettura dell’informazione”, organizzato dall’Istituto di Architettura dell’Informazione, in collaborazione con il Crc Trentino e con il patrocinio della Provincia autonoma. Per due giorni, alcuni tra i migliori specialisti si sono confrontati sull’organizzazione, accessibilità e interoperabilità delle informazioni, soprattutto online, nelle aziende, università e pubbliche amministrazioni. Internet, ad esempio, - spiegano i promotori dell’incontro - ha aperto nuovi canali di accesso alle informazioni, ora più accessibili grazie anche alle nuove tecnologie. I tempi sono maturi per ripensare, non più solo in termini ingegneristici, l’intero processo dell’informazione”. Da qui il termine di architettura dell’informazione, che presuppone un approccio innovativo a partire dai comportamenti di quanti si occupano di conoscenza e della sua divulgazione. Ai lavori ha preso parte anche l’assessore provinciale alla programmazione, ricerca e innovazione Gianluca Salvatori, il quale – rivolgendosi ad una platea di oltre 200 persone e composta per lo più da giovani – ha sottolineato come “ la ricerca si occupa della produzione di nuova conoscenza, mentre l’innovazione dell’uso da parte di tutti di quest’ultima. Il vostro ruolo è dunque fondamentale perché è un ruolo di cerniera tra le due realtà. Spetta a voi trovare il modo con cui unire ricerca e innovazione a favore del cittadino”. L´architettura dell´Informazione è una disciplina emergente che si occupa di classificare, organizzare, strutturare informazioni online con metodologie, tecniche e competenze specifiche. L’obiettivo è quello di riconsiderare gli attuali modelli, così da progettare in modo innovativo i contenuti per renderli facilmente accessibili e rintracciabili dagli utenti. Questo primo scorcio di millennio ha segnato l’affermazione definitiva di Internet quale media della conoscenza e dell’informazione, accanto a quelli tradizionali (libri, giornali, televisioni e radio). Ecco perché – come sottolineano gli organizzatori – è necessario definire percorsi di navigazione semplici, intuitivi e personalizzabili. L’obiettivo dei prossimi anni è di progettare e semplificare le azioni ed i compiti che gli utenti intendono compiere su un sito per raggiungere i propri obiettivi e bisogni informativi. Il Primo Summit Italiano di Architettura dell´Informazione, tenutosi a Roma nelle sale del Cnr nel Febbraio 2006, è stato, in un certo senso inaspettatamente, un successo di pubblico, con oltre 500 iscrizioni e più di 300 partecipanti. Trento ospita la seconda edizione del summit con lo scopo di mantenere e promuovere un appuntamento annuale, assolutamente gratuito, a carattere tecnico/divulgativo che riunisca i maggiori esperti, le aziende più attive ed i progetti più interessanti presentare best practices, casi di studio e soluzioni ai problemi reali degli architetti dell´informazione italiani. I relatori che si sono susseguiti oggi e che continueranno domani al Centro congressi della Federazione di via Segantini a Trento, insistono sulla necessità di far interagire e fondere le micro-reti di conoscenza personali in una comunità italiana per la condivisione di idee ed esperienze. E questo passa soprattutto attraverso la coscienza e la cultura dell´architettura dell´informazione. In apertura di lavori, l’assessore provinciale alla programmazione, ricerca e innovazione Gianluca Salvatori ha osservato che “le tecnologie dell’informazione hanno portato ad un forte cambiamento e disorientando chi non si è fatto trovare pronto nel far propri nell’adottarle e cambiare il proprio modo di operare”. Secondo Salvatori le cause che hanno indotto il disorientamento sono acrivibili al fatto che spesso le nuove tecnologie dell’informazione sono oggi oggetto di investimenti aggiuntivi, invece che sostitutivi: “Negli Stati uniti questi investimenti non hanno portato all’interruzione dei processi mentre in Italia gli investimenti sono stati decisi in momenti di crisi e utilizzati come scorciatoia per colmare il divario. Inoltre – riferendosi alla seconda causa, ovvero al loro utilizzo - nel Nord America gli stessi investimenti sono serviti a rivedere completamente il processi produttivo e organizzativo”. L’esempio, portato è quello della Ford, dove l’intero ciclo produttivo (dal legname per alimentari le fonderie alla produzione della vernice erano di proprietà della casa costruttrice. Oggi, questo processo è stato diviso, scomposto, secondo moduli: “E questo ha portato alla nascita di aziende, quali Wall Mart o Apple, che pur non controllando direttamente l’intero ciclo di produzione, ma solo alcuni passaggi, riescono a proporre al mercato prodotti di alta qualità e di forte interesse da parte degli acquirenti”. Ovvero un nuovo modello di business. Trattando di architettura dell’informazione, Salvatori ha evidenziato come anche in questo contesto si sia passati dalla fase di ingegnerizzazione (ovvero dell’analisi di tutti i passaggi del processo produttivo delle informazione) a quella, più creativa e coinvolgente (perché abbraccia più discipline) dell’architettura. Da qui il passaggio alla ricerca e all’innovazione: “La ricerca si occupa della produzione di nuova conoscenza, mentre l’innovazione dell’uso da parte di tutti di quest’ultima. Il vostro ruolo è dunque fondamentale perché è un ruolo di cerniera tra le due realtà. Spetta a voi trovare il modo con cui unire ricerca e innovazione a favore del cittadino”. Il relatore più atteso della prima sessione Eric Reiss, personaggio di primo piano del mondo Internet in cui lavora da oltre 25 anni in progetti multimediali e per il web. Sua la supervisione nel 1979 del primo programma commerciale sviluppato dalla Apple. Nella sua relazione, dal titolo “Invenzione, innovazione e futuro dell’architettura dell’informazione”, Reiss ha ribadito come “è facile confondere invenzione ed innovazione. In verità, sono due cose molto differenti. Gli inventori trasformano idee in realtà. Gli innovatori trasformano problemi in soluzioni. Se noi vogliamo diventare veramente innovativi in quanto professionisti del mondo dell’informazione, dobbiamo costruirci una solida esperienza sulla quale creare le best practices che daranno vita al prossimo ciclo di innovazione. E possiamo fare ciò solo superando le tradizionali barriere culturali, tecnologiche e politiche per creare una comunità di professionisti – in Italia e nel mondo”. Giocando con le parole e scegliendo un approccio molto informale, Reiss ha discusso con il pubblico sulle regole dell’innovazione: “L’innovazione serve solo se risolve un problema e queste soluzioni hanno spesso conseguenze inattese. Chi rinnova – ha continuato Reiss – deve saper conoscere e comprendere le regole del mercato e sapere sviluppare una competizione propositiva, collaborativa. La mia idea di innovazione? – ha concluso Reiss – Un modo di operare, una serie di best practice, in grado di collegare le isole (ovvero gli individui) che formano la nostra società, i nostri paesi”. .  
   
 

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