Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Novembre 2007
 
   
  CONVEGNO “LA CONDIZIONE ANZIANA: NUOVE POLITICHE SOCIALI PER NUOVI BISOGNI ASSISTENZIALI”

 
   
  Aosta, 19 novembre 2007 – Si sono svolti il 15 novembre , a Pollein, i lavori del convegno “La condizione anziana: nuove politiche sociali per nuovi bisogni assistenziali”, organizzato dall’Assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali, che ha visto la partecipazione di un ampio pubblico di amministratori dei Comuni e delle Comunità di montagna, di attori che agiscono nel Terzo settore, di dirigenti e funzionari dell’Azienda Unità sanitaria locale, di studenti del corso universitario in infermieristica e di tutte le figure che operano nel sistema dei servizi socio-sanitari (assistenti sociali, fisioterapisti, logopedisti, assistenti alla persona, infermieri, medici) rivolti agli anziani. Nel corso di una tavola rotonda che ha messo a confronto i welfare di Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Alto Adige, l’Assessore Antonio Fosson ha illustrato il quadro normativo e strutturale dei servizi per gli anziani. “In Valle d’Aosta – ha detto l’Assessore alla Sanità –, la popolazione è composta da circa 25 mila anziani e sono attive 45 case di riposo, di cui 35 pubbliche, 8 private e 5 comunità alloggio. La media degli ospiti ricoverati nelle nostre micromunità è pari a 22 utenti, e questi numeri fanno capire che l’Amministrazione regionale, i Comuni e le Comunità montane devono sempre fare i conti con la sostenibilità in merito ai percorsi che si devono attuare sul versante anziani. ” “Alcuni mesi fa – ha ricordato Fosson – la Regione, di concerto con il Consiglio permanente degli enti locali, l’Azienda Usl della Valle d’Aosta e il Terzo settore, ha compiuto un grande passo nella definizione degli standard strutturali e gestionali ai fini dell’inserimento degli anziani nelle microcomunità. Infatti, abbiamo studiato e realizzato nuovi criteri che attraverso la classificazione su tre livelli – persona autosufficiente, persona non autosufficiente con margini di autonomia e persona non autosufficiente grave – possano dare risposte più adeguate ai bisogni degli utenti, oltre che sul piano dell’organizzazione dei servizi rivolti alle persone. ” “Questi nuovi criteri – ha concluso l’Assessore – e questo nuovo sistema di classificazione finalizzato all’inserimento delle persone anziane o non autosufficienti si inserisce e si integrerà nella rete di servizi rappresentata non solo dalle case di riposo ma anche dalle due Residenze sanitarie assistenziali, i due centri Alzheimer, l’ospedale geriatrico per pazienti cronici, il reparto geriatrico per pazienti “acuti” e il servizio di Assistenza domiciliare integrata. Tutto questo sistema di servizi troverà una collocazione all’interno del costituendo Piano di zona, che permetterà la modulazione dei servizi socio-sanitari rispetto ai bisogni esistenti sul territorio. ” Il Presidente della Regione, on. Luciano Caveri, è intervenuto alla tavola rotonda dedicata al contesto valdostano, alla quale hanno partecipato rappresentanti del Celva, dell’Usl e del Terzo settore. “Bisogna capire la società del domani, per poter dare riposte agli scenari futuri – ha detto Caveri -. Dobbiamo quindi avere molto chiaro il contesto, all’interno del quale si incrociano tre temi: i cambiamenti climatici, l’invecchiamento della popolazione e la crescita zero, ed infine il fenomeno dell’immigrazione. Dobbiamo essere bravi nello sfruttare gli spazi che ci vengono dati dal nostro Statuto di autonomia, quali dei programmi di accumulo di risorse economiche attraverso un sistema di previdenza integrativa complementare. Il nostro sistema di garanzie dovrà continuare ad essere come quello che ha consentito alla nostra regione di avere e mantenere un’assistenza sociale e sanitaria come quella che abbiamo, quando sappiamo che in altre zone alpine – con più utenti dei nostri – sono in grande difficoltà. La nostra filosofia è ispirata al principio di sussidiarietà che ci permette di mantenere la popolazione sul proprio territorio e nei propri comuni. ” .  
   
 

<<BACK