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Notiziario Marketpress di Venerdì 16 Novembre 2007
 
   
  “RETE EUROPEA PER UN TURISMO SOSTENIBILE E COMPETITIVO”, NASCE A FIRENZE LA “MAGNA CARTA” DEL TURISMO SOSTENIBILE SARÀ IL DOCUMENTO FINALE DI EUROMEETING CHE SI CONCLUDE IL 17 NOVEMBRE AL PALAFFARI

 
   
   Firenze - E’ un decalogo, sarà la “magna carta” del turismo sostenibile. E’ questo il cuore del documento, proposto dalla Regione Toscana con il sostegno della Ue, che uscirà dall’Euromeeting in corso di svolgimento al Palaffari di Firenze. Ad anticipare ai giornalisti i punti salienti del documento, che sarà approvato sabato 17 novembre e che darà vita alla “Rete europea per un turismo sostenibile e competitivo”, è stato l’assessore regionale toscano Paolo Cocchi nel corso di un briefing tenuto oggi durante una pausa dei lavori. Sono già 24 i soggetti - fra Regioni, municipalità, rappresentanti di organismi internazionali, ma anche associazioni operanti nei settori dei beni culturali e del turismo e associazioni imprenditoriali – che hanno aderito alla Rete: fra le regioni firmatarie, oltre la Toscana, la Puglia, la Catalogna, Provenza-alpi-costa azzurra e altre istituzioni di Regno Unito, Svizzera, Austria, Svezia, Germania, Grecia, Ungheria, Slovacchia, Paesi del Baltico. «La carta che sarà posta in approvazione – spiega l’assessore Cocchi – è il documento attraverso il quale le regioni europee vogliono dare applicazione concreta alla recente Comunicazione della Commissione! Europea e alle indicazioni del recente Forum Europeo tenuto i! n Algarv e. In particolare, con questo documento vogliamo ribadire e sottolineare che facciamo nostri i punti salienti della Comunicazione, assumendoli come base di una rete di regioni che operano per uno sviluppo turistico sostenibile». I punti sono: una strategia integrata che affronti le questioni nel complesso, una programmazione a lungo termine, tenendo conto delle generazioni future, un ritmo di sviluppo appropriato a seconda dei luoghi e delle loro caratteristiche, il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, l’utilizzo delle migliori conoscenze, l’adozione del principio di precauzione e quello del “chi inquina paga” come principi guida, l’eventuale limitazione dei flussi laddove necessario, il monitoraggio continuo. «Riteniamo – spiega l’assessore – che per tradurre in pratica questi principi sia strategico agire su due direttrici principali: consolidare una rete continua di relazioni tra! le principali regioni turistiche europee e strutturare un modello che garantisca il confronto e l’apporto permanente di tutte le componenti interessate: regioni, autonomie locali, stati membri, commissione Ue, ma anche le imprese, le forze sociali, i consumatori, promuovendo dunque una specifica Rete europea». Ed ecco i punti focali sui quali le regioni convenute al V Euromeeting hanno deciso di concentrare gli impegni e che verranno riassunti nella “magna carta” del turismo sostenibile: 1) impatto dei trasporti; 2) qualità della vita dei turisti e dei residenti; 3) la qualità del lavoro degli operatori; 3) ampliamento della domanda/offerta anche in periodi “fuori stagione” 4) tutela attiva del patrimonio culturale 5) tutela attiva del patrimonio ambientale; 6) tutela attiva dell’identità dei luoghi; 7) utilizzo ottimale delle risorse, in particolare l’acqua; 8) utilizzo ottimale dell’en! ergia; 9) diminuzione e gestione dei rifiuti. Naturalment! e la &ld quo;magna carta” del turismo sostenibile prevede la misurazione ed il monitoraggio dei risultati raggiunti in relazione a questi 10 punti, impegna le regioni aderenti a programmi di attività comuni, all’interscambio di informazioni e buone pratiche e a promuovere insieme le strategie a lungo termine in linea con la politica di sviluppo sostenibile dell’Unione Europea che ogni regione da sola non potrebbe sostenere. Infine gli impegni a promuovere e supportare la ricerca, la cooperazione e azioni di sostegno per il turismo sostenibile nelle realtà in via di sviluppo. Turismo Oltre 840 milioni di arrivi internazionali nel mondo. Più di 93 milioni in Italia Il turismo, i numeri e la scelta ‘obbligata’ della sostenibilità Cocchi: «La forza della Toscana nella sua identità, nella cultura e nell’ambiente» di Laura Puglies! i Firenze Il turismo è considerato una delle industrie più grandi del mondo. Secondo stime del Wttc (Word Travel & Tourism Council) il turismo genera più del 10,4% del Pil mondiale ed occupa 231 milioni di persone. Nel 2006, secondo stime dell’Omt (l’Organizzazione mondiale del turismo) si sono registrati nel mondo 846 milioni di arrivi turistici internazionali, che hanno generato entrate per 584 miliardi di euro. La previsione di crescita è del 4,1% entro il 2020. Il turismo, secondo Agenda 21 della Conferenza sull’ambiente e lo sviluppo di Rio de Janeiro, è una delle poche attività economiche capaci di prevedere incentivi economici per preservare l’ambiente ed è una risorsa strategica per garantire lavoro alle giovani generazioni e alle donne. L’unione Europea riconosce il ruolo fondamentale del turismo, non solo come fonte economica ma come elemento aggregante ed! in termini culturali e occupazionali. La Toscana ! rapprese nta in questo senso una delle regioni di maggior appeal, in un paese come l’Italia che nel 2006 (fonte istat) ha visto 93 milioni 939 mila arrivi e oltre 370 milioni di presenze. Di questi oltre 41 milioni e 716 mila arrivi e più di 159 milioni di presenze sono rappresentate da stranieri. Il dato toscano, riferito sempre al 2006, registra oltre 11 milioni e 125 mila arrivi e quasi 41 milioni di presenze. Di questi 5 milioni e 699 mila arrivi sono di stranieri e 19 milioni e 438 mila sono le presenze, sempre di stranieri. Fra il 2006 e il 2007 il turismo in Toscana è cresciuto del 7,6%, il doppio rispetto alla media nazionale che è stata del 3,7%. Ma cosa attrae i turisti in Toscana? La risposta è nei dati: le risorse artistiche attraggono il 34,8%, il mare il 40,2%, le acque termali il 9,4%, la campagna e la collina il 6,9% . «L’equazione risorse ambientali/patrimonio artistico = turismo &e! grave; evidente, ma è altrettanto evidente – ha sottolineato l’assessore regionale Paolo Cocchi nell’incontro con i giornalisti durante Euromeeting – che la scelta del turismo sostenibile sulla quale la Toscana punta da tempo non è più un’opzione, ma l’unica strada possibile per preservare il nostro maggiore patrimonio e garantire lo sviluppo con offerte innovative. In Toscana si trovano 3 parchi nazionali, 3 parchi regionali e tre provinciali, oltre a 48 aree naturali protette per un totale di 226 mila ettari ai quali si aggiungono 1 milione e 153 mila ettari di foreste e boschi. In totale: la metà del territorio regionale». «Ma turismo sostenibile – aggiunge Cocchi – significa anche tutela delle identità. Di queste identità sono espressione, solo per fare qualche esempio, i 455 prodotti agroalimentari tradizionali che abbiamo censito, le 9 Dop! , le 10 Igp le 48 denominazioni (fra Doc, Docg e Igt) nei vini! . Ma anche le 1600 imprese di artigianato artistico e tradizionale che operano in Toscana sono protagoniste vive di questa identità. Così come lo sono gli oltre 20. 200 beni che compongono il nostro patrimonio artistico, i 5553 musei, i 200 teatri, le 5000 dimore storiche i 4 mila castelli e le fortificazioni, i 2300 edifici religiosi d’interesse storico, le 453 aree archeologiche e le 953 biblioteche». «Oggi, più che mai, la sfida – conclude l’assessore regionale alla cultura e al turismo – è quella di fare sistema a livello europeo, in un processo capace di coinvolgere tutti gli attori locali, a cominciare dalle imprese stesse, condividere le scelte e le buone pratiche. Solo così sarà possibile crescere, ma soprattutto crescere in modo equilibrato, all’interno della grande identità europea, e solo così questo grande patrimonio che è la nostra ricchezza e la nos! tra identità sarà salvaguardato per le future generazioni». All’incontro con i giornalisti ha preso parte, oltre all’assessore Cocchi, il direttore del dipartimento del turismo sostenibile dell’Omt, Organizzazione mondiale per il turismo, Luigi Cabrini. «Secondo una recente ricerca Omt – ha detto Cabrini – risulta che l’Europa è meta del 55% del turismo mondiale. Nel 2006 in Europa si sono registrati 461 milioni di arrivi internazionali, questi saranno 667 nel 2020. Ma se a questi si aggiunge il numero dei “turisti domestici” le previsioni per il 2020 in Europa sono di 3-4 miliardi di turisti». Sempre secondo dati Omt, il turismo incide per il 5% sulle emissioni globali di Co2 (ossido di carbonio a livello mondiale). «Se il turismo fosse un paese - ha detto Cabrini - sarebbe al 5° posto, dopo Usa (22,2%), Cina (18,4%), Unione Europea (11,4%) e Russia (5,6%)! . Il 70% delle emissioni di Co2 imputabili al turismo sono dov! ute ai t rasporti, e di questi il 40% al trasporto aereo e il 30% a quello su automobili private. I dati – ha sottolineato ancora il rappresentante Omt - rendono evidente quanto siano importanti strumenti di mitigazione di questo impatto, come cambiamenti sui mezzi di trasporto (treno, bus), l’accorciamento delle distanze, l’uso di strumenti quali la videoconferenza per il settore congressuale, una maggiore efficienza energetica». Cabrini ha concluso sottolineando l’importanza della creazione di “reti” fra Regioni («le politiche del turismo sono sempre più gestite a livello regionale») che potranno utilmente contribuire ad una nuova adattabilità del turismo e a fronteggiare quei cambiamenti climatici di cui il turismo rischia di essere una delle “vittime” principali. .  
   
 

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