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Notiziario Marketpress di Venerdì 23 Novembre 2007
 
   
  PUGLIA / PRESENTATO DALLA BARBANENTE IL NUOVO PIANO PAESAGGISTICO DELLA REGIONE

 
   
  Presentato il 15 novembre presso Villa Romanazzi a Bari il nuovo Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia. L’iniziativa si è tenuta alla presenza del presidente Vendola e dei sottosegretari Laura Marchetti (Ambiente) e Danielle Mazzonis (Cultura) ed è stata coordinata dall’assessorato all’Assetto del Territorio. “Il nuovo piano – ha commentato l’assessore Barbanente – non è solo a tutela del territorio, ma lo riqualifica. Parliamo di parti fondamentali della nostra regione, le lame, le coste, ma anche i centri storici e le sue periferie, le aree industriali da bonificare”. I paesaggi della Puglia – si legge nella presentazione del documento programmatico preliminare al Piano - prodotti nel tempo lungo della storia dalle genti che li hanno abitati e che li abitano, costituiscono il principale giacimento patrimoniale (ambientale, territoriale, urbano, socio culturale) e la principale testimonianza identitaria per realizzare un futuro socioeconomico durevole. “Il paesaggio storico – proseguono i tecnici incaricati della redazione del Piano - è ricco di idee, di invenzioni, di narrazioni. Certo un paesaggio inteso non solo come veduta, “bello sguardo” ma indagato, decifrato, nella sua bellezza, come specchio dell’anima dei luoghi, come teatro in cui va in scena l’autorappresentazione identitaria di una regione, “come parte essenziale dell’ambiente di vita delle popolazioni e fondamento della loro identità” (art. 5 della “Convenzione europea del paesaggio”). In questa accezione esso è un giacimento straordinario di saperi e di culture urbane e rurali, a volte sopite, dormienti, ma che possono tornare a riempirsi di significati per il futuro. Il paesaggio è il ponte fra conservazione e innovazione, consente alla cultura locale di “ripensare sé stessa”, di ancorare l’innovazione alla propria indentità, ai propri miti, sviluppando “coscienza di luogo” per non perdersi inseguendo i miti omologanti della globalizzazione economica”. Il vigente Piano paesaggistico della Regione Puglia (Putt/paesaggio), approvato nel 2001, non risponde a questa filosofia. Anche a causa di un’inadeguata base informativa, esso si configura prevalentemente come piano vincolistico applicato a singole emergenze, costituito di delimitazioni e divieti all’edificazione, riguardanti specifiche aree del territorio regionale. Da qui, anche a seguito della Convenzione europea del Paesaggio e del nuovo Codice dei beni culturali e del paesaggio (cd. Urbani), l’esigenza di un nuovo Piano, che deve riguardare la tutela e insieme la valorizzazione dell’intero territorio regionale. Il nuovo Piano paesaggistico dunque si candida ad essere “strumento per riconoscere, denotare e rappresentare i principali giacimenti identitari del territorio; per definirne le regole d’uso e di trasformazione da parte degli attori socioeconomici che si propongono di garantire la riproduzione durevole del patrimonio, per porre le condizioni normative e progettuali per la costruzione di valore aggiunto territoriale come base fondativi di uno sviluppo endogeno e autosostenibile”. . .  
   
 

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