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Notiziario Marketpress di
Lunedì 19 Novembre 2007 |
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GLI EUROPARLAMENTARI APPROVANO UNA RELAZIONE CHE CHIEDE PIÙ RICERCA SUI TERREMOTI
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Bruxelles, 19 novembre 2007 - Gli eurodeputati hanno approvato una relazione che invita la Commissione a definire un´agenda di ricerca strategica sui terremoti e sulla trasformazione delle zone sismiche europee in «laboratori all´aria aperta» a fini di ricerca. La relazione, elaborata dall´europarlamentare greco Nikos Vakalis (Ppe-de), esorta inoltre gli Stati membri, in associazione con le azioni del Settimo programma quadro (7°Pq), ad accelerare la ricerca orientata alla prevenzione, alla gestione delle crisi e alla riduzione al minimo delle catastrofi causate dai terremoti. La relazione auspica inoltre che la Commissione e gli Stati membri incoraggino la creazione di poli di eccellenza in termini di innovazione scientifica, tecnologica e architettonica, nonché corsi universitari in discipline quali l´ingegneria sismica. Secondo l´onorevole Vakalis, contrariamente a quanto si crede in genere, l´Europa è molto vulnerabile e a elevato rischio di terremoti. Sebbene le aree dell´Ue a più elevata sismicità siano Italia, Grecia, Romania, Bulgaria, Cipro e Slovenia, la relazione sostiene che anche Germania, Austria, Repubblica ceca, Francia, Spagna, Portogallo e Malta devono far fronte a un forte rischio sismico. Inoltre, vaste aree dell´Ue sono anche esposte a movimenti tettonici determinati dalle attività minerarie, che provocano danni comparabili a quelli di un terremoto. Tuttavia, malgrado un elevato livello di conoscenze tecniche nel settore, l´Unione europea investe molto meno nelle attività di ricerca e sviluppo (R&s) di nuove tecnologie, rispetto ad altre regioni sismiche quali Giappone, Cina e Stati Uniti. «Il mantenimento e il potenziamento delle conoscenze tecniche dell´Unione europea nel settore dei terremoti è molto importante e potrebbe diventare felicemente ed utilmente esportabile, mentre si potrebbero utilizzare le regioni sismiche addirittura come laboratori naturali, sfruttando così i loro svantaggi», scrive l´onorevole Vakalis. Il relatore si spinge oltre e propone di non assicurare il coordinamento unicamente a livello europeo, ma di estendere la cooperazione e coinvolgere i paesi terzi che confinano con l´Ue. «La cooperazione potrebbe manifestarsi a vari livelli: inizialmente si dovrebbe promuovere un trasferimento di tecnologie e uno scambio di prassi ottimali con i paesi che sviluppano le relative competenze. In secondo luogo, si dovrebbe giungere anche ad una cooperazione tecnica, con l´obiettivo di reagire ai terremoti con maggiore efficacia», ha scritto l´onorevole Vakalis. Inoltre, la relazione invita la Commissione europea ad elaborare una comunicazione sulla valutazione dei rischi derivanti da terremoti, che prenda in esame le questioni della prevenzione e della gestione, le misure di intervento e di ripristino dei danni causati e un protocollo tecnico di azione comune dell´Ue in caso di gravi catastrofi sismiche, che ponga in particolar modo l´accento sulle infrastrutture critiche sanitarie, dei trasporti, dell´energia, delle telecomunicazioni nonché sul ruolo delle autorità nazionali, regionali e locali. Per consultare la relazione del Parlamento http://www. Europarl. Europa. Eu/news/expert/infopress_page/059-12909-316-11-46-910-20071109ipr12790-12-11-2007-2007-false/default_it. Htm . |
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