|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 19 Novembre 2007 |
|
|
  |
|
|
SECONDO UNO STUDIO BRITANNICO, GLI ULTRASESSANTENNI PIÙ FELICI VIVONO IN SCANDINAVIA
|
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 19 novembre 2007 - Se dopo aver superato i 60 anni di età desiderate essere felici e soddisfatti della vostra vita, dovreste vivere in Scandinavia. Si tratta di uno dei risultati di uno studio britannico che analizza gli effetti del vivere soli, con il coniuge o con altri sulla salute e sulla felicità degli anziani e come questi effetti variano all´interno dell´Europa. La prof. Ssa Emily Grundy del Centro di studi demografici presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine (Lshtm), che ha condotto lo studio insieme a Harriet Young, una collega della Lshtm, attribuisce il risultato alla generosità del sistema previdenziale scandinavo rispetto a quelli di altri paesi. In termini più generali, «gli anziani che vivono soli sono meno felici e meno soddisfatti della propria vita rispetto a quelli che vivono con altri», spiega la prof. Ssa Grundy. In molti casi, il grado di felicità è superiore per coloro che vivono con il coniuge. «Chi vive con un parente o un amico ha maggiori probabilità di restare solo», afferma lo studio. Questo vale in particolare per gli uomini, che sono più felici di vivere con la moglie che con altre persone. D´altro canto, le donne di solito sono più soddisfatte se vivono da sole o con familiari o amici, invece che con il coniuge. Contrariamente ai paesi nordici, le donne anziane in Inghilterra e in Galles presentano addirittura condizioni di salute migliori se vivono da sole, piuttosto che con il marito. Secondo lo studio, ciò potrebbe dipendere dal fatto di essere libere dall´onere di assistere per tutta la giornata i loro mariti, che con tutta probabilità sono in condizioni di salute peggiori rispetto a loro. Tuttavia, le donne e gli uomini che vivono soli sono entrambi soggetti ad un rischio di mortalità superiore rispetto a chi vive con il coniuge. «Le conclusioni cui siamo giunte hanno importanti implicazioni politiche in merito alla decisione di dare la priorità ai servizi di assistenza a lungo termine per gli anziani che vivono soli o ai servizi diretti a familiari non pagati che forniscono assistenza», afferma la prof. Ssa Grundy. L´evoluzione demografica e l´invecchiamento della popolazione sono sfide sempre più pressanti per il mondo occidentale. Oggi nell´Ue gli ultrasessantenni sono circa 70 milioni (il 20% della popolazione), ma si stima che entro il 2050 questa cifra sarà raddoppiata, fino al 40% della popolazione totale. Inoltre, gli anziani, uomini e donne, che vivono da soli sono aumentati, mentre sono diminuiti quelli che vivono con figli o parenti. Lo studio, finanziato dal Consiglio britannico per la ricerca economica e sociale (Esrc), si basa sui risultati dello Studio longitudinale su Inghilterra e Galles dell´Ufficio nazionale di statistica, dello Studio longitudinale sull´invecchiamento in Inghilterra e dell´Indagine sociale europea, con dati raccolti in 19 paesi europei. Per ulteriori informazioni, consultare: http://www. Esrc. Ac. Uk/ http://www. Europeansocialsurvey. Org/ . |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|