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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Novembre 2007
 
   
  BUZZI UNICEM SPA RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2007: UTILE NETTO DEL PERIODO +16,3%, A 355,2 MILIONI DI EURO

 
   
   Casale Monferrato, 20 Novembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem Spa si è riunito in data 13 per l’esame della relazione trimestrale consolidata al 30 settembre 2007. Nei primi nove mesi dell’anno in corso, il mercato delle costruzioni si è mantenuto su buoni livelli in Italia ed in calo negli Stati Uniti d’America, sebbene in misura più ridotta rispetto ai passati trimestri. E’ proseguito il ciclo molto favorevole dei Paesi dell’Europa Orientale, i risultati dei quali hanno ampiamente compensato la discesa della redditività registrata in Italia ed in Usa. In Germania si è verificato un rallentamento nel settore residenziale rispetto alla prima metà dell’anno, ma le prospettive economiche restano nel complesso positive. A causa dei riflessi negativi dovuti all’effetto cambio, il contributo del Messico si è mantenuto praticamente invariato, nonostante il miglioramento dei risultati espressi in valuta locale. Le vendite di cemento sono ammontate a 25,9 milioni di tonnellate, +4,3% rispetto ai primi nove mesi del 2006. Il progresso è attribuibile all’andamento positivo di tutti i mercati di presenza, con la sola esclusione degli Stati Uniti d’America. I Paesi dell’Europa Orientale ed il Messico sono quelli nei quali i volumi venduti hanno beneficiato di situazioni operative particolarmente favorevoli. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato sono aumentate del 4,5%, a 12,7 milioni di metri cubi, soprattutto per il contributo di Repubblica Ceca, Ucraina e Polonia, nonché il robusto sviluppo delle produzioni in Messico. I prezzi medi di vendita del cemento sono aumentati in tutte le aree di presenza, escluso il Messico, mostrando in alcuni Paesi una crescita molto significativa. Tale dinamica è stata dettata non solo dalla favorevole congiuntura dei mercati ma anche dall’elevata inflazione dei costi operativi, in particolare combustibili, energia elettrica e logistica in senso lato. Il fatturato consolidato è aumentato del 10,1%, da 2. 378,4 a 2. 618,4 milioni; le variazioni di perimetro hanno avuto un effetto positivo di 83,1 milioni, mentre l’effetto cambio è stato negativo per quasi 75 milioni; a parità di condizioni, il fatturato sarebbe aumentato del 9,8%. Il margine operativo lordo si è attestato a 719,1 milioni (di cui 1,1 milioni relativi a proventi non ricorrenti) in crescita di oltre 37 milioni (+5,5%) rispetto ai primi nove mesi del 2006. L’ampliamento del perimetro di consolidamento ha determinato un effetto positivo di 5,3 milioni, mentre l’impatto delle variazioni dei tassi di cambio ha inciso negativamente per 27,1 milioni. Da rilevare che a settembre dell’anno scorso i proventi non ricorrenti ammontavano a 22,4 milioni, pertanto al netto di tali componenti la variazione sarebbe stata positiva per 58,5 milioni (+8,9%). Ciò ha determinato una leggera contrazione della redditività caratteristica ricorrente, dal 27,7% nel 2006 al 27,4% nel corrente esercizio. Il miglioramento del risultato operativo a 574,3 milioni (+7,7%) è stato favorito da minori ammortamenti e svalutazioni (144,8 milioni rispetto ai 148,6 milioni dello scorso esercizio). Gli oneri finanziari sono diminuiti di 20,6 milioni, grazie ad interessi passivi netti in diminuzione e differenze di cambio attive. L’utile pro-quota delle partecipazioni valutate a patrimonio netto è stato di 11,0 milioni, rispetto ad una perdita di 4,1 milioni nel 2006. Per effetto di quanto esposto l’utile prima delle imposte è passato da 480,3 a 557,1 milioni; l’aliquota fiscale media del periodo si è mantenuta al 36% circa e pertanto il conto economico ha chiuso con un utile netto attribuibile agli azionisti della società pari a 299,5 milioni, in crescita del 17,4% rispetto al 30 settembre 2006 (255,0 milioni). Il flusso di cassa del periodo si è situato a 499,9 milioni (454,0 il corrispondente valore dei primi nove mesi del 2006). L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2007, pari a 692,3 milioni, è aumentato di 83,3 milioni rispetto al 31 dicembre 2006. Nei primi nove mesi dell’esercizio in corso il gruppo ha effettuato investimenti in immobilizzazioni tecniche e finanziarie per 420,7 milioni, di cui 101,1 milioni per l’incremento della capacità produttiva, e distribuito dividendi per 99,3 milioni. L’impatto sulle disponibilità liquide dovuto alle variazioni dei tassi di cambio è stato negativo per 22,0 milioni. Il patrimonio netto consolidato al 30 settembre 2007, inclusa la quota spettante agli azionisti terzi, ammonta a 2. 389,6 milioni, contro i 2. 425,4 milioni di fine 2006; ne deriva un rapporto indebitamento finanziario/patrimonio netto pari a 0,29, rispetto a 0,25 di fine 2006. Italia - Le vendite di cemento e clinker, comprese le quantità destinate all’esportazione, sono aumentate del 1,7%; tale risultato è riconducibile all’effetto trascinamento di un primo trimestre molto brillante, che ha consentito di mantenere una variazione positiva anche a tutto settembre. Nel terzo trimestre ha trovato conferma la fase di rallentamento della domanda, dovuta all’indebolimento del mercato residenziale ed alla graduale conclusione di alcuni lavori pubblici, senza un adeguato ricambio che ne sostenga i volumi. I prezzi sono lievemente migliorati, tuttavia in misura del tutto insufficiente a compensare i rilevanti aumenti di costo. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno risentito in maggior misura del calo della domanda, facendo registrare un rallentamento del 8,9% anche a causa di una riduzione del perimetro. Nel complesso il fatturato delle attività italiane si è attestato a 730,4 milioni, in diminuzione del 2,1% rispetto al medesimo periodo del 2006, mentre il margine operativo lordo è passato da 173,6 milioni a 153,5 milioni (-11,6%). Europa Centrale - Nel terzo trimestre anche la Germania ha evidenziato una significativa riduzione della domanda di cemento, soprattutto nel settore residenziale. Peraltro, tenendo conto delle quantità destinate all’esportazione nei Paesi limitrofi, il differenziale rispetto all’esercizio precedente si è mantenuto in crescita del 6,8%, unito ad un progresso dei prezzi medi di circa il 7%. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato dei primi nove mesi sono rimaste ai medesimi livelli dell’analogo periodo 2006, in un contesto di prezzi decisamente migliorato. Il fatturato è passato da 354,5 a 383,5 milioni (+8,2%), ma a parità di perimetro la variazione sarebbe stata del +14,1%. Il margine operativo lordo ha raggiunto i 61,5 milioni contro 57,0 milioni nel 2006 (+7,9%); escludendo le componenti non ricorrenti da entrambi i periodi messi a confronto il progresso registrato è stato pari al 34,0%. In Lussemburgo il mercato ha confermato il buon andamento della prima parte dell’anno, con uno sviluppo delle vendite del 29,3% ed un conseguente adeguamento verso l’alto dei prezzi pari al 5% circa. Il fatturato si è attestato a 71,5 milioni (58,4 milioni nei primi nove mesi del 2006) in crescita del 22,3% ed il margine operativo lordo a 14,2 milioni (14,6 milioni nel 2006). La variazione al netto delle voci non ricorrenti (plusvalenza da cessione Eurobeton nel 2006 ed accantonamento per perdita riguardante la dismissione di una partecipazione nel 2007) è stata in aumento di 6,3 milioni (+57,8%). Nei Paesi Bassi, dove opera la nuova controllata totalitaria Basal, attiva nel settore del calcestruzzo preconfezionato e degli aggregati naturali, le vendite relative ai primi nove mesi hanno superato quota 0,7 milioni di metri cubi di calcestruzzo, con ricavi pari a 101,0 milioni. Il margine operativo lordo si è attestato a 4,9 milioni. Europa Orientale - E’ proseguita la crescita dei Paesi dell’Europa Orientale, seppur in attenuazione rispetto alla variazione registrata nel primo semestre. In Polonia ed Ucraina l’aumento delle vendite di cemento è stato rispettivamente pari al 10,8% ed al 16,2%; più sostenuti invece i volumi della Repubblica Ceca, con un incremento pari al 28,0%, in parte rappresentato da esportazioni in Polonia a clientela captive del calcestruzzo preconfezionato. In Russia il settore delle costruzioni ha continuato a svilupparsi in maniera dinamica ma le tonnellate vendute sono cresciute di poco (+1,8%), a causa del raggiungimento della massima capacità produttiva disponibile. I prezzi medi di vendita in valuta locale sono risultati in crescita ovunque, passando da un recupero moderato in Repubblica Ceca (+4,4%) al significativo progresso della Polonia (+18,9%) ed al fortissimo miglioramento della Russia (+54,0%) e soprattutto dell’Ucraina (+72,4%). Le vendite di calcestruzzo preconfezionato sono aumentate del 16,0%, trainate in particolare da Repubblica Ceca ed Ucraina, con prezzi di vendita in generale rafforzamento. La crescita di volumi e prezzi si è tradotta in un aumento del fatturato pari al 44,9%, da 367,5 a 532,6 milioni; l’effetto cambio ha inciso positivamente sulla traduzione in euro dei ricavi di Polonia e Repubblica Ceca, negativamente su quelli di Russia ed Ucraina. Il margine operativo lordo realizzato nell’area ha mostrato un incremento del 50,6% passando da 125,1 a 188,4 milioni; il progresso dei risultati è attribuibile principalmente a Ucraina e Polonia. A tutto settembre 2007 sono stati contabilizzati costi di smontaggio e trasporto dei macchinari destinati all’espansione della capacità produttiva in Russia per 28,1 milioni. Stati Uniti d’America - Rispetto alla prima metà dell’esercizio la diminuzione dei volumi è stata meno marcata, essenzialmente perché nella seconda parte del 2006 la crisi del comparto residenziale aveva già cominciato a manifestarsi in modo evidente. Le vendite di cemento hanno registrato una diminuzione del 4,8%, ma in alcune aree geografiche (esempio Texas) la variazione è stata di segno positivo. Per il momento la debolezza della domanda non ha avuto, se non in maniera sporadica, effetti negativi sui prezzi, che hanno confermato un miglioramento del 5,5%. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato sono calate del 5,9%, con prezzi unitari anch’essi in discreto miglioramento. Il fatturato delle attività statunitensi si è attestato a 646,3 milioni di euro rispetto a 707,9 milioni nell’esercizio precedente (-8,7%), con un margine operativo lordo anch’esso in diminuzione da 238,8 a 224,7 milioni di euro (-5,9%). Escludendo l’effetto dovuto alla debolezza del dollaro, la variazione delle due grandezze sarebbe stata negativa del 1,3% per il fatturato e positiva del 1,6% per il margine operativo lordo. Messico (consolidamento al 50%) - L’industria delle costruzioni ha mantenuto l’intonazione favorevole del primo semestre, con consumi di cemento in crescita. Le vendite di cemento della collegata Corporación Moctezuma sono aumentate del 17% circa, ma i prezzi in valuta locale hanno continuato ad evidenziare una certa debolezza (-2,6%). Su tale andamento dei ricavi unitari ha influito la graduale modifica del mix di vendita da cemento in sacchi a cemento sfuso ed una distribuzione a più a largo raggio del prodotto. Nel settore calcestruzzo le vendite sono aumentate del 10,6%, con prezzi allineati al medesimo periodo del precedente esercizio. Il fatturato dei primi nove mesi si è attestato a 160,6 milioni di euro, +7,7% rispetto al 2006; l’effetto cambio è stato negativo per circa 14 milioni. A causa dei prezzi deboli, della debolezza del peso messicano e degli aggravi dal lato costi (soprattutto combustibili e logistica) il margine operativo lordo ha accusato un decremento del 1,2% (da 72,7 milioni di euro a 71,8 milioni ). Evoluzione prevedibile dell’attività per l’esercizio in corso - In Italia le quantità vendute tendono a rallentare rispetto ai livelli record degli ultimi anni e l’avversa dinamica dei costi rispetto ai prezzi condurrà verosimilmente ad uno sfavorevole sviluppo della redditività rispetto al 2006. In Germania la domanda è attesa in diminuzione per quanto riguarda il mercato domestico ma dovrebbe essere compensata dal buon andamento delle esportazioni; pertanto confidiamo di chiudere l’esercizio con risultati operativi in miglioramento. In Lussemburgo e Paesi Bassi ci aspettiamo che l’andamento positivo delle nostre attività industriali prosegua anche nell’ultimo trimestre. Le prospettive per volumi e prezzi in Europa Orientale (Repubblica Ceca, Polonia, Ucraina, Russia) si mantengono, nel complesso, assai favorevoli e quindi riteniamo che gli utili si confermino in sostanziale crescita a fine esercizio. Negli Stati Uniti il rallentamento dell’edilizia residenziale impatta fortemente sulla domanda di cemento e sull’economia in generale. Tuttavia, dal momento che fino ad ora le minori quantità vendute sono state principalmente assorbite dalla riduzione delle importazioni ed i prezzi hanno dimostrato una certa resistenza, i risultati in valuta locale per il corrente esercizio dovrebbero confermarsi simili a quelli del 2006. In Messico il livello di attività si mantiene elevato e favorisce l’aumento dell’utile operativo espresso in valuta locale; peraltro la redditività sarà, probabilmente, penalizzata dalla difficoltà ad adeguare i prezzi all’inflazione di settore e dalla variazione di valore del peso messicano rispetto all’euro. In tale contesto quindi, la previsione è che il corrente anno 2007 possa confermare le attese di risultati operativi ed utile netto superiori rispetto a quelli realizzati nell’esercizio precedente. .  
   
 

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