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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Novembre 2007
 
   
  AMBIENTE PER MARTINI SERVE UNA TOSCANA PIÙ ACCOGLIENTE CREARE LE CONDIZIONI PER ATTIRARE IMPRESE E SVILUPPARE LA RICERCA

 
   
   Firenze, 20 novembre 2007 - Come fare della Toscana una regione in linea con le consorelle europee più dinamiche? «La sostenibilità – ha detto Martini – è un sentiero difficile di innovazione e coerenza. Molte delle nostre politiche per la sostenibilità richiedono più sviluppo». Tra gli esempi citati dal presidente Martini nella relazione introduttiva, svolta in apertura degli Stati generali della sostenibilità, c’è il caso di una grande azienda, produttrice su vasta scala di pannelli solari, che per insediarsi in Toscana ha chiesto aree industrializzate di non piccole dimensioni, disponibilità di acqua, migliori collegamenti, concludendo che è necessario provvedere a queste infrastrutture per cogliere occasioni come questa. Parlando della ricerca ha detto dell’interesse ad insediarsi in Toscana da parte di numerose imprese, ma per far si che ciò avvenga servono studenti, aeroporti adeguati, fonti energetiche sicure e a prezzi competitivi. “Anche se in una logica di sostenibilità non è tutto facile e scontato – ha spiegato Martini – ciò deve diventare uno strumento intelligente, articolato, attento alla grande qualità degli interventi e non solo ai numeri parziali del conto”. In tema di turismo sostenibile, il presidente ha affermato che non si possono respingere i visitatori da Firenze e dai maggiori centri d’arte, ma che occorre allargare le opportunità negli altri centri più piccoli e rafforzare le filiere del turismo soft come la Francigena, le piste ciclabili, le ippovie e i numerosi percorsi enogastronomici della Toscana rurale. “Se nei trasporti – ha aggiunto il presidente – l’obiettivo che ci poniamo è quello di arrivare a mezzo milione di passeggeri ogni giorno sui treni, occorre poi investire sulle infrastrutture, nell’alta velocità, sui collegamenti tra ferro e strade, sulle tramvie urbane”. Sul’energia Martini ha detto che per incrementare eolico, geotermia, biomasse e solare occorre che di fronte ad ogni minimo problema non si blocchino i progetti, altrimenti non resteranno che gli impianti a petrolio e a gas. L’ultimo esempio lo ha riservato ai costi di energia, acqua e smaltimento, affermando che la loro riduzione deve passare attraverso l’efficienza e dalla minore produzione di rifiuti, problemi rispetto ai quali c’è bisogno sia di un colpo d’ala d parte della politica che di uno snellimento della burocrazia. Infine sono state due le zone citate da Martini come controverse: quella di Piombino, dove i russi vogliono investire molto e quella degli agri marmiferi delle Apuane dove è necessario trovare un equilibrio tra impresa e natura, tra sostenibilità e sviluppo. .  
   
 

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