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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Giugno 2006
 
   
  FORMAZIONE: ETNOPSICOLOGIA IN AMBITO CULTURALE FIGURE PROFESSIONALI INTERCULTURALI

 
   
  Trieste, 28 giugno 2006 - Nel puntare allo sviluppo, il Friuli Venezia Giulia deve ritrovare la sua centralità di area internazionale. Per riuscirci occorre progettare una regione multiculturale nel suo dna, al di là di ogni solidarismo, che pure è importante, e dell´utilitarismo. Funzionali al nostro futuro, anche economico, sono l´integrazione, la valorizzazione delle diverse intelligenze e capacità che possono contribuire al ringiovanimento demografico del territorio e all´arricchimento del nostro sistema sociale. L´ha dichiarato ieri l´assessore regionale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca Roberto Cosolini nel suo intervento a "Incontri di parole ed ascolto" convegno conclusivo di quattro percorsi formativi, sostenuti dalla Regione attraverso il Fondo Sociale Europeo, che sono stati realizzati a Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine sul tema dell´etnopsicologia in ambito culturale. L´incontro, organizzato dall´ente di formazione professionale Risorse Umane Europa (Rue), ha avuto luogo a Trieste, nell´informale ma culturalmente importante cornice del caffé San Marco, con la descrizione dei lavori che i giovani partecipanti ai corsi hanno prodotto intervistando persone appartenenti a gruppi etnici (un´indagine sull´integrazione a Trieste delle donne serbe),comunità scientifiche (una ricerca sul potenziale integrativo dell´obiettivo di successo fatta tra gli scienziati che lavorano al Centro di Fisica Teorica) e stranieri alle prese con i nostri enti ed istituzioni. Un contesto, quest´ultimo, non privo di difficoltà, se lo stesso assessore ha ricordato che dei 75 mila extracomunitari che vivono in regione ben 5 mila non accedono, probabilmente per mancanza di informazioni concrete in proposito, al servizio sanitario, rinunciando così ad esercitare un diritto di cittadinanza che compete loro pienamente. "Le vostre relazioni hanno toccato vari problemi, dimostrando che è la valutazione di queste diversità a fare la differenza nella valorizzazione degli immigrati" ha detto l´assessore, il quale ha confermato che per avere effettivamente un ruolo, ad esempio, nei confronti dell´Europa Balcanica e del Sud-est Europeo bisogna investire nel futuro di quei Paesi, invitando i giovani che un giorno ne costituiranno la classe dirigente a periodi di studio in Friuli Venezia Giulia. In pratica, se è giusto aprire le porte agli immigrati che vanno a coprire professionalità scarsamente reperibili sul territorio, è ancor più importante attrarre figure professionali ed umane di alto livello che contribuiscano alla crescita della comunità regionale. Anche in quest´ottica, ed in controtendenza con quanto è accaduto a livello nazionale, la Regione, ha detto Cosolini, ha predisposto una legge quadro che affronta il tema dell´immigrazione a largo raggio e dove lo snodo culturale rappresenta un passaggio fondamentale. Una legge che attesta la grande attenzione delle politiche regionali per i temi dell´integrazione, cui può contribuire anche la formazione di figure professionali in grado di interagire coi diversi ambiti in cui è possibile attuarla. .  
   
 

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