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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Novembre 2007
 
   
  AL “DIRE&FARE” LA NUOVA FRONTIERA DEL “DIVERSITY MANAGEMENT” AIUTARE LE DIVERSITÀ PER FAR CRESCERE LE IMPRESE

 
   
  Marina di Carrara (Ms), 20 novembre 2007 - Per combattere le discriminazioni e garantire a tutti pari opportunità, la via più diffusa è quella della tutela delle minoranze. Ma le differenze possono anche essere valorizzate, soprattutto nel mondo del lavoro. E ci guadagnano tutti: lavoratori e aziende. Almeno così spiega chi l´ha! già fatto. E´ la nuova frontiera del "diversity management", di cui hanno parlato il 15 novembre al Dire&fare, il salone dell´innovazione nella pubblica amministrazione a Marina di Carrara, politici, amministratori, manager, studiosi, sindacati e rappresentanti di associazioni: un salto di qualità, un modo alternativo di gestire il personale, dove gli Stati Uniti ma anche l´Europa hanno elaborato propri modelli, un approccio diverso alle diversità, senza guardare al sesso o all´orientamento sessuale, all´etnia, al colore della pelle, alla cultura o alla religione. "Valorizzare le diversità oggi non è solo un´occasione per favorire le pari opportunità, ma anche un modo per sostenere lo sviluppo e aiutare la riorganizzazione dell´apparato produttivo toscano - spiega l´assessore al lavoro e alla formazione, Gianfranco Simoncini - In una fase di grandi globalizzazioni e di messa in discussione degli equilibri su! cui si è retta, fino ad oggi, l´economia toscana, c´&e! grave; u n grande bisogno di innovazione e questo lo si può fare solo se si investe anche sul capitale umano". Sostenere la valorizzazione delle diversità culturali e di genere aiuta la riorganizzazione delle imprese. C´è poi una battaglia più ampia che riguarda la difesa dei diritti. "Non si possono affrontare le diversità etniche, culturali e religiose come una patologia - spiega l´assessore alle riforme e all´attuazione dello Statuto della Toscana, Agostino Fragai - Non è neppure sufficiente scrivere e ribadire questi importantissimi diritti, come abbiamo fatto, nello Statuto della Regione che abbiamo riscritto nel 2004. Alle sforzo delle istituzioni deve accompagnarsi un ruolo altrettanto attivo delle aziende. Valorizzare le diversità all´interno di un impresa, con pratiche quotidiane, creare un ambiente sereno che consenta ad ognuno di esprimere al meglio le proprie potenzialità, aiuta infatti l´intera societ&agra! ve; a crescere". Anche per questo la Regione crede al "diversity management". "Gestire un gruppo meno omogeneo è più difficile - aveva sottolineato nel corso della mattinata Doriana Sanavio, ricercatrice alla Bocconi di Milano - ma un gruppo disomogeneo è anche più creativo, risponde meglio ad un target diversificato e dunque saper gestire e valorizzare le diversità alla fine si rileva per l´azienda un vantaggio competitivo". E´ quello che hanno fatto ad esempio alla General Eletrics Nuovo Pignone di Firenze, da 160 anni azienda leader con 3 miliardi di dollari di fatturato annuo, o al Polimoda di Firenze, che è una scuola con quasi mille studenti ma anche un´impresa: riorganizzando i tempi e gli spazi di lavoro ad esempio, accrescendo la flessibiltà degli orari, investendo sull´occupazione femminile (con o senza quote), cercando di riprodurre al proprio interno un variegato ambiente multicultura! le dove si parlano lingue diverse e si ragiona in modo diverso! . Il dip endente lavora meglio e i fatturati crescono: lo hanno raccontato stamani Stefano Franchi, direttore delle relazioni industiali della G. E. Nuovo Pignone, e Philip Taylor, dal 2001 direttore del Polimoda. Dopo di loro sono intervenuti anche la consigliere di parità della Regione Toscana Marina Capponi, Aurelio Mancuso per l´Arcigay Nazionale, Franca Cecchini della segreteria regionale della Cgil e Ornella Grassi del progetto Homerus, un´esperienza di formazione per non vedenti che sono diventati attori radiofonici. .  
   
 

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