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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Novembre 2007
 
   
  AMBIENTE PRESENTATI DAL PRESIDENTE MARTINI AGLI STATI GENERALI DI FIRENZE IN 10 PUNTI LE PRINCIPALI AZIONI PER UNA TOSCANA PIÙ SOSTENIBILE

 
   
  Firenze, 21 novembre 2007 - I recenti dati sullo stato del Pianeta indicano con chiarezza che il cambiamento climatico ha subito un’imprevista accelerazione determinata in particolare dalle attività umane. Gli effetti avranno forti ripercussioni non solo sull’ambiente ma anche sull’economia e sui rapporti sociali. La Regione Toscana, con gli Stati Generali, ha già iniziato il nuovo percorso necessario per far fronte a questi problemi, presenti e futuri. Per ridurre i danni ed adattarsi è necessario: elaborare strategie che tengano conto delle dinamiche ambientali, economiche e sociali integrando le politiche e unificando gli sforzi, come si è già iniziato a fare con il Piano regionale di sviluppo; sviluppare un’ampia e attiva partecipazione - utilizzando il nuovo modello di partecipazione previsto dall’apposita legge regionale - di tutte le forze economiche e sociali della regione per individuare e condividere le strategie da adottare un via prioritari. Il documento che è alla base degli Stati Generali e il seguente ‘decalogo’ sono il punto di partenza di questo impegno. 1) In Tutte Le Scuole Un Programma Di Educazione Al Paesaggio Per Una Nuova Generazione Piu’ Consapevole A partire dall’anno scolastico 2008-2009, saranno elaborati precisi progetti didattici per istituire un programma curriculare di educazione al paesaggio in ogni scuola primaria, secondaria di primo e di secondo grado della Toscana per favorire la diffusione di una cultura dello sviluppo sostenibile. Il sistema dei saperi che nei secoli ha dato vita al paesaggio toscano rischia di essere disperso. Dobbiamo impedirlo. Per questo, accanto alla tradizionale attenzione da parte degli enti locali che governano il territorio, dobbiamo diffondere in tutta la regione elementi di base condivisi e una unanime percezione del suo valore. Da qui la proposta: formare una nuova generazione di toscani sensibile e consapevole dell’importanza della sostenibilità, in modo quindi da diffondere in tutta la regione elementi di base condivisi di cultura del paesaggio. Una nuova generazione capace di compiere scelte individuali ambientalmente corrette e al tempo stesso di svolgere un consapevole ruolo di censura verso quelle poco rispettose del paesaggio e del patrimonio toscano. 2) L’1% Del Pil Locale Per Ridurre L’effetto Serra Le istituzioni locali si impegnano ad adottare le indicazioni del rapporto Stern per la stabilizzazione e l’adattamento all’effetto serra. Si impegnano, di concerto con il livello nazionale ed europeo, a far destinare il corrispettivo dell’1% del Pil per questi obiettivi. Il Pil toscano ammonta a 98,7 miliardi di euro, quindi la cifra che l’intero sistema regionale pubblico-privato, comprensivo degli interventi nazionali ed europei, è impegnato a destinare alla riduzione ed all’adattamento dell’effetto serra è di di circa 1 miliardo di euro all’anno. L’osservatorio regionale su Kyoto sarà chiamato, a partire dal 2008, a rilevare sia il livello delle emissioni, sia l’ammontare della “spesa pubblica e privata” a ciò destinata. 3) Sviluppare Le Fonti Energetiche Rinnovabili E Istituire Il Registro Regionale Delle Emissioni Di Co2 Entro il 2020 vogliamo raggiungere i tre obiettivi europei ambientalmente più avanzati: 1 - ridurre del 20% le emissioni di gas serra immettendo in atmosfera 7,2 milioni di tonnellate di Co2 in meno ogni anno; 2 - produrre il 40% dell’energia elettrica e il 12% di quella termica da fonti rinnovabili (il 50% da geotermia e l’altra metà da solare, eolico, biomasse, mini-idrico, ecc. ), abbattendo le emissioni di ulteriori 2 milioni di tonnellate; 3 - ridurre del 20% i consumi energetici, attraverso azioni concrete soprattutto nel settore della mobilità, con un risparmio di altre 5,2 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra. Entro giugno 2008 approveremo un regolamento per rendere obbligatoria l’installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sulle nuove costruzioni e sulle abitazioni che verranno ristrutturate. Vogliamo arrivare a produrre con il sole il 50% del fabbisogno annuale di acqua calda. Entro il 2010 saranno realizzati 20 Distretti Energetici Abitativi, cioè lottizzazioni pubbliche e private ad altissima efficienza energetica in grado di risparmiare fino al 70% dei consumi rispetto ad un insediamento tradizionale. Sarà attivato un registro regionale delle emissioni di Co2 (oltre quelle previste dal Protocollo di Kyoto) nell’agricoltura, nell’industria e nei servizi, calcolando per ogni scelta pubblica l’anidride emessa o risparmiata, come primo passo verso una contabilizzazione delle emissioni, da utilizzare per la valutazione del Pil regionale. 4) Limitare L’espansione Edilizia, Privilegiare Il Recupero, Liberare I Centri Dalle Auto L´uso di nuove aree di espansione dovrà essere limitato e dovrà privilegiare una edificazione di qualità sia in termini di paesaggio che di disegno architettonico. E tutto ciò solo dopo attente verifiche di utilizzabilità di territori già urbanizzati e di edifici e strutture non utilizzate. Qualsiasi aumento di carico urbano dovrà essere compensato da una adeguata disponibilità di acqua e di servizi di base. Le coste dovranno essere protette dall’erosione e si dovrà prevedere una progettazione contro gli effetti di lungo periodo del possibile innalzamento delle acque del mare. La Toscana non è comunque una regione aggredita da uno sviluppo incontrollato. Da noi le aree urbanizzate sono il 4,08% della superficie totale (Lombardia 10,4; Emilia 4,7; Veneto 7,7); quelle ad uso agricolo sono il 45,1% del territorio e il restante 50,2% è costituito da boschi (dati 2000). Nel corso di 10 anni le aree urbanizzate sono aumentate dello 0,3% (una crescita inferiore alla media nazionale), quelle agricole diminuite dello 0,5 e i boschi cresciuti dello 0,1 per cento. Nei centri storici e anche in aree periferiche densamente popolate dovranno essere rafforzate le politiche di pedonalizzazione e di apertura esclusiva a mezzi elettrici e alle biciclette. 5) Ostacolare La Rendita, Favorire Gli Investimenti, Contrastare Lo Sfruttamento Del Suolo Per Far Cassa Vogliamo ostacolare la rendita e favorire il reddito e gli investimenti in innovazione. I Comuni dovranno utilizzare per i grandi progetti urbanistici il sistema dell’Avviso pubblico per scegliere il progetto migliore, riducendo la pressione della rendita sui terreni liberi o sulle aree di recupero. Saranno sviluppate politiche regionali e comunali che penalizzino fiscalmente i comportamenti meno virtuosi in termini ambientali. Occorre contrastare l’uso scorretto degli oneri di urbanizzazione e dell’Ici ai fini della copertura dei bilanci rifiutando la distorta relazione tra più edificazione e più entrate per le spese correnti. Gli investimenti sui grandi contenitori a fini commerciali dovranno essere indirizzati a produrre reddito e non a sfruttare la rendita. Per questo potrà essere previsto dai Comuni che, alla fine dell’uso commerciale, gli immobili ritornino agli enti locali per essere usati a fini pubblici. 6) Costruire Bioarchitettonicamente I nuovi edifici e in particolare quelli pubblici, quelli recuperati e ristrutturati, dovranno essere costruiti secondo criteri di efficienza energetica, idrica e di impatto ambientale. In tal senso dovrà essere favorito l’impiego di materiale ecocompatibili. 7) Favorire Il Risparmio E Il Riuso Dell’acqua Dal 1992 al 2000 i consumi in Toscana sono cresciuti del 32,3%, passando da 230 a 304 miliardi di m3. L´acqua deve essere usata senza sprechi e favorendo al massimo il riuso delle acque reflue depurate sia per usi civici non potabili che per usi industriali. A questo scopo saranno previsti interventi specifici di riordino delle reti di distribuzione e strumenti appropriati per il controllo degli sprechi. Deve essere spinta al massimo la raccolta dell´acqua piovana e quella in invasi di piccola-media dimensione. 8) Meno Rifiuti, Piu’ Raccolta Differenziata Occorre sostenere una forte riduzione della quantità dei rifiuti prodotti da ogni singolo cittadino e l´incremento della raccolta differenziata per giungere almeno al 60% entro il 2010. L’obiettivo può essere raggiunto attraverso lo sviluppo della raccolta porta a porta, il completo utilizzo dei materiali recuperati e con una politica tariffaria fortemente selettiva, capace di indurre la riduzione della produzione di rifiuti alla fonte che invece dal 1999 al 2004 è cresciuta del 18,4%, passando da 2,1 a 2,5 milioni di tonnellate. Per la componente residua dei rifiuti, occorre evitare il conferimento in discarica e realizzare impianti di termodistruzione con recupero energetico, che servano ai soli fini del trattamento delle quote residue. 9) Mobilita’ Sostenibile Con Trasporto Pubblico Efficiente La Regione e le istituzioni locali devono puntare al massimo sulla mobilità sostenibile attraverso il rilancio e la qualificazione del trasporto pubblico con particolare riferimento al ferro. L’obiettivo è quello di arrivare nel 2013 a trasportare sul treno almeno 500mila passeggeri al giorno. Significa più che raddoppiare rispetto agli attuali 220. 000. Con gli interventi sull’Alta Velocità saranno messe a disposizione del trasporto locale, una serie di linee ferroviarie oggi utilizzate a scala nazionale. Questo rafforzerà il servizio interno all’Area Metropolitana Firenze-prato-pistoia, la più critica in termini di mobilità e di accessibilità. 10) Produzioni Agricole Locali A Basso Impatto Ambientale Anche per contrastare il cambiamento climatico devono essere privilegiate colture e allevamenti a basso impatto ambientale, con il potenziamento della rete di vendita diretta, il contenimento dei costi energetici e delle emissioni di Co2 derivanti dal trasporto di derrate su lunghi percorsi e quindi la valorizzazione delle produzioni e dei consumi a livello locale. A ciò si accompagna la tutela della biodiversità e il rifiuto degli Ogm (organismi geneticamente modificati), l’educazione dei cittadini al consumo e all’alimentazione sostenibile. .  
   
 

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