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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 21 Novembre 2007 |
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VENETO: 44 MILIARDI DI ESPORTAZIONI, PIU’ 7,8% SUL 2005
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Rovigo, 21 novembre 2007 – Con quasi 44 miliardi di euro di esportazioni, nel 2006 il Veneto si conferma regione leader in Italia. In occasione della Xix^ edizione del premio regionale “Marco Polo”, tenutasi il 16 novembre presso la Camera di Commercio di Rovigo, Federico Tessari, presidente di Unioncamere del Veneto, ha presentato “Veneto Internazionale 2007”, primo rapporto sull’internazionalizzazione del sistema economico regionale realizzato dal Centro Studi di Unioncamere del Veneto. Dopo il saluto di Loredano Zampini, presidente della Camera di Commercio di Rovigo, il presidente Federico Tessari e Renzo Marangon, assessore regionale alle Politiche per il Territorio, hanno illustrato la situazione internazionale del Veneto. Il rapporto, oltre al tema del commercio estero, affronta tutte le principali forme di internazionalizzazione del sistema economico veneto, dall’analisi dell’interscambio commerciale di servizi e della bilancia tecnologica dei pagamenti, agli investimenti diretti esteri, fino alle partecipazioni venete all’estero e quelle estere in Veneto. “Per interpretare la situazione attuale – spiega il presidente Federico Tessari – ci vengono in aiuto i dati diffusi qualche giorno fa da Unioncamere nazionale in cui si evidenzia che sono soprattutto le regioni del Nord-est a trainare lo sviluppo economico dell’Italia. Il 2007 dovrebbe chiudersi con una crescita del Pil nazionale pari al +8,1% mentre l’incremento atteso per l’area nord-orientale e per il Veneto è del +2,2%, un risultato che pone la nostra regione, con Emilia Romagna, Lombardia e Valle d’Aosta, tra quelle col maggior incremento del Pil. Sempre Unioncamere nazionale prevede che nel 2008 il Pil del Veneto possa crescere dell’1,8%: il dato migliore a livello nazionale con quello dell’Emilia Romagna. Senza dimenticare che il Veneto concorre alla formazione del Pil nazionale con una quota del 9,4%, seconda dopo la Lombardia”. “Il commercio internazionale di beni e servizi – entra del dettaglio il presidente Tessari – registra una forte crescita e le esportazioni del Veneto nel 2006 hanno sfiorato i 44 miliardi di euro, più 7,8% rispetto al 2005. Il Veneto si conferma anche in questo caso la seconda regione d’Italia, dopo la Lombardia, per valore delle esportazioni. I prodotti che hanno sostenuto la crescita dell’export regionale sono stati i beni strumentali, in particolare i macchinari industriali con un +6,3% pari ad 8 miliardi di euro, ed i prodotti tipici del “made in Italy”: l’abbigliamento 2,7 miliardi +3,6%, le calzature 2,3 miliardi +5,6%, i mobili 2 miliardi +7,1% ed i prodotti alimentari 2,2 miliardi +8%. Il primo mercato di sbocco rimane sempre la Germania, che assorbe il 12,6% dell’export veneto, ma si evidenzia l’apertura verso altri mercati finora poco esplorati, come la Federazione Russa, che nell’ultimo anno è cresciuto del 26,5% e del 54,5% nel biennio”. Incoraggianti anche le tendenze per il 2007: nel primo semestre si è registrato un +8,1% rispetto allo stesso periodo del 2006, superando in valore le vendite dell’Emilia Romagna. Anche in questo caso si registra la forte crescita delle vendite verso la Federazione Russa (+35,6%), che diventa la settima regione di destinazione dell’export regionale. Ma “Veneto Internazionale 2007” presenta anche numerose novità. Fra queste l’analisi dell’interscambio commerciale dei servizi. Il 2006 ha fatto registrare un avanzo di 2. 204 milioni di euro, più 24,2% sul 2005. Il valore complessivo delle importazioni è di 3. 562 milioni di euro, più 6,6% sul 2005. Il Veneto si colloca al terzo posto in Italia per contributo all’export di servizi, con l’8,9% sul totale. Per l’import è in quinta posizione col 6,2%. Negativa la bilancia tecnologica dei pagamenti: nel 2006 il Veneto ha registrato un deficit di oltre 51 milioni di euro, evidenziando una situazione di dipendenza dall’estero. Positivo il trend degli investimenti diretti esteri in Veneto che nel 2006 hanno raggiunto i 6,3 miliardi di euro, oltre 1 miliardo in più rispetto al 2005, in linea con l’aumento nazionale (160 miliardi: il Veneto incide col 4% collocandosi al quarto posto). Bene anche il flusso degli investimenti diretti di operatori residenti in Veneto verso l’estero, cresciuti nel 2006 da 1,3 a 1,6 miliardi di euro, mantenendo un saldo positivo di 1 milione di euro (quarto posto in Italia). “L’interscambio commerciale dei servizi e la bilancia tecnologica del Veneto – analizza il presidente Tessari – hanno ancora ampi margini di sviluppo, mentre è decisamente positivo l’andamento degli investimenti diretti del Veneto all’estero e quello estero nella nostra regione, anche se esistono ulteriori opportunità di espansione pure in questo campo. In particolare è confortante il dato sulle partecipazioni estere delle imprese venete che arriva ormai al 15,4% del totale nazionale mentre proporzionalmente inferiore è la concentrazione delle multinazionali estere nel Veneto, pari al 6,5% del totale italiano”. All’inizio del 2006 le imprese venete con partecipazioni all’estero sono state 864. Ad esse corrispondono 2. 245 imprese estere partecipate (13,1% del totale nazionale), che occupano quasi 103mila dipendenti (9,2% dell’occupazione veneta all’estero) e registrano un fatturato di oltre 19 milioni di euro (6% del totale nazionale). Per numero di imprese investitrici, il Veneto si colloca al secondo posto in Italia dopo la Lombardia (35,1% del totale nazionale), mentre si trova al quarto posto per numero di imprese estere partecipate dopo Lombardia (37%), Piemonte ed Emilia Romagna (12%). “Questo quadro generale – spiega il presidente Tessari – evidenzia una situazione positiva e ricca di ulteriori sviluppi se sapremo mantenere ed incrementare i risultati ottenuti nell’export. L’esportazione di beni rimane il fulcro della nostra politica di sviluppo, mentre i servizi avanzati, le tecnologie e gli investimenti innovativi, più che scambiarli con l’estero, dovrebbero servire a rafforzare la competitività dei nostri settori tradizionali per mantenere e migliorare le relative posizioni sui mercati internazionali”. Per rafforzare la posizione sui mercati internazionali, “Veneto Internazionale 2007” dedicata ampio spazio ai servizi che il sistema camerale mette a disposizione delle imprese. “Il sistema camerale veneto, dalle singole Camere di Commercio alle aziende speciali, a Unioncamere, all’Eurosportello e Centro Estero – conclude il presidente Tessari - è impegnato a sostenere e rafforzare il nostro sistema produttivo. Gli interventi della parte pubblica devono essere coerenti e capaci di moltiplicare le opportunità di crescita. Va sottolineata l’attuale carenza di infrastrutture per lo sviluppo, anche internazionale, dove pesa sempre più la mancata attuazione del federalismo fiscale. A tale proposito si deve rilevare che il saldo della bilancia commerciale del Veneto, pur rimanendo ampiamente positiva per 7,7 miliardi di euro, si è ridotta negli ultimi 5 anni a 3 miliardi. Eppure attualmente copre oltre un terzo del deficit commerciale con l’estero del nostro Paese. Ma di un dato sono certo: le imprese venete continueranno ad impegnarsi, superando il pessimismo della ragione con l’ottimismo della volontà”. “La Regione Veneto e Unioncamere del Veneto hanno un comune obiettivo: lo sviluppo socio-economico della nostra regione a medio-lungo termine – sottolinea Marangon, assessore regionale alle Politiche per il Territorio -. Nell’ultimo anno e mezzo la Regione ha approvato il Piano Regionale di Sviluppo, sistema nervoso del Veneto del futuro. A breve disporremmo l’approvazione del Piano Territoriale Regionale del Veneto, piano regolatore che fotografa come è stata la nostra regione e cerca di delineare il Veneto che verrà. I veneti sono 4 milioni e 800mila e si prevede che, entro 20 anni, saranno 5 milioni e 500mila, unica regione fra le top leader in Europa a crescere così tanto. Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Emilia Romagna e Liguria rappresentano il 45% della popolazione italiana e il 55% del Pil nazionale. Queste regioni sono la locomotiva dell’economia italiana, ma per rendere deve essere messa nelle condizioni migliori. Per questo la Regione Veneto e Unioncamere mettono in atto i medesimi strumenti di programmazione e si confrontano per crescere assieme”. Durante l’evento, il presidente Federico Tessari ha consegnato all’onorevole Giuseppe Fini, ex presidente della Camera di Commercio di Rovigo dal 1999 al 2006 ed ex presidente del Centro Estero delle Camere di Commercio dal 2001 al 2006, col medagliere di Unioncamere del Veneto. “Sono contento di ricevere questo riconoscimento – sottolinea l’onorevole Fini -, ma soprattutto di riceverlo a Rovigo, dove conservo grandi ricordi e dove ho cercato, durante il mio mandato, di sostenere l’economia della provincia di Rovigo col massimo impegno”. La giornata si è conclusa con la cerimonia di consegna del premio “Marco Polo”, istituito da Unioncamere del Veneto e dal Centro Estero delle Camere di Commercio quale riconoscimento a 14 imprese venete, due per provincia, per il contributo allo sviluppo dell’interscambio del Veneto. . |
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