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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Novembre 2007
 
   
  LOMBARDIA/FILIPPINE. FORMIGONI INCONTRA PREMIER E MINISTRI LANCIATO FONDO COMUNE PER SOSTEGNO INVESTIMENTI IMPRESE LOMBARDE STANZIAMENTI PREVISTI DA PARLAMENTO E BANCHE. SI´ A EXPO 2015

 
   
   Manila, 21 novembre 2007 - La costituzione di un fondo comune per il sostegno degli investimenti delle imprese lombarde nelle Filippine, che coinvolgerà una parte del capitale del Fondo per il Sud Est asiatico lanciato da Finlombarda (la cui dotazione è di 50 milioni di euro); una parte dei contributi che il Parlamento delle Filippine è pronto a stanziare e registrerà la partecipazione diretta delle banche filippine; un sì deciso per votare la candidatura di Milano ad ospitare l´Expo 2015; l´invito rivolto alla presidente delle Filippine a venire in Lombardia nei prossimi mesi, insieme ai suoi ministri, per conoscere le opportunità offerte dalla business community milanese. Sono alcuni dei fattori che hanno chiuso positivamente la tappa di un solo giorno a Manila della missione istituzionale che il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, sta guidando nel Sud Est asiatico. L´altro elemento emerso nel corso della giornata di incontri con i massimi livelli istituzionali della Repubblica delle Filippine è la proposta che il presidente rivolgerà alle banche lombarde, coinvolgendole in un´azione di cooperazione "con cui cercheremo di far convergere - ha detto Formigoni - le rimesse degli immigrati filippini presenti in Italia con un duplice vantaggio: la certezza dell´utilizzo di questo fondo per iniziative di sviluppo nel Paese d´origine e la maggiore remuneratività di questa forma di risparmio rispetto al normale deposito bancario". Secondo gli ultimi dati disponibili si stima che ammontino a circa 1. 500 miliardi di dollari le rimesse che i filippini di tutto il mondo inviano ai loro congiunti rimasti nelle città in cui sono nati. Il presidente Formigoni nella serie di incontri avuti a Manila era accompagnato dall´ambasciatore d´Italia nelle Filippine Rubens Fedele e dal sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega ai rapporti internazionali Robi Ronza. Proficui scambi di opinioni e proposte di collaborazione hanno caratterizzato i momenti di lavoro con il primo ministro delle Filippine, che qui si chiama executuve secretary, Eduardo Eremita, con il ministro degli Esteri Alberto Romulo e con il presidente della Camera Josè de Venecia. "Tutti hanno mostrato grande interesse per la nostra missione - ha commentato il presidente - e vogliono collaborare con l´Italia e la Lombardia. Per noi è un´altra tappa positiva per la cooperazione economica". In parallelo agli appuntamenti istituzionali si sono svolti anche il 15 novembre gli incontri della delegazione economica che ha avuto contatti con la Banca Asiatica di investimento, che capitalizza 50 miliardi dollari e investe in progetti di sviluppo dell´Asia. In particolare si è dialogato con i responsabili delle aree India, Vietnam e Filippine. Questi funzionari ritengono estremamente importante venire in Lombardia a presentare le potenzialità che i loro Paesi offrono per chi intende investire nel Sud Est asiatico. Il workshop sarà organizzato nel giro di pochi mesi a Milano. Con gli stessi tempi si terrà nel capoluogo lombardo un altro seminario riservato a operatori economici filippini interessati ai settori food e vino, agro-industria (conservazione e trasformazione di prodotti agricoli), energia e costruzioni (considerato il boom edilizio che sta assumendo proporzioni ragguardevoli e crescita consistente). Nel corso dei colloqui il presidente Formigoni è tornato ad affrontare la delicata situazione a Myanmar: "La posizione delle Filippine è chiara - ha detto Formigoni - e in linea con quanto il Governo fa da dieci anni: preme su Myanmar in sede Asean perché aprano alla democrazia ma non si va oltre le dichiarazioni di intenti. Il ministro degli Esteri filippino è anche intervenuto al Consiglio di Sicurezza dell´Onu affermando che non si può permettere che prosegua il blocco della vita democratica in Birmania e si ipotizzano sanzioni pesanti nei suoi confronti". Secondo il ministro Romulo esistono responsabilità da parte delle grandi potenze come Cina e India ma anche il "non - intervento" di Malesia e Singapore. .  
   
 

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