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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Novembre 2007
 
   
  VIETNAM,PAESE CHE CORRE IN MOTORINO VERSO IL FUTURO LA GENTE NON RICORDA LA GUERRA, L´ECONOMIA CRESCE CON I CONSUMI E IL GOVERNO PRIVATIZZA CONCEDENDO AGEVOLAZIONI A CHI INVESTE

 
   
  Ho Chi Minh City, 20 novembre 2007 - Si è chiusa il 15 novembre con un bilancio ampiamente positivo la tappa vietnamita della missione lombarda in Sud est asiatico, guidata dal presidente della Regione, Roberto Formigoni, che ora prosegue nelle Filippine e a Singapore. Gli incontri con i ministri, le realtà economiche e sociali e gli enti di formazione e ricerca hanno permesso di aprire nuove e interessanti opportunità di scambio e collaborazione per il "sistema Lombardia". Ecco un servizio da Hanoi e Ho Chi Minh City dell´inviato di Lombardia Notizie. Sarà che ha cambiato nome in Ho Chi Minh City in omaggio al nuovo che avanza ma il fatto stesso che l´Hyatt Park Hotel, lo Sheraton e lo storico Continental fondato nel 1880 continuino ad abbinarsi al nome di Saigon un significato avrà. Questa città ostenta la sua ricchezza proponendo le vetrine delle firme di moda più famose del mondo, ospita convention delle filiali asiatiche di multinazionali americane, la sera è illuminata e pullula di persone che fermano gli stranieri per strada proponendo intrattenimenti di ogni tipo. Eppure questa generazione non ha conosciuto la guerra, il dramma della povertà e della precarietà che trent´anni fa ha messo in ginocchio questo Paese costringendo migliaia di vietnamiti a cercare la "libertà con i piedi" come si diceva qui a proposito di coloro che cercavano di fuggire dalle oppressioni di regimi totalitari e repressivi. Ora la libertà circola sui milioni di ciclomotori che ad ogni ora del giorno invadono le strade come gruppi di cavallette apparentemente incontrollabili nel loro dirigersi non si sa bene dove ma, pur in un caos che agli occidentali è difficile comprendere, procedono ordinatamente trasportando uomini e donne con il volto coperto da mascherine antismog e, spesso, anche i loro figli. Quando non impegnati a trasportare oggetti e merci di ogni genere: scatoloni per imballaggio, frutta, verdura, cassette di uova, televisori e perfino vasche da bagno. Convivono pacificamente con le biciclette ormai in via di estinzione e con chi trasporta a piedi ortaggi o generi alimentari appoggiando sulla propria spalla aste con ai loro estremi pesi che si contrappongono come per le bilance di una volta. In genere sono donne vestite con pantaloni scuri e camicie ravvivate da colorati e diversi motivi floreali ma tutte con il caratteristico copricapo a forma di cono. Il passato e il futuro della vecchia Saigon si sono mescolati in un presente in cui l´idea della provvisorietà che per decenni ha accompagnato l´esistenza di questo popolo oggi ha lasciato spazio alla fiducia per ciò che verrà. A differenza di un tempo, non si aspetta l´intervento risolutivo di qualche potente della Terra portatore di effimero e discutibile "benessere" ma esiste la consapevolezza di poter decidere con il proprio lavoro e con l´impegno e la tenacia di cui sono capaci i trentenni di Ho Chi Minh City. Una generazione che ha vent´anni in meno rispetto a quella di chi in Italia ha fatto una "bandiera" della popolare canzone di Gianni Morandi "C´era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones" incisa nel 1966, e che non ha conosciuto nemmeno il brano pubblicato nel 1985 da Paul Hardacstle il cui titolo "Nineteen", ripetuto ossessivamente per evocare il suono delle mitragliatrici, si riferiva alla vicenda di un soldato americano diciannovenne mandato a combattere a Saigon. A dieci anni di distanza da quel 25 aprile del 1975, data con cui si identifica la fine della guerra del Vietnam. Il mondo, le canzoni, la letteratura,i libri di storia, i film ne parlano ma i vietnamiti no. E pensare che il Vietnam è stato in guerra per 50 anni, cominciando dalla seconda guerra mondiale contro i giapponesi, quindi fino al 1954 contro i francesi, al 1975 contro gli Usa e fino al 1990 contro la Cambogia e per un breve periodo anche contro la Cina. Ora il Paese gode di stabilità politica. Il sistema politico vietnamita resta monopartitico con l´esclusivo esercizio di potere del partito comunista del Vietnam guidato dagli eredi di Ho Chi Minh. Il paese è governato da una troika composta dal Segretario Generale del partito comunista (il moderato Nong Duc Manh rieletto nel X Congresso che rappresenta di fatto la massima autorità nella gerarchia vietnamita), dal Presidente della Repubblica e dal Primo Ministro. Nel corso del X Congresso il partito comunista per la prima volta ha ammesso nelle sue fila, accanto a operai contadini e intellettuali, anche i capitalisti ed è stata data priorità alla lotta alla corruzione e alla riforma dell´economia. Nel maggio 2007 è stata eletta una nuova Assemblea nazionale che negli ultimi anni ha assunto più prestigio e potere nel quadro istituzionale affermandosi come motore del processo di rinnovamento del sistema politico. Nel giugno 2007, Nguyen Minh Triet è stato il primo Presidente vietnamita a compiere una visita ufficiale negli Stati Uniti dalla fine della guerra del Vietnam; la visita conferma i buoni rapporti ora esistenti tra i due paesi, che un anno prima avevano firmato un accordo commerciale bilaterale Nel gennaio 2007 il Primo Ministro Nguyen Tan Dung ha incontrato in Vaticano papa Benedetto Xvi. In aprile Bill Gates (Microsoft) ha visitato il paese, ha avuto una grande accoglienza popolare ed ha incontrato i dirigenti del partito comunista al potere. In questo contesto di rinnovamento generale e di apertura all´economia di mercato si muovono gli interessi di imprenditori e operatori finanziari dell´Europa con in testa Gran Bretagna, Francia e Germania. L´italia sta incominciando a valutare le potenzialità di questo Paese e la Lombardia è la prima regione italiana ad aver dato concretezza alle proposte fatte e ricevute dcal governo vietnamita con una serie di Protocolli d´Intesa che coinvolgono non solo istituzioni e imprese ma anche le Borse. Nel gennaio 2007 il Vietnam, inoltre, è diventato il 150° membro del World Trade Organization (Wto). L´adesione all´organizzazione impegnerà il paese nella realizzazione di interventi per favorire una maggiore apertura del mercato alle imprese straniere mediante incentivi ed una riduzione delle barriere tariffarie. Al tempo stesso le imprese vietnamite beneficeranno di un maggiore accesso ai mercati internazionali. Membro dell´Asean dal 1995, cioè di un´area che costituisce un mercato di circa 500 milioni di consumatori potenziali, il Vietnam ha dovuto ripensare il suo sistema di relazioni internazionali ed infatti dai primi anni novanta il paese ha avviato la politica del "friend with all" basata sul multilateralismo, sul rafforzamento della cooperazione regionale (soprattutto in ambito Asean,) sulla normalizzazione dei rapporti con i principali partner asiatici, l´apertura verso nuovi partner strategici (Usa ed Unione europea) ed il mantenimento delle relazioni con i paesi socialisti. In questo quadro la Cina esercita un peso rilevante sulla politica estera del Vietnam perché rappresenta un paese vicino, anche se ci sono ottimi rapporti anche con il Giappone che è il primo paese donatore con un volume complessivo di aiuti pubblici allo sviluppo di 11 miliardi di dollari dal 1992 al 2005. La visita a Tokyo del Primo Ministro Nguyen Tan Dung nell´ottobre 2006 ha confermato gli eccellenti rapporti fra i due paesi. Oggi tecnici e società nipponiche sono impegnati nel campo dell´ammodernamento delle infrastrutture vietnamite. L´unione Europea rappresenta un importante partner strategico infatti è il secondo donatore mondiale dopo il Giappone con circa il 20% degli aiuti totali. Inoltre il paese è il principale beneficiario degli aiuti umanitari nell´area Asean. La Ue ha fornito un forte sostegno al Vietnam nel processo di adesione al Wto. A conferma di questo, il programma di cooperazione della commissione europea per il periodo 2007-2013 prevede la concessione di 160 milioni di euro per il supporto alle riforme istituzionali e alla riduzione della povertà e la cooperazione in ambito sanitario; vi sono anche tre importanti programmi di cooperazione regionale in vari settori: Asia Invest per rafforzare le reti commerciali, Asia Link per sostenere la collaborazione fra enti ed istituzioni universitarie e Asia Pro-eco per realizzare interventi nel settore ambientale. Sono le condizioni che hanno permesso all´economia vietnamita di registrare tassi di crescita elevati: 8,4% del Pil nel 2005 e 8,2% nel 2006, con una forte domanda interna in continua crescita sostenuta da una rapida crescita dei consumi. La guerra, le canzoni e la musica restano nei ricordi di chi trent´anni fa sentiva al telegiornale italiano notizie in cui si pronunciavano nomi diventati tragicamente noti per i conflitti cui erano legati e che coinvolgevano direttamente o indirettamente i Paesi vicini al Vietnam, la Cambogia e il Laos. Di quel periodo il portato storico è rappresentato dalla diaspora vietnamita nel mondo: in totale secondo le stime fra i 2 e i 3 milioni di persone (di cui 500mila cattolici) sparsi in oltre 30 paesi. Si possono distinguere due tipi di migrazioni: da una parte quella dei "rifugiati politici" dopo il 1975 nei paesi occidentali (Usa, Francia Canada, Germania ecc. ) e d´altra parte quella nei paesi dell´Est europeo e in Russia come migrazione di forza lavoro nell´ambito del mondo comunista dell´epoca. In Italia si stimano circa 3000 vietnamiti, di cui 700 cattolici. E a Milano c´è chi ha voluto dare al suo ristorante il nome di "Vietnam mon amour". .  
   
 

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