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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Novembre 2007
 
   
  SI E’ PARLATO DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO NELL’INCONTRO DI LUNEDI’ IN PROVINCIA

 
   
  Gorizia, 20 novembre 2007 - L’africa è stata nuovamente la protagonista all’interno della rassegna “Un Mese di Pace”, promossa dalla Provincia di Gorizia, assessorato alla Pace, con la collaborazione del Crelp, dell’Associazione Alce, del Cvcs, dell’Associazione Arti Visive e di vari sodalizi locali. Dopo l’intervento a Staranzano del Presidente del Consiglio provinciale di Bolzano Riccardo Dello Sbarba sulla sua esperienza al Forum Sociale Mondiale di Nairobi, lunedì sera è stata la volta di Federico Coan, socio dell’Associazione Oikos Fvg che, assieme all’assessore provinciale agli Affari internazionali e alla Pace Marco Marincic, ha parlato di cooperazione allo sviluppo in occasione di un incontro pubblico che si è tenuto nella Sala Grasp della Provincia di Gorizia alle 17. 30. “Un´esperienza di cooperazione vissuta sul campo. Una riflessione sui significati e le implicazioni dell´incontro con le persone e le organizzazioni del Sud del Mondo” è stato il titolo dell’iniziativa in cui è stato presentato “Mtaani”, un Dvd che contiene due video “A daily life in a slum” e “Agli Europei. Lettere dall´Africa” curati da Michela Monte (Bottega Video 2007), unitamente ad una selezione di fotografie scattate a Nairobi in occasione del Social Forum 2007. Il Dvd, prodotto dal Coordinamento degli Enti locali per la pace e Tavola della pace, è un´esperienza che unisce giornalismo e riscatto sociale e parte dall’assunto che solo chi vive la realtà sulla propria pelle può raccontarla in modo efficace. E’ questa l’idea che sta dietro a “A daily life in a slum”, il video realizzato da una troupe di ragazzi provenienti da Kibera, il più grande slum di Nairobi. Francis, Victor e Newton hanno lavorato insieme ad alcuni operatori italiani per imparare le basi del mestiere e in breve sono diventati una vera troupe, prendendo il nome di Ndugu Mdogo Crew (“piccolo fratello” in swaili). Francis, Victor and Newton, riunitisi nella "Ndugu Mdogo crew", hanno condotto un viaggio nella baraccopoli di Kibera, il più grande slum africano, raccontando consuetudini e storie quotidiane delle periferie delle città dove, ogni anno, oltre 5 milioni di persone cercano un alloggio. Ecco, dunque, il moltiplicarsi della popolazione negli slum, spazi autocostruiti su terreni demaniali, causato dalla fuga dai villaggi per la mancanza di progetti tesi a proteggere le aree rurali. “Agli Europei. Lettera dall´Africa” è stato anch’esso realizzato a Nairobi in Kenya nel cuore dell’Africa, dove, dal 20 al 25 gennaio scorsi, si è svolto il Forum Sociale Mondiale: un’occasione per ascoltare gente privata persino del diritto di parola. Gente che sta lottando per avere un futuro e che ha diritto di avere i nostri stessi diritti. Al termine della proiezione, Federico Cohan ha parlato della sua ricca esperienza come cooperante nei paesi del “Sud del mondo”. Ma, soprattutto, ha stimolato la riflessione sui rischi che si possono correre quando ci si impegna in un progetto di cooperazione allo sviluppo: «Attraverso un progetto di cooperazione è sempre elevato il rischio di esportare visioni, soluzioni, modelli, procedure che appartengono al nostro mondo e alla nostra cultura. Si introducono e si utilizzano linguaggi e principi che appartengono al nostro sistema socio-economico, come efficienza, efficacia, competitività, concorrenza, sostenibilità economica, calcolo costi/benefici, logiche di mercato. Gli stessi progetti che costruiamo devono, in qualche misura, rispondere a questi criteri per essere valutati positivamente e finanziati. Per noi è logico che sia così ma non è così scontato ed evidente per società che hanno una concezione del tempo, dello spazio, dell´ambiente e del lavoro diversa dalla nostra. Per certi aspetti anche la cooperazione rischia di esportare lo stesso "modello unico" che attraverso i mercati neoliberisti si sta espandendo globalmente, incontrando ormai solo sacche residuali di "resistenza"». L’associazione Oikos (Organization for International Kooperation and Solidarity), da cui proviene Federico Coan, ha sede a Udine ed è composta da un gruppo di persone che hanno deciso di mettere insieme le professionalità acquisite in campi diversi, con l’obiettivo di lavorare per la cooperazione allo sviluppo. .  
   
 

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