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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Giugno 2006
 
   
  GOVERNARE LE NANOTECNOLOGIE IN ITALIA ROMA, 3 LUGLIO CENTRO CONGRESSI FRENTANI

 
   
  Roma, 28 giugno 2006 - ‘Governare le nanotecnologie in Italia’ è il tema del convegno organizzato da Airi (Associazione italiana per la ricerca industriale*) in programma a Roma per il 3 luglio al Centro Congressi Frentani (via dei Frentani, 4). L’incontro , cui parteciperanno tra gli altri responsabili della ricerca delle più importanti aziende italiane impegnate nel settore (Fiat, Finmeccanica, Pirelli, Stmicroelectronics …), si prefigge da una parte di richiamare l’attenzione su un settore con enormi possibilità di sviluppo e dall’altra di individuare una governance per le nanotecnologie. Una tale strategia, attuata mediante il varo di una Iniziativa Nazionale per le Nanotecnologie, permetterà di accellerare ricerche e applicazioni e tenere sotto controllo eventuali loro effetti, che vanno tempestivamente individuati e prevenuti. Si ritiene che nel 2005 siano stati investiti nel mondo in ricerca e sviluppo in nanotecnologie circa 9 miliardi di dollari, di cui la metà da finanziamenti pubblici e metà da finanziamenti privati. Quasi tutti i Paesi industrialmente evoluti, dagli Usa alla Cina , dalla Irlanda alla Corea del Sud al Giappone, hanno in corso programmi pluriennali (da 5 a 10 anni) per lo sviluppo delle nanotecnologie. Più di 1. 500 sono le industrie che nel mondo sono impiegate in questo settore, in gran parte piccole e medie aziende. Il mercato raggiungerà, secondo una stima largamente accettata, i mille miliardi di dollari nel 2015, decuplicando la cifra attuale. Proprio quest’anno è stato pubblicato il primo "inventario" dei prodotti nanotecnologici già presenti sul mercato mondiale: sono 212, soprattutto nei settori dei cosmetici, degli articoli sportivi, dell’abbigliamento, dell’elettronica, dell’automotive, dei rivestimenti superficiali, per l’edilizia. Tra le applicazioni , anche italiane, si possono ricordare la presenza di nanoparticelle nei rivestimenti di case e strutture viarie che assorbono inquinanti prodotti dalle auto, sui vetri che diventano idrofobici, sui muri che diventano antibatterici. Il trattamento con nanoparticelle di filati e/o tessuti permette di ottenere tessuti che respingono lo sporco o l’acqua o il fuoco. L’italia non può sfuggire alla sfida posta dalle nanotecnologie ed in effetti nel corso degli ultimi anni ha visto un crescente numero di imprese impegnarsi in questo campo e può contare su un sistema di ricerca che ha sviluppato competenze e strutture dedicate di tutto rispetto, spesso di eccellenza. Nel nostro Paese, come risulta dal Secondo Censimento italiano delle nanotecnologie di Airi/nanotec It (che sarà in vendita nelle prossime settimane), la spesa pubblica stimata per R&s nelle nanotecnologie (non esistono dati ufficiali) è di almeno 60 milioni di euro (pari all’1,7% del totale mondiale). E 101 sono le unità di ricerca – Istituti e consorzi universitari e di enti pubblici di ricerca – attivi su queste tecnologie. Le industrie censite attive nelle nanotecnologie sono 65, alcune delle quali hanno già messo sul mercato loro prodotti Nonostante tutto ciò manca un programma, gli sforzi non sono coordinati e non sono ancora sufficienti… Per questo nel corso del Convegno sarà presentata la proposta di Airi e del suo centro Nanotec It- Centro Italiano per le Nanotecnologie - per una Iniziativa Nazionale per le Nanotecnologie, che programmi attività, coordinamenti, sviluppi, priorità per un periodo lungo di anni (cinque?), in modo da ridurre le nostre debolezze e aumentare le nostre forze. Il Convegno sarà quindi l’occasione per discutere le problematiche rilevanti e le iniziative necessarie per governare gli effetti delle nanotecnologie, presentare un panorama sintetico dell’attività nelle nanotecnologie dell’industria italiana e le sue necessità, mettere in evidenza il ruolo ed il contributo della ricerca pubblica e gli strumenti necessari per ottimizzare e rendere più efficace l’impegno in questo campo. . .  
   
 

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