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Notiziario Marketpress di Venerdì 23 Novembre 2007
 
   
  SEGGIOVIE SICURE CON IL DISPOSITIVO ANTI CADUTA IDEATO E SPERIMENTATO IN TRENTINO DAL LATIFAPPROVATO DAL MINISTERO DEI TRASPORTI E GIÀ INSTALLATO SU 6 IMPIANTI DI RISALITA TRENTINI PREVISTI INCENTIVI ECONOMICI PER I CONCESSIONARI CHE LO VORRANNO ADOTTARE

 
   
  Ogni anno, in Europa, cadono da seggiovia 150-170 persone (30-35 in Italia, 6-8 in Trentino. È il tipo d’incidente più ricorrente sugli impianti a fune in tutto il mondo, ed a cadere sono soprattutto bambini e ragazzi. Vi sono però seggiovie dalle quali è praticamente impossibile cadere. Sono gli impianti che hanno già installato e sperimentato un innovativo dispositivo di sicurezza ideato in Trentino, precisamente dal Laboratorio Tecnologico Impianti a Fune della Provincia autonoma di Trento che, con la collaborazione dei costruttori, lo ha fatto realizzare ed applicare sul proprio territorio. Il primo impianto al mondo a dotarsi del dispositivo anticaduta ideato dal Latif è stato, nel 1997, una seggiovia ad attacchi fissi a servizio di un campo scuola nella stazione di Predazzo-gardonè, in Val di Fiemme. Poi sono seguite, sempre in Trentino, le seggiovie Rindole – Doss de lava, Malga Panciana – Sghirlat, Prati di Gaggia – Teresat, Costa – Dosso della Madonna e Zeledria - Pradalago. L’ultima applicazione, recente, è stata su una seggiovia esaposto all’Alpe di Siusi, in Alto Adige. Sei impianti, quelli trentini, due dei quali ad ammorsamento automatico, sui quali sono transitati negli ultimi dieci anni più di 10 milioni di sciatori senza che si sia verificata alcuna caduta. “Il laboratorio – ha sottolineato l’assessore provinciale all’agricoltura commercio e turismo Tiziano Mellarini – si conferma come centro di eccellenza per lo sviluppo di nuove soluzione e di verifica della sicurezza degli impianti. Il Trentino già da tempo ha fatto una scelta, quella della sicurezza, sia per quanto riguarda gli impianti che per le scelte legislative, con l’obiettivo di garantire al turista le migliori condizioni possibili”. La presentazione dell’innovativo dispositivo di sicurezza accompagna la notizia della stipula di convenzioni tra il Latif e tre importanti organismi notificati europei nel settore degli impianti a fune e le novità legislative in fatto di sicurezza sulle piste da sci. Il dispositivo – presentato oggi presso il laboratorio Latif di Ravina e frutto del Progetto Seggiovia Sicura avviato alla fine degli anni ’90 dal Servizio Impianti a Fune della Provincia autonoma di Trento - è tanto semplice quanto efficace. Si tratta, in realtà, di una serie di dispositivi installati sulle seggiole delle seggiovie e relativi impianti che impediscono alla barra di sicurezza di aprirsi durante il percorso. La barra di sicurezza, inoltre, è configurata in modo tale da impedire allo sciatore, anche bambino o di piccola statura, di svincolarsi e cadere. Il primo a complimentarsi per il risultato è stato l’assessore provinciale all’agricoltura commercio e turismo Tiziano Mellarini: “La sicurezza è una delle scelte strategiche compiute dal Trentino già negli scorsi anni e che ci hanno consentito di essere all’avanguardia. Il Latif e il sistema di bloccaggio presentato oggi ne sono la conferma. Sono milioni i turisti ai quali noi dobbiamo offrire il massimo degli standard. La soluzione presentata oggi è merito anche della delle società di risalita e della loro associazione, l’Anef, che ci hanno creduto, investendo delle risorse”. La stagione invernale si apre quindi all’insegna delle novità, sia in termini di impianti che di servizi. Lo sciatore che arriverà in Trentino a trascorrere le vacanze troverà – come ha illustrato Paolo Nicoletti, dirigente del Dipartimento turismo commercio e promozione dei prodotti trentini - l’offerta dello Skipass con l’assicurazione per danni civili in caso di incidenti, il decalogo dello sciatore per una corretta condotta in pista e un livello ancora migliore di manutenzione delle piste da sci. A proposito di Latif, Nicoletti ha annunciato che il laboratorio si occuperà della certificazione, in collaborazione con la Sat e il Cai, delle funi delle vie ferrate e dei sentieri attrezzati. “Tutte queste innovazioni – ha sottolineato Nicoletti – concorrono ad aumentare la competitività del sistema Trentino e turistico in particolare. Entro il 2008 crediamo di poter raggiungere l’obiettivo di coprire il 50 per cento dei costi del laboratorio grazie ai ricavi generati dall’attività di collaudo e certificazione svolto dal Latif. Un risultato davvero eccellente per un centro di ricerca di livello europeo”. Il dispositivo, che comporta la soppressione del poggiasci, è stato approvato una prima volta in via sperimentale dal Ministero dei Trasporti nel 2002 con una serie di prescrizioni e condizioni riguardanti l’intero impianto che ne penalizzavano pesantemente l’adozione. Nel luglio di quest’anno il Ministero, su istanza del Servizio Impianti a Fune della Provincia autonoma di Trento, ha approvato definitivamente la tipologia in questione senza particolari condizioni. Visti i risultati confortanti della sperimentazione, la Provincia, al fine di garantire la massima sicurezza agli sciatori ed ai pedoni che frequentano le seggiovie sul proprio territorio, favorirà ora l’adozione del dispositivo di sicurezza prevedendo incentivi economici sulla legge di settore già dalla stagione 2008-2009. Va per altro detto evidenziata, a questo proposito, la scelta di quei concessionari che, pur in presenza di penalizzazioni iniziali notevoli, hanno accettato di adottare questa tipologia d’impianto al fine di poterne valutare le ricadute in termini di maggiore sicurezza dei trasportati. La sperimentazione effettuata in provincia di Trento è stata presentata nel corso di un meeting internazionale delle autorità di sorveglianza di tutto il mondo sulla sicurezza del trasporto funiviario, riscuotendo un notevole successo. La delegazione svizzera ha addirittura avanzato, in tale occasione, la proposta d’inserimento obbligatorio di questo dispositivo nel testo di revisione della norma europea sugli impianti a fune. Convenzioni Tra Il Latif E Tre Importanti Organismi Notificati Europei Nel Settore Degli Impianti A Fune Realizzato nel 1971 per iniziativa della Regione Trentino – Alto Adige, allora competente in materia di sicurezza nel settore dei trasporti a fune in servizio pubblico, passato alla Provincia autonoma di Trento nel 1976 dopo la suddivisione nei due uffici tecnici di controllo delle due Province, il Latif – Laboratorio Tecnologico Impianti a Fune, che ha la propria sede a Ravina, è allo stato attuale l’unico laboratorio nazionale specializzato in tutte le tipologie di prova applicate sugli elementi funiviari e collabora attivamente con il competente settore del Ministero dei Trasporti. I certificati di prova emessi ogni anno sono circa 140, ma la sua attività è ora destinata ad incrementarsi notevolmente e ad espandersi internazionalmente. In attesa di diventare organismo certificato europeo, il Latif ha recentemente stipulato, infatti, tre convenzioni con altrettanti organismi notificati europei nel settore degli impianti a fune. Si tratta della società finlandese Inspecta Tarkastus Oy, della Certra Srl di Bolzano e del Bureau Veritas Italia spin-off del Bureaus Veritas France. L’accordo prevede che i tre organismi assegneranno in via prioritaria al Latif di Trento le prove meccaniche su nuovi componenti e sottosistemi funiviari ai fini della certificazione europea in materia di sicurezza del trasporto a mezzo funivie. La direttiva europea 2000/9 Ce prevede che prima dell’immissione sul mercato, un componente o sottosistema funiviario venga testato da un laboratorio accreditato e sia poi certificato da un organismo notificato europeo. Grazie alla presenza sul territorio regionale dei maggiori costruttori di impianti a fune del mondo, negli ultimi dieci anni il Latif ha effettuato un’elevata percentuale di prove e test meccanici sui dispositivi dei nuovi impianti. A seguito delle convenzioni è prevedibile che, in futuro, la percentuale di prove e verifiche sarà destinata ad aumentare sensibilmente. .  
   
 

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