Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Novembre 2007
 
   
  AMBIENTE: TESI MEDICHE A CONFRONTO SUL RISCHIO SALUTE DERIVANTE DAI TERMOVALORIZZATORI INCENERITORE: UNO STUDIO DI VERONESI CONTRO IL MANIFESTO DEI 173 L’ONCOLOGO: «NESSUNA RELAZIONE TRA GLI IMPIANTI E LA MORTALITÀ PER TUMORI»

 
   
  Firenze, 26 novembre 2007 - “I dati di mortalità (per tutte le cause e per tumori) non provano l’esistenza di un qualsiasi nesso causale tra presenza di inceneritori di rifiuti solidi urbani e rischio per la salute di popolazioni residenti, nel raggio di ricaduta delle loro emissioni”. Dinanzi alle notizie diramate oggi circa la presa di posizione di 173 medici - di famiglia, ospedalieri, specialisti - contro l’inceneritore della piana fiorentina, è opportuno conoscere anche lo studio effettuato dal Comitato scientifico di garanzia presieduto dal professor Umberto Veronesi, sull’impatto sanitario derivante dal recupero di energia dai rifiuti, lavoro contenuto nel volume Il recupero di energia da rifiuti: la pratica, le implicazioni ambientali e l’impatto sanitario, (pubblicato nel n. 45 di “Ingegneria Ambientale, Quaderni”, Cipa Editore), dal quale prende spunto la presa di posizione dei medici fiorentini. La ricerca è stata realizzata per uno studio sul sistema di gestione integrata dei rifiuti solidi urbani della Regione Sicilia. Lo studio di Veronesi si avvale dei dati di una ricerca sulla mortalità per cancro tra i residenti intorno a 72 inceneritori nel Regno Unito. Il rapporto inglese aveva preso in considerazione 14 milioni di soggetti seguiti per 13 anni e ris! ulta uno dei più rilevanti sulla valutazione dei rischi! di canc ro tra la popolazione residente nelle vicinanze di inceneritori. L’ipotesi dello studio si poggiava sul fatto che si sarebbe dovuto osservare un declino del numero di casi di cancro allontanandosi dalla fonte emittente. La conclusione degli autori è stata che non c’è alcuna evidenza d’incidenza e mortalità per cancro nei 7,5 chilometri di raggio studiati ed in particolare nessun declino con la distanza dall’inceneritore. Secondo l’equipe di Veronesi gli studi precenti il 2001, in particolare quelli epidemiologici di S. W. Hu e di C. M. Shy, avevano evidenziato che in prossimità di inceneritori potevano essere riscontrati elevati livelli di composti chimici organici e metalli pesanti, ma nessun aumento di sintomi respiratori o di declino della funzione polmonare. Tanto meno di rilevabili risultati per rischio di cancro e di effetti sulla riproduzione». Il rapporto Veronesi cita anche una ricerca effettuat! a nel 2004 da numerose Asl e dall´Arpa dell’Emilia-romagna, anche per conto di organismi e centri di ricerca europei, nell´area di Coriano-forlì dove esiste un termovalorizzatore in un’area industriale e vicino all’autostrada Bologna-ancona ed ad un inceneritore per rifiuti ospedalieri. Anche questa ricerca concludeva che «non esistono prove concrete di un legame fra l’esposizione alle emissioni di inceneritori ed un aumento dei tumori». Nella maggior parte delle ricerche, secondo lo studio del professor Veronesi «i dati di mortalità per tutte le cause e per tumori, di morbilità per affezioni delle vie respiratorie e di possibile incremento di effetti sulla riproduzione, sono del tutto inconsistenti e pertanto non provano l’esistenza di un qualsiasi nesso causale tra presenza di inceneritori di rifiuti e rischio per la salute di popolazioni residenti, nel raggio di ricaduta delle loro emissioni». E’ da sottolineare che questi risult! ati emer gono da studi condotti anche in anni in cui le tecnologie erano assai meno sofisticate di quelle di oggi che limitano le emissioni a valori minimi, imposti anche dalla legislazione esistente. .  
   
 

<<BACK