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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Novembre 2007
 
   
  SUL GRANDE SCHERMO “COME D’INCANTO” UNA FAVOLA IRONICA NELLA MANHATTAN ODIERNA

 
   
  Milano, 26 novembre 2007 - Dal mondo delle favole alla Manhattan di oggi per l’evento Disney di Natale: subito dopo il suo arrivo a New York, la Principessa Giselle, spedita nel presente da una regina malvagia, inizia a cambiare opinione sulla vita e sull’amore grazie all’incontro con un affascinante avvocato. Nel mondo reale può sopravvivere un’idea fiabesca dell’amore? Con la candidata all’Oscar Amy Adams, Patrick Dempsey e la vincitrice del Premio Oscar Susan Sarandon. Come D’incanto è una classica favola Disney, ambientata nella New York di oggi, che racconta la storia di una principessa delle fiabe (Amy Adams), che dal passato viene catapultata nel cuore della Grande Mela per opera di una regina malvagia (Susan Sarandon). Appena messo piede sulla Terra, la principessa Giselle conosce un affascinante avvocato (Patrick Dempsey) e inizia a cambiare idea sulla vita e sull’amore. Ma il romanticismo può sopravvivere nel mondo reale? Commedia vivace e originale che imprime una svolta moderna ai classici Disney, Come D’incanto mescola fantasia, azione e musica, computer grafica, animazione tradizionale e azioni dal vero, dando vita a una storia romantica e piena di ironia adatta a un pubblico di tutte le età. Il film, interpretato da un cast di grandi star, è diretto da Kevin Lima (“Tarzan”, “Eloise at Christmastime”) e prodotto da Barry Josephson (“Nascosto nel buio”, “Bones” per la Tv) e Barry Sonnenfeld (“Men in Black”, “Pushing Daisies” per la Tv). Per l’incantevole Giselle (la Adams), la vita è – letteralmente – una favola. La ragazza ha tutte le carte in regola per essere una perfetta principessa: bella e affascinante, ha un cuore puro, una voce da usignolo e una straordinaria capacità di comunicare con gli animali – com’è normale che sia nel regno animato di Andalasia. Il suo desiderio di incontrare il principe azzurro con cui scambiare “il bacio del vero amore” si avvera quando il principe Edward (James Marsden) sente la sua melodiosa voce da soprano e corre da lei. Il giorno dopo, mentre sta per andare in sposa a Edward, Giselle cade sotto l´incantesimo della regina Narissa (la Sarandon), madre del Principe Azzurro, pronta a tutto pur di tenere la ragazza alla larga dal suo trono. Da personaggio animato in una terra piena di musica e colori, Giselle viene trasformata in una donna in carne e ossa e trasportata agli antipodi del suo regno, nella moderna e tutt’altro che magica Manhattan. In questo luogo nuovo e alquanto insolito, la quasi principessa viene aiutata da un pragmatico avvocato divorzista, Robert (Dempsey), e dalla figlioletta Morgan (Rachel Covey). Quando il principe Edward arriva a New York insieme al domestico Nathaniel (Timothy Spall) e al migliore amico di Giselle, lo scoiattolo Pip, la principessa vive lo scontro tra i due mondi e si domanda se la sua visione fiabesca dell’amore, rigorosamente con lieto fine, possa sopravvivere nel mondo attuale. Un’idea prende forma Come racconta lo sceneggiatore Bill Kelly, Come D’incanto è nato dall’idea, totalmente fantasiosa, di mettere una figura ingenua e innocente a confronto con il cinismo del mondo moderno. Afferma Kelly: “Abbiamo iniziato a lavorare su questo spunto ma avevamo grandi difficoltà a rendere il personaggio credibile, così un bel giorno abbiamo deciso che sarebbe stato meglio se fosse stato un cartone animato. Da qui si è sviluppata la trama del film”. La sceneggiatura di Come D’incanto è poi arrivata nelle mani dei produttori Barry Josephson e Barry Sonnenfeld. Commenta il primo: “Bill Kelly è riuscito a creare un universo incredibile trasformando il cartone animato di una principessa in un personaggio in carne e ossa: l’aspetto che più mi ha colpito del suo lavoro è stato proprio questo”. Come D’incanto ha successivamente suscitato l’interesse del regista della Disney Kevin Lima, che aveva già diretto progetti come “In viaggio con Pippo”, “La carica dei 102” e “Tarzan”. L’ottima riuscita di questi film ha dimostrato che non soltanto Lima era un appassionato del genere, ma riusciva anche a “giocare” con lo stile classico del materiale pur mantenendone l’essenza, e in piena libertà. Josephson e Lima si sono incontrati quasi subito per discutere del progetto. Osserva Josephson: “Fin dal primo contatto mi sono reso conto che Kevin aveva una visione ben precisa del film e avrebbe dato grande spessore alla sceneggiatura”. . .  
   
 

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