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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Novembre 2007
 
   
  COSÌ FAN TUTTE TORNA NEL “SUO” TEATRO, A DIECI ANNI DALLA SCOMPARSA DI STREHLER L’ULTIMA REGIA DI GIORGIO STREHLER RIALLESTITA,DALL’11 AL 22 DICEMBRE, DAL PICCOLO TEATRO DI MILANO E DALL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA

 
   
  Milano, 26 novembre 2007 - Lo spettacolo con cui Giorgio Strehler concluse la trilogia Mozart/da Ponte, dopo Le nozze di Figaro e Don Giovanni torna in scena, dall’11 al 22 dicembre 2007, nel teatro che inaugurò dieci anni fa, nel gennaio ’98, poco tempo dopo la scomparsa del regista. Così fan tutte torna a vivere in un’edizione che unisce gli sforzi artistici e produttivi del Piccolo Teatro di Milano e dell’Accademia scaligera. «In Così fan tutte c’è tanto sorriso - dolce, farsesco - ma c’è anche, alla fine, pietà per noi povere marionette che recitiamo con relativa sincerità l’amore… La coppia è un fatto provvisorio, può sempre rompersi e rovesciarsi. Le passioni non sono mai definitive, ma momentanee. L’eros è sempre al di là delle convenienze. Questo gioco che è proprio della vita umana, Mozart l’ha colto in una luce crudele, ridicola e pietosa al tempo stesso. “Che povere e ridicole cose siamo noi umani quando amiamo”». Così Giorgio Strehler parlava del “suo” Così fan tutte, lo spettacolo con cui inaugurò un nuovo modo di portare in scena l’opera lirica. Recite ogni giorno, con tre “prime compagnie”, tre cast di analogo livello artistico che, alternandosi in scena, garantissero una programmazione simile a quella di un teatro di prosa; cantanti che fossero anche bravi attori; uno spettacolo per tutti, per i giovani come per il pubblico dei melomani. Record di pubblico, anche questo spettacolo ha percorso il globo, riscuotendo grandissimo successo in Giappone, in Egitto, in Spagna, Germania, Cina, Russia e Grecia, per citare solo alcune delle nazioni che ha attraversato. Oggi Così fan tutte torna in scena, a riprova di un’intuizione artistica straordinaria, dettata dalla profonda “affinità elettiva” che legava Strehler a Mozart. “L’idea di Mozart, quale tramite fulmineo tra il quotidiano e l’infinito, era al centro delle ostinazioni registiche di Strehler”, spiega Lorenzo Arroga, “Mozart per lui era più semplice e totale d’ogni nostra realtà, anzi, era più misterioso e complesso, ma più immediato e insieme più vitale e convincente”. Una grande prova di teatro musicale con cui il maestro ha compiuto il proprio itinerario mozartiano e ha regalato al pubblico uno spettacolo indimenticabile, arguta e intrigante storia dell’iniziazione all’amore di due coppie di giovani, di una scommessa pericolosa che mette alla prova la saldezza dei sentimenti per rivelare tutta la fragilità dell’essere umano. Mimi della Scuola del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa www. Piccoloteatro. Org .  
   
 

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