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Notiziario Marketpress di
Lunedì 26 Novembre 2007 |
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IL MILANESE TIPO? TUTTO LAVORO, CASA E…FORNELLI A MILANO GLI UOMINI DEDICANO AI FORNELLI IL DOPPIO DELLE ORE DI ROMANI E NAPOLETANI IL RISOTTO ALLA MILANESE RIMANE LA SPECIALITÀ PIÙ FAMOSA (E CUCINATA) D’ITALIA
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Milano, 26 novembre 2007 - Oltre il 60% dei milanesi dedica dalle 6 alle 30 ore settimanali alla cucina. E’ primato tra gli italiani: i romani si fermano al 57,1%, i napoletani al 49,7%, i palermitani al 48,7% e i bolognesi al 36,4%. E se a Milano quasi 2 donne su 3 dedica almeno 6 ore in cucina, gli uomini milanesi arrivano al 43,5% (quasi 1 su 2): doppiata la percentuale degli italiani delle altre grandi città. Una “malattia” per la cucina che si traduce nella lettura di riviste eno-gastronomiche (il 30% dei milanesi le legge) e nella visione dei programmi Tv dedicati (per 1 milanese su 5 è un “must” quotidiano). Tra i fornelli a Milano va forte la creatività (a pranzo nel 30% dei casi si cucinano spesso piatti creativi sempre nuovi; a cena nel 10%) e i piatti internazionali (nel 21,2% dei casi almeno qualche volta a settimana durante le cene). Ma non si trascura la cucina tradizionale: in quasi 3 famiglie milanesi su 4 (72,7%) i “piatti della nonna” continuano ad essere preparati con regolarità. La cucina milanese è famosa in Italia soprattutto per il risotto alla milanese (per il 28,9% degli italiani è il piatto principe), bene anche la costoletta (24,3%), il panettone (12,5%) e l’ossobuco (11,7%). Quasi 2 italiani su 3 (64%) cucinano almeno qualche volta i piatti milanesi (1 su 5 spesso). I più golosi delle delizie alla milanese sono i romani (il 70% cucina milanese almeno qualche volta), seguiti dai palermitani e dai napoletani. Mentre chi spende in media di più per mangiare milanese al ristorante sono i palermitani (il 25% spende tra i 41 e i 60 euro). Il risotto alla milanese si conferma anche come il piatto milanese più cucinato dagli italiani (per il 39,9%), seguito dalla costoletta (33,6%). A Milano si cucina spesso anche l’ossobuco (14,1%) e la cassoeula (8,3%). Non sorprende allora che in almeno 1 attività di ristorazione su 2 a Milano si propongano piatti della tradizione culinaria milanese (e in 2 trattorie su 3), in particolare risotto e costoletta (tutti i giorni) ma anche ossobuco e trippa (1 volta a settimana). L’interesse dei clienti per la cucina milanese è in crescita, soprattutto tra la clientela italiana (nel 21,7% dei casi). E così aumenta il giro d’affari: il peso dei piatti milanesi sul totale del fatturato delle attività di ristorazione a Milano si aggira sul 20%, per un totale di 173 milioni di euro. Dove mangiano i milanesi: durante la settimana 6 su 10 pranza a casa e 1 su 7 (il 14%) in ufficio, a cena 9 volte su 10 a casa, mentre solo in 1 caso su 100 si va ad un aperitivo (milanesi battuti dai bolognesi: 4,2%). Infine durante il tempo libero, in 1 caso su 3 si va al ristorante. Sono questi alcuni dei dati che emergono da due indagini campionarie della Camera di Commercio di Milano, attraverso la sua azienda speciale Cedcamera sulla cucina milanese nelle abitudini e nelle opinioni delle famiglie che ha coinvolto le città di Milano, Bologna, Roma, Napoli e Palermo e i ristoratori milanesi. Ristorazione. Un settore in crescita (+1,9% in Italia tra il 2006 e il 2007). Anche se vanno meno le mense (-1,9%) a vantaggio del boom del catering (+5,9%). Bene i ristoranti (+3,3%), meglio dei bar (+1%). Centri principali del settore in Italia Milano e Roma con il 6% dei ristoranti italiani e Napoli col 4,5%. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2006 e 2007. Cucina milanese: oggi convegno in Camera di commercio. Oggi a Palazzo Giureconsulti, sede della Camera di commercio, convegno “La cucina di Milano: tradizione & innovazione” organizzato dall’Accademia Italiana della Cucina, in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano. Durante l’incontro sono stati presentati i risultati delle due indagini campionarie. Ai partecipanti verrà inoltre dato in omaggio il calendario 2008 “12 mesi per 12 ricette milanesi” realizzato dalla Camera di commercio di Milano in collaborazione con l’Accademia Italiana della Cucina. Al via anche due mostre: la prima “Un secolo di menù italiani” con una ventina di pannelli che riproducono menu storici di diverse epoche, raggruppati in modo tematico, dai menu dei re d’Italia all’estero a quelli dei Presidenti della Repubblica, dai viaggi dei Papi a quelli dei transatlantici italiani fino ai menu realizzati da grandi artisti (Sala Esposizioni), la seconda, fotografica, su “Personaggi e mangiari della vecchia Milano” con una trentina di fotografie d’epoca dedicate ai venditori di cibi della tradizione (Loggiato esterno). Entrambe le esposizioni resteranno aperte fino al 2 dicembre a Palazzo Giureconsulti (Mm Duomo), con ingresso libero dalle ore 10 alle ore 18. “La cucina – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – e il settore della ristorazione non rappresentano solo una attività economica, ma anche uno stile di vita, perché nei piatti della tradizione ritroviamo le nostre radici, i nostri valori, ciò che ci caratterizza. Una ricchezza per il territorio, a sostengo della qualità della vita, che è pronta a rinnovarsi, accettando con entusiasmo le sfide che provengono da un mercato sempre più globale”. Tutti I Dati Della Ricerca - I piatti più famosi della cucina milanese. E’ il risotto alla milanese il piatto principe della cucina milanese (per il 28,9%) per gli italiani, seguito dalla costoletta alla milanese (24,3%), dal panettone (12,5%), e dall’ossobuco (11,7%). Al quinto posto la cassoeula (8,1%), poi la busecca (4,5%) e i nodini di vitello (3,7%). Se consideriamo i soli milanesi, il risotto alla milanese rimane primo (18,8%), ma a breve distanza ecco la costoletta alla milanese (16,9%), l’ossobuco (13,8%) e la cassoeula (12,8%). Solo al quinto posto il panettone (12,4%). Tra le altre città, il risotto alla milanese è soprattutto famoso a Palermo (per il 46,5% dei palermitani è il piatto milanese più famoso), a Napoli (46%) e a Bologna (43%). Il panettone è soprattutto famoso come piatto milanese a Roma (17,4%). Bene la cassoeula a Bologna (8,6%). …e quelli più cucinati. Il 64% degli italiani cucina almeno qualche volta i piatti milanesi (il 17% spesso; il 47% qualche volta). A Milano tale percentuale sale all’82% (35% spesso; 47% qualche volta). Tra le altre città, Roma è la città in cui la cucina milanese ha più successo (il 70% dei romani cucina piatti milanesi: il 56% qualche volta; il 14% spesso). Seguono i palermitani (il 45% la cucina: il 34% qualche volta e il 11% spesso), i napoletani (il 44%: di cui il 39% qualche volta e il 5% spesso) e infine i bolognesi (il 38%: il 37% qualche volta e il 1% spesso). Il piatto milanese più cucinato è il risotto alla milanese (per il 39,9% degli italiani), seguito dalla costoletta alla milanese (33,6%), dall’ossobuco (9,9%) dalla cossoeula (4,1%), dai nodini di vitello e dalla busecca (3,3%). A Milano accanto al risotto (per il 29,4%) e alla costoletta (per il 24,5%), una percentuale piuttosto rilevante cucina l’ossobuco (14,1%), la cassoeula (8,3%), e la busecca (6,4%). Tra le altre città a Bologna, Napoli e Palermo oltre il 95% degli intervistati cucina come piatti milanesi il risotto o la costoletta. A Roma c’è anche un 8% che cucina l’ossobuco alla milanese. Dove mangiano (e cosa mangiano) gli italiani: a pranzo durante la settimana. A pranzo nei giorni lavorativi il 61% degli intervistati mangia a casa, il 16,3% al bar, il 13,8% in ufficio e il 5% in un self-service. A Milano sale la percentuale di persone che mangia al self-service (6%), mentre è in linea con il dato complessivo la percentuale di persone che mangia a casa (62%), in ufficio (14%). Leggermente inferiore la percentuale di milanesi che invece mangia al bar (14,5%). Nelle altre città, mangiano soprattutto a casa i napoletani (il 69%), al bar a Bologna (21%), e in ufficio a Palermo (17%). Quando si mangia a casa, il 77,3% degli intervistati mangia con la famiglia. A Milano c’è la più alta percentuale di chi mangia da solo (33%), mentre a Napoli e a Palermo la più alta di chi mangia con la famiglia (89%). Nell’87% dei casi, quando si mangia a pranzo a casa, si cucinano i piatti tipici della cucina locale (spesso o qualche volta), seguiti dai piatti creativi (38% spesso o qualche volta) e dai piatti pronti (36%). A Milano, rispetto alle altre città, si cucinano soprattutto piatti creativi sempre nuovi (56%: 15,3% spesso e 40,7% qualche volta), rispetto al 21,4% di Bologna, al 34% di Roma, al 31% di Napoli e al 40% di Palermo, e piatti internazionali (15,4%: 2,7% spesso e 12,7% qualche volta). Per quanto riguarda le altre voci, a Milano nel 76% dei casi si cucinano a pranzo i piatti tipici della cucina locale (nel 30% spesso e nel 46% qualche volta), nel 45,3% ricette di cui non si conosce la provenienza e nel 41,3% piatti pronti. La città dove si consumano più surgelati, precotti, ecc. È Bologna (nel 54,8%: 14,3% spesso e 40,5% qualche volta). …a cena durante la settimana. A cena nei giorni lavorativi ben il 94,4% del campione mangia a casa, l’1,9% al ristorante, l’1,1% fa un aperitivo, lo 0,8% da amici a parenti. A Milano chi mangia a casa è il 91,7%, mentre sale la percentuale di chi mangia al ristorante (2,5%), in un self-service (2,5%) o fa un aperitivo (1,7%), mentre chi mangia a casa di amici o parenti è lo 0,4%. Tra le singole voci, sono i romani quelli che mangiano di più a casa (il 96,5%), i milanesi quelli più al ristorante o al self-service (2,5%), i bolognesi quelli che fanno più aperitivi (4,2%), i napoletani (3%) e i palermitani (1,7%) quelli che mangiano di più a casa di amici e parenti. Anche per le cene durante la settimana si scelgono soprattutto i piatti tipici della cucina locale (per il 92% dei casi: 61% spesso e 31% qualche volta). Ancora una volta a Milano rispetto alle altre città si cucinano in media più piatti creativi (nel 61,3% dei casi: 11,3% spesso e 50% qualche volta) e piatti internazionali (nel 24,8% dei casi: 3,6% spesso e 21,2% qualche volta). …e nel tempo libero. Il 59% degli intervistati mangia a casa nel loro tempo libero, mentre nel 34,2% dei casi al ristorante. Tra i milanesi, la percentuale di chi mangia a casa passa al 66% (la più alta rispetto alle altre città), mentre scende quella di chi opta per il ristorante (27%). Si va a mangiare al ristorante soprattutto a Roma (39%) e a Napoli (34%). A casa continuano a prevalere i patti tipici della cucina locale (per il 92% degli intervistati: nel 61% vengono cucinati spesso e nel 31% qualche volta). A Milano questa percentuale scende leggermente (84,9%: 34% spesso e 50,9% qualche volta), mentre la cucina dei piatti creativi (67,3%: 15,1% spesso e 52,2% qualche volta) e quella dei piatti internazionali (24,5%: 5% spesso e 19,5% qualche volta) registrano ancora una volta a Milano la percentuale più alta rispetto alle altre città. Quando si mangia invece al ristorante, oltre ai piatti tipici della cucina locale (ordinati spesso dal 59,6% degli intervistati), cresce la richiesta di piatti internazionali (nel 24,4% dei casi sono ordinati spesso). E per mangiare cucina milanese al ristorante si spendono in media dai 21 ai 40 euro nel 54% dei casi, fino ai 20 euro nel 24% e tra i 41 e i 60 euro nel 5%. La percentuale che spende di più per mangiare milanese si trova a Palermo (il 25% spende tra i 41 e i 60 euro per mangiare piatti milanesi al ristorante). Le ore spese in cucina. Il 54,2% degli italiani passa in cucina dalle 6 alle 30 ore settimanali. Il primato del tempo dedicato a cucinare spetta ai milanesi (il 61,7% gli dedica almeno 6 ore), seguita da Roma (57,1%), da Napoli (49,7%), da Palermo (48,7%) e da Bologna (36,4%). Se distinguiamo per sesso, la cucina si conferma regno delle donne italiane (il 74,3% delle donne intervistate vi dedica da 6 a 40 ore a settimana, contro il 28,8% degli uomini), ma se tale differenza è presente a Roma (76,9% di donne e il 28,3% di uomini vi dedica oltre 6 ore), a Napoli (rispettivamente 75,5% e 20,4%), a Palermo (72,1% e 22,3%), e in misura minore a Bologna (55% e 12,9%), a Milano quasi 1 uomo su 2 passa almeno 6 ore in cucina a settimana (43,5%), rispetto al 76,1% delle donne milanesi. I piatti della tradizione e le sagre. I piatti della nonna continuano ad andare forte sulle tavole degli italiani: nell’82,1% dei casi si continuano a cucinare (e nel 52% dei casi almeno 1 volta a settimana). La percentuale più alta si registra a Palermo (90,4%) e a Napoli (85,8%). Sopra alle media anche Roma (83,5%) e Bologna (83,1%). Leggermente sotto invece Milano (72,7%). Il 57% degli italiani intervistati dice di partecipare a sagre e feste in cui si presentano prodotti tipici alimentari. A Milano la percentuale scende al 50%, preceduta da Napoli (53%) e Roma (60%). Le sagre sono particolarmente seguite a Palermo (61%) e soprattutto Bologna (66%). Leggere (e guardare) la gastronomia. La città dove le riviste eno-gastronomiche hanno maggiore successo è Roma (quasi 1 romano su 3 le legge: il 32,5%), seguita da Milano (30,2%), da Bologna (25,4%), da Napoli (21,3%) e da Palermo (14,8%). Il 34% degli intervistati compra almeno 1 libro di gastronomia all’anno (record a Palermo con il 45%), mentre 1 italiano su 2 (il 52%), guarda programmi televisivi sulla cucina almeno una volta al giorno (a cui si aggiunge il 14,3% che li vede tutti i giorni). Tra chi è “ammalato” di cucina, spiccano i milanesi (quasi 1 milanese su 5 vede programmi di cucina in televisione tutti i giorni). . |
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