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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Novembre 2007
 
   
  PARMALAT S.P.A. RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2007: FATTURATO NETTO DEI PRIMI NOVE MESI È PARI A 2.797,4 MILIONI DI EURO (+5,4%)

 
   
  Collecchio - Parmalat S. P. A. Comunica che in data 14 novembre si è tenuto, con la presidenza del Prof. Raffaele Picella, il Consiglio di Amministrazione della Società che ha approvato, tra l’altro, la relazione trimestrale al 30 settembre 2007, che conferma non solo la crescita dei risultati operativi, ma anche il significativo incremento della liquidità del Gruppo. Gruppo - Il fatturato netto dei primi nove mesi del 2007 è pari a 2. 797,4 milioni di euro, in crescita di 143,3 milioni (+5,4%), rispetto ai 2. 654,1 milioni dello stesso periodo del 2006. Se si escludono il deprezzamento delle altre valute nei confronti dell’euro (103,2 milioni) e la variazione dell’area di consolidamento, dovuta all’entrata nel Gruppo di Newlat Spa, Carnini Spa e altre società (101,2 milioni) e all’uscita di Italcheese Spa (circa 10 milioni di euro), il fatturato netto risulta in aumento del 5,8%. Tale miglioramento è dovuto principalmente all’incremento, in Sudafrica, dei volumi di vendita di tutte le categorie prodotto, sostenuto dalla crescita economica del paese e dalla migliore penetrazione nel mercato, all’incremento, in Italia e Venezuela, dei volumi di vendita di succhi e in Canada dei volumi di vendita dei formaggi, oltre che dal generalizzato incremento prezzi. Il margine operativo lordo è pari a 254,1 milioni di euro, in crescita, rispetto ai 246,7 milioni dei primi nove mesi del 2006, di 7,4 milioni (+3,0%). Se si escludono il deprezzamento delle altre valute nei confronti dell’euro (10,2 milioni) e la variazione dell’area di consolidamento, dovuta all’entrata nel Gruppo di Newlat Spa, Carnini Spa e altre società minori (3,7 milioni) e all’uscita di Italcheese Spa (-0,4 milioni di euro), il margine operativo lordo risulta pari a 260,2 milioni, in aumento di 13,5 milioni (+5,5%). Tale miglioramento è dovuto principalmente al miglior mix di vendita dei prodotti a più alto valore aggiunto ed alla riduzione dei costi di gestione, nonostante l’aumento, a livello mondiale, del costo di acquisto della materia prima latte solo parzialmente recuperato dall’aumento dei listini prezzi. L’utile di Gruppo è pari a 276,3 milioni di euro, in crescita, rispetto ai 97,3 milioni dei primi nove mesi del 2006, di 179 milioni. Tale incremento è principalmente dovuto al raggiungimento di accordi transattivi oltre che alla diminuzione del costo medio del debito finanziario nonché dei debiti stessi ed all’aumento dei proventi derivanti dalla liquidità investita della Capogruppo. Si ritiene opportuno sottolineare che il Gruppo opera quasi esclusivamente nei mercati locali dove produce e vende. L’attività di esportazione è estremamente ridotta e poco significativa. Di conseguenza, le fluttuazioni dei tassi di cambio non condizionano la bilancia valutaria di Gruppo, ma determinano unicamente differenze di cambio da conversione. La posizione finanziaria netta è migliorata significativamente, nel corso dei primi nove mesi, passando da una situazione di indebitamento di 170 milioni di euro ad una di disponibilità di 327,6 milioni con una variazione, rispetto al 31 dicembre 2006, di 497,6 milioni. Le causali principali sono le seguenti: la generazione di cassa dalle attività operative, al netto della variazione del capitale circolante operativo, degli investimenti e del pagamento di imposte, è stata pari a 67,7 milioni di euro; i flussi da litigations sono stati pari a 257,4 milioni; a fronte di esborsi per spese legali per 45,3 milioni (relativi sia all’esercizio 2006 sia 2007) si sono infatti registrati incassi pari a 302,7 milioni derivanti dagli accordi transattivi raggiunti tra la fine del 2006 e il terzo trimestre 2007; i flussi da attività non ricorrenti sono stati pari a 217,8 milioni e comprendono principalmente incassi relativi a dismissioni di immobilizzazioni non strategiche (247,8 milioni di euro), esborsi per acquisto di partecipazioni (14,2 milioni di euro) ed il pagamento dei debiti chirografari (9,8 milioni); i flussi relativi all’attività finanziaria riguardano proventi finanziari netti per 0,9 milioni, pagamenti di dividendi per 43,4 milioni ed incassi per 7,3 milioni derivanti dall’esercizio di warrant. Altre voci hanno un saldo pari a 1,5 milioni. In particolare, per quanto riguarda i principali Paesi: In Italia il fatturato netto risulta in crescita passando da 735,1 milioni di euro nei primi nove mesi del 2006, a 845,1 milioni nei primi nove mesi del 2007. I dati relativi al periodo 2007 beneficiano dell’ingresso nel Gruppo di Newlat e Carnini che rappresentano circa 134,4 milioni di fatturato, al lordo dell’infragruppo e circa 3,8 milioni di margine operativo lordo. Il margine operativo lordo si attesta a 81,3 milioni in aumento, rispetto ai 74,0 milioni dei primi nove mesi del 2006. Tale risultato positivo è principalmente dovuto all’aumento dei volumi di vendita, all’effetto mix dei prodotti venduti e alla razionalizzazione dei costi. La tensione nel mercato dell’approvvigionamento della materia prima latte ha determinato, soprattutto nel terzo trimestre, un aumento dei costi di acquisto solo parzialmente recuperato attraverso l’aumento del listino prezzi. In Canada il fatturato netto si attesta a 981,8 milioni di euro rispetto ai 998,4 milioni (-1 ,7%) dei primi nove mesi del 2006. Senza l’effetto cambio, l’andamento del fatturato netto presenta un incremento pari al +3,6%. Il margine operativo lordo (86,7 milioni di euro nei primi nove mesi del 2006) si attesta a 91,6 milioni di euro, scontando un effetto cambio negativo pari a – 4,9 milioni di euro. Senza l’effetto cambio, il margine operativo lordo presenta un incremento pari al 11,4%. La redditività sul fatturato netto passa dal 8,7% dei primi nove mesi 2006 al 9,3% nello stesso periodo del 2007. In generale il Canada evidenzia un andamento nei volumi venduti sostanzialmente in linea con l’anno precedente; in particolare si evidenzia un buon andamento delle vendite dei formaggi (+ 10,0%). Il miglioramento generale dei risultati dei primi nove mesi del 2007 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è dovuto in gran parte al cambio del mix di vendita, alle iniziative aggressive di marketing, al nuovo packaging di alcuni prodotti e all’aumento dei prezzi di vendita per far fronte all’aumento dei costi delle materie prime. In Australia il fatturato netto ammonta a 323,9 milioni di euro, in aumento rispetto ai 317,4 dei primi nove mesi del 2006. Il margine operativo lordo (26,2 milioni di euro nei primi nove mesi del 2006) si attesta a 24,8 milioni, in lieve diminuzione di 1,4 milioni. La moneta locale (Aus$) si apprezza di 1,6% rispetto al cambio applicato nello stesso periodo dell’anno precedente. I volumi venduti risultano in calo rispetto allo stesso periodo del 2006; tale diminuzione è principalmente dovuta alla forte concorrenza dei marchi a basso costo anche per effetto dell’ingresso nel mercato del latte Uht e pastorizzato di numerose Private Label, oltre che al forte incremento del prezzo della materia prima latte derivante principalmente dalla siccità che ha colpito il Paese. L’ Australia sta intervenendo sul mix di vendita cercando di sviluppare prodotti ad alto valore aggiunto. In Africa il fatturato netto dei primi nove mesi del 2007 si attesta a 254,7 milioni di euro contro i 255,5 milioni di euro dei primi nove mesi del 2006. Tra le valute locali, il Rand Sud Africa si svaluta del 16,9% rispetto al cambio applicato nello stesso periodo dell’anno precedente. In Africa, l’impatto sul fatturato è pari a – 44,5 milioni di euro. Il margine operativo lordo (28,5 milioni di euro nei primi nove mesi del 2006) si attesta a 27,9 milioni di euro nei primi nove mesi 2007, scontando un effetto cambio negativo pari a – 5 milioni di euro. I volumi venduti risultano in aumento, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, soprattutto per quanto riguarda il latte Uht, i succhi di frutta, i formaggi e lo yogurt. Il mercato in Africa sta crescendo non solo nell’area sud africana ma anche negli altri paesi minori (Mozambico, Botswana, Zambia e Swaziland), dove Parmalat risulta essere leader di mercato. In Europa, esclusa Italia, il fatturato netto si attesta a 110,5 milioni di euro in aumento del 15,1% rispetto ai 96,1 milioni di euro dei primi nove mesi dell’anno precedente. Il margine operativo lordo cresce a 15,8 milioni di euro, in aumento rispetto ai 14,4 milioni di euro dello stesso periodo del 2006. L’andamento dei Paesi europei è caratterizzato da un buon “trend” delle attività in Russia e Romania. In Russia si evidenzia un aumento dei volumi venduti del latte Uht, del latte pastorizzato e dei succhi di frutta anche a seguito di un ampliamento della copertura territoriale. Tale miglioramento è dovuto principalmente alla modernizzazione ed al potenziamento delle strutture produttive e distributive e allo sviluppo di nuovi contatti con la distribuzione organizzata. Anche la Romania vede una crescita dei volumi dei succhi di frutta; dalla seconda metà del 2007 la consociata rumena ha ampliato il proprio portafoglio con prodotti a più alto valore aggiunto. In Portogallo sono stati lanciati nuovi latti ad alta qualità e ad elevato valore nutrizionale; in generale, il mercato sta però sperimentando una certa contrazione dei consumi impattando in tal modo le vendite. In Centro e Sud America il fatturato netto si attesta a 283,0 milioni di euro rispetto ai 243,9 dei primi nove mesi del 2006 (+16,0%). Il margine operativo lordo passa da 32,1 milioni di euro nei primi nove mesi del 2006 a 26,8 milioni di euro nello stesso periodo del 2007. Le cause principali sono da ricercare nell’andamento del Venezuela la cui redditività risulta in calo, rispetto all’esercizio precedente, a causa dell’andamento del costo della materia prima latte, della regolamentazione del prezzo di vendita del latte (in polvere e liquido) e dell’incidenza dei costi fissi industriali, in parte mitigati dal buon andamento dei succhi di frutta. Nell’ultimo trimestre ci sono però segnali di ripresa. In Colombia si è registrato un aumento del prezzo della materia prima dovuto alla scarsità della stessa che ha comportato un temporaneo calo nei volumi di vendita (latte pastorizzato e latte Uht) mitigato dall’aumento dei prezzi dei prodotti. In Nicaragua, si è assistito ad una diminuzione dei volumi venduti; la consociata, che ha una posizione di leadership nel latte pastorizzato, ha sofferto dell’aumento dei prezzi della materia prima latte dovuto alla scarsa disponibilità derivante dalle avverse condizioni climatiche. Parmalat S. P. A. Il fatturato netto è pari a 646,1 milioni di euro, in aumento dell’1,4% rispetto ai 637,2 milioni dei primi nove mesi del 2006. Il margine operativo lordo si attesta a 52,5 milioni di euro, in aumento di 1,8 milioni rispetto ai 50,7 milioni dei primi nove mesi del 2006. Il miglioramento è dovuto principalmente al miglior mix di vendita dei prodotti a più alto valore aggiunto ed alla riduzione dei costi di gestione, nonostante l’aumento del costo di acquisto della materia prima latte solo parzialmente recuperato dall’aumento dei listini prezzi. L’utile del periodo è pari a 199,4 milioni di euro, in crescita rispetto ai 67,7 milioni di euro dei primi nove mesi del 2006, di 131,7 milioni di euro. Tale miglioramento è dovuto principalmente al raggiungimento di accordi transattivi ed all’aumento dei proventi derivanti dalla liquidità investita. Le disponibilità finanziarie nette sono migliorate significativamente nel corso dei primi nove mesi del 2007 passando, da una disponibilità di 341,4 milioni di euro a 785,7 milioni, con una variazione, rispetto al 31 dicembre 2006, di 444,3 milioni. Tale miglioramento è dovuto sia alla generazione di cassa da gestione corrente, sia agli eventi di natura non ricorrente già descritti per il Gruppo; esso risulta tuttavia parzialmente compensato dalla distribuzione di dividendi per 41,2 milioni e dall’acquisto, dai soci di minoranza, di azioni delle due controllate in Russia e in Romania per 8,3 milioni di euro. Prevedibile evoluzione della gestione L’evoluzione dei primi nove mesi dell’anno risulta in linea con le previsioni, nonostante l’andamento non favorevole del Venezuela, e l’incremento del costo di acquisto del latte. Si prevede tuttora che, su base annua, l’incremento dell’Ebitda sia di circa il 7 – 10% rispetto all’esercizio precedente. . .  
   
 

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