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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Novembre 2007
 
   
  I PROBLEMI DELLE PATOLOGIE FEMMINILI CRONICHE: LA DIAGNOSI E LA PRESA IN CARICO DELLA PARTE FISICA E PSICOLOGICA DELLA DONNA

 
   
  Milano, 26 novembre 2007 – Si è svolto a Milano sabato 24 novembre il convegno organizzato da Aiv Onlus “La relazione medico-paziente nella malattia cronica femminile: riflessi psicologici e rapporti di coppia nel caso della vulvodinia” patrocinato dall’Assessorato alla Salute del Comune di Milano e dalla Fondazione Cariplo e con il sostegno economico di Epitech Group. Il tema ha attirato circa 70 donne con diversi partner e ha dato loro modo di condividere con altri la propria dolorosa esperienza. Fra il pubblico erano presenti anche medici, psicologi, infermieri e fisioterapisti, uniti dalla volontà di comprendere come lavorare in sinergia per sostenere problematiche di salute complesse e a volte difficili da diagnosticare con tempestività. Proprio i lunghi anni di attesa di una diagnosi sono la difficoltà maggiore da affrontare e la causa principale dei sentimenti di rabbia e sfiducia che molte donne si trovano ad affrontare. E insieme ad esse i loro partner, a volte ancora più disorientati e soggetti a reazioni psicologiche che hanno bisogno di essere comprese e magari modificate. Dal dibattito è emerso da più parti l’invito a un approccio sempre più multidisciplinare a questa patologia, che tenga in considerazione tutte le componenti fisiche ed emotive delle donne e delle coppie che devono affrontare quotidianamente una malattia cronica. Questo è uno degli scopi per cui è nata l’Associazione Italiana Vulvodinia Onlus – Aiv che nel suo Comitato Scientifico raccoglie psicologi, ginecologi, sessuologi, anestesisti e fisioterapisti. La Presidente Aiv, dott. Ssa Lucia Rizzi, ha ricordato l’importanza del dialogo per affrontare la patologia con i suoi disturbi e per intraprendere la giusta terapia che va calibrata sulla singola persona. Un aiuto che la moderna tecnologia offre è il dibattito attraverso i forum su internet, tra i quali quello attivato sul sito www. Vulvodinia. Org. Ma a questo è importante affiancare, ove possibile, la partecipazione a gruppi di auto-aiuto con incontri fisici periodici agevolati da psicologi professionisti e anche di questo si fa carico l’Associazione Italiana Vulvodinia Onlus. Il Direttore scientifico Aiv, il dott. Filippo Murina, ha ribadito la consapevolezza del bisogno di far conoscere ai colleghi l’esistenza di una malattia specifica riconducibile alla presenza di certi sintomi e da lì l’esigenza di iniziare a raccogliere dati precisi sulla dimensione del fenomeno che, proprio per l’ignoranza che lo circonda, non viene sufficientemente indagato e rapidamente riconosciuto, causando profondi disagi a tante donne e alle loro vite di relazione e familiari. Per questo a gennaio 2008 partirà la prima indagine conoscitiva che prevede l’invio di un breve ma preciso questionario a tutti i ginecologi italiani per raccogliere dati e per diffondere la consapevolezza dell’esistenza della vulvodinia. Solo così si può concretizzare l’aiuto alle donne, alla coppia e la lotta alle forme croniche che chiedono ogni giorno grande forza e speranza per essere affrontate. .  
   
 

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