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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Novembre 2007
 
   
  GRANO DURO EMILIANO-ROMAGNOLO PER LA PASTA BARILLA: FIRMATO UN NUOVO ACCORDO QUADRO PER 100 MILA TONNELLATE. RABBONI: UN´INTESA CHE È UN MODELLO DI RIFERIMENTO ANCHE PER ALTRI SETTORI PRODUTTIVI. GHELFI: UN ACCORDO ECCELLENTE PERCHÈ IMPEGNA TUTTA LA FILIERA.

 
   
  Bologna - Prosegue e si rafforza l’alleanza tra Regione, Barilla e mondo agricolo per lo sviluppo della coltivazione di grano duro di qualità in Emilia-romagna. Il nuovo accordo quadro di filiera, valido per la campagna cerealicola 2007-2008, triplica infatti i quantitativi previsti da quello 2006-2007, passando da 30 mila a 100 mila tonnellate di grano duro, “made in Emilia-romagna” che verranno conferite all’azienda di Parma leader nel mondo nella produzione di pasta. “Questa esperienza con Barilla partita lo scorso anno con un accordo sperimentale– ha detto il 26 novembre 2 a Bologna l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni presentando l’iniziativa – ha dato ottimi risultati. Quest’anno triplica i quantitativi e diventa un modello di riferimento regionale e nazionale che la Regione riproporrà ad altri settori produttivi, a partire da quello del grano tenero. Gli accordi di filiera sono la via strategica da percorrere per un´agricoltura di qualità quale quella emiliano-romagnola. “ L’accordo firmato oggi è promosso dalla Regione Emilia-romagna e coinvolge, oltre alla Barilla come industria molitoria, la Società Produttori Sementi di Bologna in rappresentanza dell’industria sementiera, le Organizzazioni dei produttori O. P. Grandi colture, Cereali Romagna, Esperia, Progeo, il Consorzio agrario di Parma e quello di Piacenza, la Società Cooperativa Capa Ferrara, in rappresentanza del mondo agricolo (produzione e stoccaggio dei cereali). Il contratto riguarda dunque l’intera filiera di produzione del grano duro e anche per questo rappresenta una importante novità nel panorama agricolo italiano e un modello innovativo di integrazione tra agricoltura, industria e istituzioni, applicabile ad altre produzioni regionali. “Questo è un accordo eccellente – ha sottolineato Nicola Ghelfi General Manager Barilla Divisione Pasta - perché impegna tutta la filiera, con l’obiettivo di migliorare qualità e quantità. La soluzione strutturale al problema strutturale della disponibilità di grano duro di qualità sta proprio nel potenziamento della produzione regionale e nazionale”. Barilla è oggi il maggiore utilizzatore mondiale di grano duro per produzione di pasta con oltre 1. 250. 000 tonnellate di grano, equivalenti a 900 mila tonnellate di pasta. In Italia, il fabbisogno di grano duro del gruppo è pari a 900 mila tonnellate all’anno e nella primavera del 2008 sarà operativo a Parma il più grande mulino a grano duro del mondo, integrato con i pastifici, che a regime sarà in grado di assorbire 300 mila tonnellate di grano duro all’anno Le Conseguenze Dell’ Accordo - Le ricadute positive dell’intesa sono molteplici, sia per la Barilla che potrà disporre di grani di qualità prodotti in Emilia-romagna e ridurre così la sua dipendenza dall’estero, sia per le aziende agricole per le quali l’accordo è un´importante indicazione per la programmazione delle coltivazioni, nella direzione di quanto richiesto dal mercato. L’accordo punta anche ad un obiettivo più generale e di fondo: incentivare la produzione di grano duro di qualità in Emilia-romagna, facendo della regione un polo di eccellenza. Infine, regolarizzando l’approvvigionamento, l’intesa potrà contribuire a stabilizzare i prezzi del grano duro, che nell’annata che si sta concludendo, hanno avuto brusche impennate (+ 145% in sei mesi) , dovute anche a fattori speculativi su scala globale, con ricadute sulla disponibilità del prodotto e sulla regolarità delle forniture. La Produzione Di Grano Duro In Italia E In Emilia-romagna - La produzione di grano duro in Italia, in seguito alla riforma della Politica Agricola Comunitaria, ha subito una sensibile riduzione a causa del venir meno dei contributi e attualmente non riesce a far fronte alla domanda interna. Anche la qualità, soprattutto per quanto riguarda il contenuto proteico, è stata penalizzata dal nuovo assetto. In Emilia Romagna la duro-granicoltura è sempre stata di qualità significativamente superiore alla media ed ha sempre rappresentato un esempio di capacità e competenza. Oggi ci sono dunque le condizioni per un recupero significativo di tale opportunità produttiva e l’Emilia-romagna può svolgere in questo campo un ruolo importante. Non a caso l´accordo quadro coinvolge l’intera filiera e prevede anche misure di assistenza tecnica e contrattuale rivolte agli agricoltori che sottoscriveranno a loro volta gli accordi di coltivazione I Contenuti Dell´accordo - Il contratto quadro si articola in singoli contratti di fornitura tra la Barilla come industria molitoria e le organizzazioni firmatarie, per un volume totale di circa 100 mila tonnellate per l’annata 2007-2008; a loro volta le Organizzazioni di Produttori (O. P. Grandi Colture di Ferrara, Cereali Romagna S. R. L. Di Forlì, Esperia Soc. Cons. A r. L. Di Bologna, Progeo Società Cooperativa Agricola di Reggio Emilia), i Consorzi Agrari di Parma e Piacenza, e la Coop. Capa Ferrara, in qualità di produttori e stoccatori del grano duro, stipulano con i singoli agricoltori soci gli accordi di coltivazione; la Società Produttori Sementi di Bologna, selezionatrice e costitutrice delle varietà identificate dal disciplinare, sviluppate con intensa attività di ricerca e sviluppo, in parte sostenuta anche dalla Regione Emilia-romagna, fornisce il seme necessario alle coltivazioni sotto contratto. Il contratto quadro prevede l’utilizzo di varietà specifiche quali: Normanno, Levante, Saragolla e Svevo, particolarmente adatte all’utilizzo dell’industria pastaria. Il prezzo di base è legato al listino della Borsa Merci di Bologna, ma sono previsti premi concordati legati ad una griglia qualitativa che tiene conto del contenuto proteico e di altri fattori, dei servizi prestati e dell’adesione al progetto; la consegna programmata e ripartita nell´arco della campagna; il rispetto di un disciplinare di coltivazione e conservazione del grano duro, in linea con il Disciplinare di produzione integrata realizzato dalle Regione Emilia-romagna. .  
   
 

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