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Notiziario Marketpress di
Lunedì 15 Maggio 2006 |
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JOHAN & LEVI PRESENTA IL VOLUME NANDA VIGO. LIGHT IS LIFE NELL’AMBITO DELL’INCONTRO "UNA FESTA PER NANDA VIGO" DEDICATO ALL’ARTISTA ALLA TRIENNALE DI MILANO
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Milano, 15 maggio 2006 - Nell´ambito della mostra Nanda Vigo. Light is life a cura di Dominique Stella, la casa editrice Johan & Levi presenta l´omonimo volume martedì 16 maggio 2006 alle ore 18. 30 in Triennale. La presentazione ha luogo nell’ambito dell’incontro "Una festa per Nanda Vigo", che si svolge alla presenza dell’artista, e che comprende diverse iniziative a lei dedicate, con interventi di Sergio Calatroni e Manolo De Giorgi. Sono presenti all’incontro la curatrice Dominique Stella e una rosa di personaggi che raccontano al pubblico l’arte di Nanda Vigo: Beppe Finessi, Alessandro Mendini, Lisa Licitra Ponti, Franco Raggi. Il libro Nanda Vigo. Light is life di Johan & Levi contiene testi di Dominique Stella, Silvana Annicchiarico oltre che della stessa Vigo, e ci regala quattro scritti risalenti agli anni Sessanta di Lucio Fontana, Ettore Sottsass, I. J. Schoonhoven e Tommaso Trini. Il volume è dedicato, insieme alla mostra, alla memoria dell’ex presidente della Triennale, e co-fondatore della casa editrice, Alfredo de Marzio. La curatrice Dominique Stella nel suo scritto evidenzia l’unicità della figura dell’artista, la sua originalità: Nanda Vigo è un personaggio unico nella storia dell’arte contemporanea. (…) All’applicazione sistematica di formule di successo ha sempre privilegiato la sperimentazione, estendendo la sua curiosità a una ricerca profonda che, per il suo approccio e le sue radicali prese di posizione, la identifica come artista: performance, installazioni, happening fanno parte del suo linguaggio artistico, parallelamente a una attività di architetto che l’ha portata naturalmente verso il design. Nel testo di Silvana Annicchiarico si gioca volutamente con le parole, raccontando come la mostra su un’artista "della luce" sia un modo per "fare luce" sulla straordinaria figura e su uno spirito sperimentatore portato a dominare, nel vero senso della parola, gli spazi, attraverso i neon, i vetri e specchi, i riflessi e le trasparenze. Un personaggio non comune, Nanda Vigo. Anche nelle amicizie, nelle frequentazioni: Brindisi, De Pisis, Fontana, Giò Ponti, Sottsass, Manzoni. Proprio di Lucio Fontana è un piccolo scritto, datato 21 febbraio 1964, che troviamo nel volume e che sottolinea il multiforme ingegno di Nanda Vigo, dedita all’arte ma mai digiuna di conoscenze filosofiche e scientifiche: Per Nanda Vigo la filosofia e la scienza sono alla base delle ricerche per il pensiero umano attuale, per un’evoluzione antidimensionale e che modifica ora la funzione plastica dell’informazione. Poetico e pregnante il testo di Ettore Sottsass, che nel 1965 scrive di lei: per Nanda Vigo il problema non è tanto creare cose ideali che resistono nel tempo o al tempo, quanto cose irreali così trasparenti, inesistenti e smaterializzate che siano fuori del tempo e fuori dello spazio e appartengano a quel tempo immenso, che partono chissà dove e finiscono chissà dove: vanno da questa piccola terra al di là della Galassia o delle Galassie, si appoggiano su un mare di fiori di loto e finiscono. Ma è la stessa artista a dare di sé la definizione dalla quale emerge l’integrazione fra design e arte, dalla quale riconosciamo lo spirito di ricerca che prende spunto dai mutamenti: Io credo nel design artistico. Nuove tecnologie, nuove situazioni politiche, il mutamento che è in atto in tutte le società dovrebbe essere un grande impulso ad andare oltre. Le mutazioni sono sempre in positivo. Nanda Vigo nasce a Milano e si laurea all´Institute Politecnique di Lausanne. Dal 1959 inizia a esporre opere in gallerie e musei in Europa e Italia. Ha in attivo più di 400 mostre collettive e personali. Ha fatto parte del gruppo Zero, del Gruppo Aktuel, del Gruppo Light und Bewegung di Berna. Ha collaborato con Giò Ponti e Lucio Fontana. Ha partecipato alla Xiii Triennale del 1964, alla Xv Triennale del 1973 e alla Biennale di Venezia del 1982. Tra i premi conseguiti: 1971 Award New York industrial Design per la lampada Golden Gate; 1976 I Premio Saint Gobain per il design. Opera con un rapporto interdisciplinare tra Arte, Design, Architettura, Ambiente. Lavora a Milano, vive in Africa. . |
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