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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Novembre 2007
 
   
  INDUSTRIA: CONVEGNO "IL FRIULI VENEZIA GIULIA MODELLO NAZIONALE DI SVILUPPO COMPETITIVO DELLE PMI"

 
   
  Casarsa della Delizia (Pn), 27 novembre 2007 - "Non abbiamo sbagliato a scommettere sulla voglia degli imprenditori di continuare a fare impresa": questo il giudizio dell´assessore regionale all´Industria, Enrico Bertossi, sui risultati dei primi due anni di applicazione della legge regionale 4 sullo sviluppo competitivo delle Piccole e medie imprese. Un bilancio - quello illustrato ieri nel convegno "Il Friuli Venezia Giulia modello nazionale di sviluppo competitivo delle Pmi" svoltosi nel Teatro "Pier Paolo Pasolini" di Casarsa, presenti il presidente della Regione, Riccardo Illy, diversi consiglieri regionali e numerosi imprenditori e amministratori locali - positivo e che conferma la validità di una norma innovativa e che ha sollecitato la maturità e la responsabilità degli imprenditori. Vari gli interventi, moderati dal giornalista Franco Chiarenza: tutti hanno colto gli aspetti innovativi di una legge che - è stato detto - per la prima volta fa una vera "politica industriale", indicando alle imprese obiettivi chiari, passando dai contributi a pioggia a progetti concreti da finanziare, unendo risorse pubbliche e private. Questo in linea generale; poi ciascuno degli intervenuti ha sottolineato alcuni aspetti. Il sindaci di Casarsa, Angioletto Tubaro, e di Pordenone, Sergio Bolzonello, hanno posto l´accento sugli aspetti più legati alla crescita territoriale; il presidente della Camera di Commercio di Pordenone, Giovanni Pavan, ha indicato la necessità di una rete tra istituzioni per fare sistema con le imprese. La presidente di Unindustria Pordenone, Cinzia Palazzetti, pur lamentando i molti lacci che ancora frenano la crescita produttiva ed economica, ha da parte sua riconosciuto come la legge 4 abbia favorito la cultura d´impresa. Positivi i pareri di Andrea Vecchia, direttore generale di Ipi (Istituto per la Promozione Industriale) e di Giuseppe Morandini, presidente di Piccola Industria-confindustria. Per Vecchia con questa legge la Regione indica un percorso alle imprese; per Morandini il "Friuli Venezia Giulia fa una politica industriale che funziona in un Paese dove la parte pubblica parla e non fa e pone sempre nuovi limiti alla crescita". All´assessore Bertossi, allora, il compito di far parlare i dati sulla Lr 4/2005: "La Regione - ha affermato - ha posto al centro della propria azione lo sviluppo economico: uno sviluppo intelligente, compatibile con l´ambiente e con il tessuto tradizionale del settore produttivo. Per passare dalla teoria alla pratica ecco questa legge sulle Pmi, ma anche la rimessa in moto della ´Legge Sabatini´ regionale e la programmazione dei fondi strutturali europei 2007-2013 mirando a interventi su tre filoni principali". Con la Lr 4, secondo l´assessore, sono stati inseriti rilevanti elementi di innovazione nella politica industriale della Regione, ponendo in essere un intervento di medio/lungo periodo per fronteggiare una serie di problemi di carattere strutturale della nostra economia. La logica ispiratrice è stata il superamento dei fattori tradizionali di debolezza competitiva delle Pmi del Friuli Venezia Giulia (insufficienza di dimensioni e livelli di capitalizzazione, scarsa apertura degli assetti di governo societario, inadeguatezza dei livelli di managerializzazione, carenza di processi reali di internazionalizzazione e di presidio dei mercati di sbocco). Il tutto attraverso il finanziamento dei progetti e servizi di consulenza. In due anni sono pervenute 369 domande, approvate 157, in valutazione 93; con 41,6 milioni di euro di contributi concessi si sono attivati investimenti complessivi delle imprese per 251 milioni; gli anticipi erogati ammontano a 13,3 milioni di euro, la dotazione finanziaria nel biennio è stata di 57 milioni. Circa l´area geografica delle domande, il 51 per cento riguarda la provincia di Udine, il 30 quella di Pordenone, il 12 per cento Trieste e il 7 Gorizia; la tipologia dei richiedenti è per il 58 per cento dell´ industria, il 27 dei servizi, l´8 del commercio e il 7 dell´ artigianato. La dimensione delle aziende richiedenti - per il 33 per cento si tratta di micro imprese, per il 39 di piccole e per il 28 di medie - per fatturato dice che l´80 per cento fattura meno di 10 milioni di euro, per addetti l´81 per cento ha meno di 50 dipendenti; circa gli strumenti richiesti, essi riguardano consulenza, ricerca, manager, trasferimento tecnologico; l´indice moltiplicatore dei contributi sugli investimenti è pari a 2,74, quello sul fatturato è dell´82 per cento (da 874 milioni a 1. 591), quello sulla produttività è del 53 per cento, quello sull´occupazione del 18 per cento. "La politica economica che abbiamo posto in essere in questa legislatura ha dato risultati importanti circa la ripresa e il consolidamento industriale. Ora nel nostro futuro ci sono fattori di preoccupazione: la quotazione del dollaro e la necessità di attrezzarci diversamente rispetto ai settori produttivi ´maturi´. Ma sono certo che il nostro sistema saprà rispondere positivamente e continuare sul cammino della crescita". Così il presidente della Regione, Riccardo Illy, ha concluso il suo intervento al convegno sulla Lr 4 sullo sviluppo delle Pmi. Un intervento articolato, volto da un lato a illustrare il modello di sviluppo che la Regione si è data in questi anni; dall´altro a rispondere alle sollecitazioni venute dai vari interventi. "Il modello di sviluppo del Friuli Venezia Giulia - ha affermato il presidente - si basa su economia, coesione sociale, sostenibilità: quest´ultima è economico-finanziaria, ambientale, ma anche sociale, nel senso che va fatto ogni sforzo per integrare gli immigrati, la cui quota in alcune zone, come il Pordenonese, ha superato di molto il 10 per cento". Per influire sulla crescita economica e produttiva, la pubblica amministrazione - in questo caso la Regione - deve fornire risorse: umane, conoscitive, materiali, amministrative (ovvero una pubblica amministrazione efficace ed efficiente) e finanziarie. Per queste ultime la Regione usa strumenti come Friulia (divenuta Holding), Mediocredito, Frie, le leggi sull´innovazione, sulle Pmi (che riguarda anche i Distretti industriali, il cui ruolo può essere utile anche per creare quella "rete" di cui tanto di parla), la "Legge Sabatini". "Il risultati di questa azione - ha continuato Illy - ci dicono che nel 2005 il Pil regionale è aumentato del 3 per cento e che quest´anno dovrebbe arrivare al 2,7: che l´export nel 2006 è cresciuto del 13,9 per cento (nel 2007 arriverà comunque al 13,5), che l´occupazione è cresciuta di 15 mila addetti e la disoccupazione è scesa al 3 per cento, che il turismo quest´anno ha fatto registrare il 5,7 di crescita negli arrivi. Una crescita che dipende certamente dalle imprese e dai lavoratori, ma per la quale qualche merito ha pure la Regione". Sul futuro, come detto, il presidente indica due fattori di preoccupazione (oltre agli "svantaggi competitivi" che penalizzano il Paese): il primo è la debolezza del dollaro, che se ci aiuta per la "bolletta energetica" a lungo può penalizzare il nostro export. "Per questo bisogna puntare sulla produttività per ridurre il costo del bene prodotto e per aumentare retribuzioni e consumi, sempre in attesa della riforma previdenziale". L´altro fattore di preoccupazione riguarda i settori maturi: "oggi i Paesi in via di sviluppo hanno richieste massicce di nostri prodotti come l´acciaio. Ma quando se li produrranno a costi nettamente inferiori? Dobbiamo attrezzarci ora per accelerare la crescita di imprese a più alto contenuto di conoscenza e di innovazione. Per questo bisogna stimolare la creatività: cosa più facile in società con diversità linguistiche e culturali". "In questo senso - ha affermato il presidente rispondendo a una battuta di Morandini, vicepresidente nazionale di Confindustria, circa i costi della legge sul friulano - la Regione ha fatto bene ad approvare la legge su tutela e promozione della lingua e cultura friulana: si è attuata una legge dello Stato, ma si è anche riconosciuto il valore delle diversità. E i Paesi come quelli europei a più elevata diversità linguistica e culturale sono i più creativi e stanno superando gli stessi Stati Uniti in molti progetti". Concludendo, Illy ha toccato altri aspetti, quali la qualificazione dell´occupazione, la semplificazione della burocrazia, l´integrazione e la messa in rete di pubblico e privato, la globalizzazione cui devono guardare le imprese, l´estensione del ruolo di Finest per la penetrazione in nuovi mercati, il ruolo di Friulia nel finanziamento per l´acquisizione di nuove imprese, la possibilità di estendere la "carta servizi" regionale ad iniziative private. Nel convegno di Casarsa, sono state anche presentate dai loro responsabili due esempi concreti di utilizzo della Legge sulle Pmi: si tratta di "Coop Casarsa Scarl" (ne ha parlato Alvaro; Bari) e di "Eurovideo Spa" (è intervenuto Mario Prataviera). .  
   
 

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