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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Novembre 2007
 
   
  BLUETONGUE: LA REGIONE PIEMONTE POTENZIA LE MISURE PER IL CONTROLLO E LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA

 
   
  A fronte della crescente diffusione della bluetongue (febbre catarrale ovina) registratasi negli ultimi mesi in Francia, l’Assessorato alla tutela della salute e sanità ha potenziato le misure per la prevenzione della malattia in Piemonte. Le disposizioni, approvate oggi dalla Giunta regionale, prevedono innanzitutto che i detentori di allevamenti – incluse stalle e centri di condizionamento – che introducono capi da paesi esteri colpiti dalla bluetongue provvedano, di norma entro 48 ore dall’arrivo dei capi, ad aggiornare la banca dati dell’anagrafe bovina, registrando anche il numero del certificato sanitario di accompagnamento, in modo da risalire con facilità alla loro provenienza . Gli stessi allevatori, inoltre, sono chiamati a collaborare, verificando con particolare attenzione la rispondenza dei marchi auricolari, la completezza dei certificati sanitari di origine e dei passaporti che scortano gli animali e segnalando al Servizio veterinario dell’Asl ogni mancanza di conformità o qualsiasi sospetto della presenza della malattia. Vista inoltre la pericolosità insita per i medici veterinari nelle operazioni di prelievo diagnostico sui bovini da ingrasso nelle normali condizioni di allevamento, per poter introdurre capi di provenienz e a rischio gli allevatori dovranno adottare una serie di misure per il contenimento degli animali, in modo da poter garantire la sicurezza degli addetti agli esami. Ed ancora, nel caso di spedizioni in deroga di animali da territori colpiti soggetti a restrizioni - secondo quanto previsto da un regolamento Cee del 2007 - l’introduzione in Piemonte dei capi dovrà essere segnalato dall’allevatore destinatario al Servizio veterinario dell’Asl competente con almeno 48 ore di anticipo, anziché 24. Il Servizio avrà così modo di intraprendere tutte le azioni necessarie a verificare le garanzie sanitarie fornite dal paese d’origine. Infine, allo scopo di intensificare gli accertamenti diagnostici, nel provvedimento si dà facoltà alle aziende sanitarie di avvalersi per l’effettuazione dei prelievi anche di veterinari liberi professionisti. «L’epizoozia in corso in Francia - spiega l’assessore Eleonora Artesio - è arrivata a colpire anche zone da cui provengono consistenti flussi di bovini (circa 200. 000 l’anno) destinati a essere importati per l’ingrasso negli allevamenti da carne piemontesi. In questo senso, la nostra regione dispone già di un sistema di sorveglianza molto accurato, ma a maggior tutela degli allevatori acquirenti e della sanità del patrimonio zootecnico piemontese abbiamo ritenuto opportuno rafforzare ulteriormente i controlli». .  
   
 

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