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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Novembre 2007
 
   
  NUNZIA PENELOPE: VECCHI E POTENTI POLITICA, ISTITUZIONI, BANCHE, IMPRESE: PERCHÉ L’ITALIA È IN MANO AI SETTANTENNI: INTERVISTE, DATI E COMMENTI SULLA GERONTOCRAZIA DEL SISTEMA ITALIA

 
   
  Milano, 28 novembre 2007 - In Italia domina una generazione nata tra gli anni Venti e Trenta. Uomini che hanno iniziato la carriera nel dopoguerra e ancora oggi sono saldamente al potere: in politica come nelle istituzioni, ma soprattutto nelle banche, nelle imprese, nelle università e perfino nel mondo dello spettacolo. Un fenomeno tutto italiano, che ha trasformato il nostro Paese nell’impero dei vecchi, frustrando le ambizioni dei quaranta-cinquantenni, costretti eternamente in panchina dai propri padri e nonni. Ma perché è accaduto tutto questo? Per quale motivo nella giovane Italia, unificata da poco più di cent’anni e con una Repubblica appena sessantenne, non è riuscita a farsi spazio e a crescere una classe dirigente più fresca? Dove e quando si è inceppato il passaggio del testimone fra vecchi e giovani? È colpa degli anziani, che non vogliono abbandonare il potere, o piuttosto dei giovani, incapaci di conquistarlo e gestirlo? Con questa inchiesta condotta tra i protagonisti del mondo politico ed economico, l’autrice indaga le cause del mancato avvicendamento e svela i retroscena del potere degli ultrasettantenni. Ne emerge una dettagliata mappa della cosiddetta gerontocrazia italiana: termine usato molto impropriamente per definire alcune generazioni mitiche e inaffondabili, che in tempi difficili hanno costruito un’Italia probabilmente migliore di quella odierna. Ma ne deriva anche un inquietante interrogativo per il futuro: dato che non esiste ancora una generazione di ricambio, cosa accadrà quando l’attuale classe dirigente uscirà di scena? Nunzia Penelope è giornalista e autrice televisiva. Scrive di politica e di economia per «Il Mondo», «Il Foglio» e «L’espresso». È sposata e ha due figlie. Vive e lavora a Roma. Questo è il suo terzo libro. «Sulla scena del potere dominano tre protagonisti assoluti: i banchieri Giovanni Bazoli, classe 1932, Cesare Geronzi, classe 1935, e Antoine Bernheim, classe 1924. Sono tra loro acerrimi rivali. La vittoria dell’uno segna la sconfitta dell’altro e la lotta è senza esclusione di colpi. Le loro età anagrafiche, sommate, fanno circa 230 anni, eppure sono proprio questi anziani e potentissimi signori a decidere gli assetti dell’economia italiana per il prossimo quarto di secolo…» .  
   
 

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