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Notiziario Marketpress di
Venerdì 30 Novembre 2007 |
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FOCUS IL MERCATO ALBERGHIERO ITALIANO E LE CATENE ALBERGHIERE DI AICA
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Le trasformazioni economiche e sociali in atto nella società globale stanno modificando in modo radicale e profondo il mercato turistico che attraversa un periodo di profonda ristrutturazione e di adeguamento ai nuovi modelli di organizzazione e di consumo dei prodotti turistici. Nuovi Paesi e nuovi mercati si stanno affermando dal lato dell’offerta come da quello della domanda. La Cina, nel volgere di una decina d’anni, ha quasi raddoppiato (da 27 a 50 milioni di arrivi all’anno) le dimensioni del proprio inbound turistico, collocandosi al quarto posto della classifica mondiale, scavalcando l’Italia e insidiando da vicino il terzo posto degli Usa. Negli ultimi undici anni l’Italia ha visto ridursi di circa 2 punti percentuali la propria quota sul mercato mondiale del turismo internazionale in entrata, passando dal 6,8% del 1995 al 4,9% del 2006; cali paralleli sono stati mostrati dalla Francia, dalla Spagna e dagli Usa. Insieme ai cambiamenti strutturali, l’industria turistica italiana, unitamente a quella europea, si è inoltre trovata ad affrontare le conseguenze del consistente apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro. Per risultare meno esposta alle alee dei cambi e della congiuntura, l’industria turistica italiana deve puntare ancora di più sulla qualità, l’innovazione, l’aumento dell’efficienza e della dimensione delle strutture ricettive. Gli alberghi italiani sono, infatti, più piccoli di quelli spagnoli e francesi e alla ridotta dimensione si accompagna il loro insufficiente tasso di utilizzo che non arriva in media al 40% contro il 50-60% di Spagna e Francia. L’aumento della domanda turistica – generato in Italia dalla crescita degli arrivi turistici internazionali (+12,6% 2006 vs 2005) – ha avuto ripercussioni positive sulle Catene Alberghiere associate ad Aica che hanno visto prodursi degli incrementi molto interessanti in termini di occupazione e redditività. Nel 2006 il Toc delle Catene Alberghiere si è attestato al 64,5% con un incremento del 3,04% rispetto al 2005, il Rmco ha raggiunto i 136,27 € con un aumento del 3,43%, mentre il Revpar è salito a 87,9 €, in rialzo del 6,5% rispetto all’anno precedente. Anche per il 2006 il segmento lusso ha fatto da traino, facendo registrare gli aumenti più rilevanti rispetto al 2005: +6,4% per l’occupazione e +9,9% per il Revpar. Buoni anche i segnali provenienti dall’analisi del “consolidato” dei bilanci 2006 delle aziende Aica; il fatturato netto, salito a oltre 1,6 miliardi di €, ha registrato un aumento del 5,35% rispetto al 2005. Purtroppo, nonostante la crescita del fatturato, l’aumento del 2,06% dei costi della produzione ha generato un Ebit negativo per oltre 57 milioni di €, comunque in miglioramento del 40,11% rispetto ai dati 2005. Il 2006 segna inoltre un peggioramento del saldo dell’area finanziaria del 14,9%. Tale risultato è dovuto alla combinazione della riduzione dei proventi finanziari (-9,56% rispetto al 2005) e all’aumento degli oneri (+6,24%). L’incremento di questi ultimi è stato causato dall’aumento del capitale di terzi che risulta la maggior voce di finanziamento delle aziende Aica. La negatività del Risultato Operativo è stata comunque compensata dai ricavi straordinari provenienti dalla cessione di numerosi asset immobiliari. Tali voci hanno prodotto un Risultato ante imposte di 65 milioni di €, quasi decuplicato rispetto all’esercizio 2005 dove si evidenziava, invece, un risultato negativo per 7,5 milioni di €. Anche nel 2006 resta molto pesante l’imposizione fiscale cui sono soggette le Catene Alberghiere Aica. L’esercizio sociale ha registrato in tale anno un volume di imposte pagate di 40,6 milioni di € (+25,8% rispetto al 2005) che è andato ad erodere più del 50% del risultato ante imposte, portando il risultato d’esercizio a 26,6 milioni di €. Per l’anno in corso non sembra purtroppo replicarsi il positivo andamento del 2006; infatti, dopo 4 anni consecutivi di crescita delle performance economico-gestionali delle Catene Alberghiere, il 2007 segna un’inversione di tendenza che dovrebbe portare il Toc al 63,2% (-2,04% rispetto al 2006), il Rmco a 134,85 € (-1,04%) e il Revpar a 86,33 € (-1,78%). Le dinamiche negative che hanno interessato la ricettività alberghiera nel 2007 hanno colpito solo in parte il segmento dei Villaggi turistici. La stagione invernale è stata molto deludente e ha portato una flessione delle presenze del 10% e un decremento della redditività dell’11,2%. La stagione estiva si è allineata a quella 2006 anche grazie ai buoni risultati del mese di luglio che hanno compensato parzialmente le flessioni dei mesi di giugno ed agosto. Sulla scorta di questi risultati prevediamo che il 2007 chiuda, grazie alle positive performance di ottobre dei Villaggi localizzati nella destinazione “mare”, con un incremento dell’occupazione dell’1,44%. In particolare i Villaggi marini dovrebbero registrare un Tol del 71,5%, con un incremento del 4,74% rispetto al 2006, in grado di compensare la flessione dell’occupazione del 23,5% dei Villaggi localizzati nelle zone montane che dovrebbero archiviare il 2007 con un Tol pari al 65,6%. Per quanto riguarda i ricavi medi, il 2007 dovrebbe chiudersi a 95,83 € con un lieve incremento (+0,1% rispetto al 2006); nei Villaggi al mare il ricavo medio posto letto occupato si dovrebbe attestare a 94,01 € (+0,97%), mentre per quelli montani a 107,12 € (-11,24%). . |
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