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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Novembre 2007
 
   
  BASILICATA, CIA: AFFRONTARE I PROBLEMI DEL COMPARTO LATTIERO-CASEARIO

 
   
  “La manifestazione di domani (oggi) a Brescia divide e, quindi, indebolisce ulteriormente il mondo agricolo. Una protesta che rischia di accentuare le tensioni e il disagio senza risolvere i problemi veri del settore lattiero-caseario”. A sostenerlo è Luciano Sileo, dell´Ufficio di Presidenza della Cia-confederazione italiana agricoltori e responsabile del settore zootecnico. “Oltretutto - rileva Sileo - proprio il mancato rispetto delle regole da parte di alcuni non si può certo addebitare all’Unione europea. E’ una questione tutta interna nostra che renderà sempre meno forte, sotto il profilo contrattuale, la posizione del governo nazionale nel difficile e complesso confronto comunitario sulle prospettive future del settore lattiero-caseraio, in particolare sulle quote latte. Per questa ragione riconfermiamo con estrema fermezza la richiesta di un Piano strategico nazionale per la zootecnia nel quale il settore del latte trovi adeguato rilievo e accanto al Piano nazionale uno strumento regionale per articolare le proposte sul territorio e coniugare interventi istituzionali e progettualità economica dei produttori e degli operatori della filiera”. Indubbiamente, secondo la Cia lucana, al centro dell’intera questione c’è l’annosa vicenda delle quote latte, largamente irrisolta, come testimoniano le “multe” che l´Italia dovrà pagare ancora per la campagna 2006/07: 188,8 milioni di euro, per 47. 000 aziende produttrici, di cui solo 680 hanno cumulato prelievi per ben oltre 120 milioni di euro, con una produzione superiore al 100 per cento della propria quota. “Appare, dunque, ancora un quadro d’instabilità che -ha aggiunto Sileo - impone di contrastare con forza tutti i fenomeni di aggiramento delle regole, gravemente distorsivi della competitività e che si riflettono anche nelle tensioni sul prezzo del latte alla stalla. Vanno spezzate quelle ‘triangolazioni’ commerciali che ancora oggi permettono a una minoranza un ‘inquinamento’ del mercato”. In merito all’orientamento Ue teso ad introdurre misure transitorie già dalle prossime campagne per consentire un “atterraggio morbido” delle imprese rispetto al già definito superamento dell’attuale Ocm latte, a conclusione della campagna di commercializzazione 2014/2015, Politi ha evidenziato l’esigenza di prevedere aumenti di quota diversificati da Paese a Paese. “Tale provvedimento -ha rimarcato- consentirebbe di correggere lo squilibrio dei Paesi con deficit rispetto al fabbisogno nazionale. “L’aumento della quota, come già avvenuto in passato, dovrebbe consentire al nostro Paese -ha sottolineato Sileo - di adottare una ripartizione fra le Regioni che preveda i criteri di massima e lasciando alle singole Regioni di adottare successivi criteri più aderenti alle realtà locali. Come Cia riteniamo che con questa modalità di intervento si potrebbe pensare a forme di ‘premialità’ per i produttori che hanno subito il taglio della quota B, l’assegnazione di nuove quote, per i produttori che hanno scelto la condivisione delle regole nel contesto della legge 119/2003. Inoltre, si dovranno prevedere nuove possibilità per i giovani e la salvaguardia dell’attività produttiva delle aree montane ed interne”. .  
   
 

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