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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Giugno 2006
 
   
  DA TAMPERE A TAMPERE: LA COMMISSIONE RISPONDE ALLE RICHIESTE DEI CITTADINI DELL’UE DI COSTRUIRE L’EUROPA COME SPAZIO DI LIBERTÀ, SICUREZZA E GIUSTIZIA

 
   
  Bruxelles, 29 giugno 2006 - In seguito alla riunione straordinaria del Consiglio europeo svoltasi a Tampere il 15 e 16 ottobre 1999, durante la quale si è stabilito di creare uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia nell’Unione europea, e in previsione della riunione informale Giustizia e affari interni prevista a Tampere per il 20 e il 22 settembre 2006, la Commissione presenta oggi una prima valutazione politica dei progressi compiuti nell’attuare il programma dell’Aia. I cittadini europei vogliono che l’Ue prenda i provvedimenti necessari affinché l’Europa diventi un luogo sicuro in cui vivere. L’unione e gli Stati membri devono affrontare insieme tale sfida e agire più efficacemente nella lotta contro la criminalità organizzata e il terrorismo, ma anche nella gestione dei flussi migratori e nel controllo delle frontiere esterne. Attuare il programma pluriennale teso a rafforzare la libertà, la sicurezza e la giustizia nell’Unione europea, il cosiddetto programma dell’Aia, è un obiettivo comune che impone un processo decisionale efficace e trasparente e chiare priorità politiche. Lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia è una delle priorità massime dell’Unione, non solo perché costituisce uno dei suoi obiettivi fondamentali, ma soprattutto perché è al centro degli interessi dei cittadini. Il 17% di tutte le proposte legislative della Commissione riguarda il settore della libertà, della sicurezza e della giustizia, il che ne dimostra l’importanza nel programma di riforma della Commissione. La comunicazione della Commissione al Consiglio europeo “Un’agenda dei cittadini per un’Europa dei risultati”, del 10 maggio 2006, ha decisamente confermato questa priorità. In preparazione della riunione informale Giustizia e affari interni del settembre 2006, nella quale saranno riesaminati i risultati conseguiti in questo settore, è giunto il momento per una prima valutazione politica dei progressi compiuti nell’attuare il programma dell’Aia, e per proporre gli adeguamenti necessari. Il pacchetto globale di quattro comunicazioni adottato oggi dalla Commissione mira per l’appunto 1) a individuare i progressi compiuti e a valutare il livello di attuazione a livello Ue e nazionale; 2) a introdurre un meccanismo per un’analisi approfondita dei risultati; 3) a proporre prospettive per il futuro volte a migliorare il funzionamento delle politiche di libertà, sicurezza e giustizia. Al riguardo il presidente Barroso ha affermato: “Con queste iniziative intendiamo rispondere in modo deciso alle preoccupazioni dei cittadini dell’Ue in un settore in cui c’è bisogno di più Europa. Dobbiamo aumentare l’efficienza e la trasparenza del processo decisionale e la tutela giurisdizionale nei confronti dei nostri cittadini; possiamo ottenere tutto ciò usando meglio i trattati esistenti piuttosto che cercando di ricorrere a parti della Costituzione”. “Il ritmo delle nuove proposte legislative a livello dell’Ue è soddisfacente, ma occorrono metodi migliori per controllare l’effettiva applicazione e valutare la reale incidenza dei nostri strumenti giuridici e i reali benefici per i cittadini”, ha detto il vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini, responsabile per il portafoglio Giustizia, libertà e sicurezza. A una prima valutazione, l’attuazione delle politiche di giustizia, libertà e sicurezza a livello nazionale sembra per ora nettamente insufficiente. A colpire, però, sono soprattutto le carenze, di tipo sia quantitativo che qualitativo, del livello generale di recepimento nell’ambito della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale. Inoltre, come dimostra il “Quadro di valutazione +”, nel cosiddetto terzo pilastro (cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale) gran parte dell’acquis rimane virtuale. Ciò è dovuto a due motivi: primo, l’applicazione a livello nazionale non è soddisfacente e gli Stati membri non possono essere denunciati alla Corte in caso di violazioni; secondo, i negoziati in sede di Consiglio sono spesso difficili e lenti e l’obbligo dell’unanimità porta spesso ad accordi annacquati. Prima che scada il programma dell’Aia nel 2009, la Commissione presenta una serie di proposte di azione e attuazione nei seguenti settori: 1. Diritti fondamentali e cittadinanza; 2. Asilo: sviluppo della seconda fase; 3. Gestione dell’immigrazione; 4. Gestione integrata delle frontiere esterne e interoperabilità dei sistemi di informazione; 5. Riconoscimento reciproco (giustizia civile e penale); 6. Accesso alle informazioni necessarie per combattere il terrorismo e la criminalità organizzata; 7. Futuro di eurogol. Ulteriori informazioni su questi settori specifici si possono trovare nel documento Memo Iii, “Attuazione del programma dell’Aia: prospettive per il futuro”. Il meccanismo di valutazione proposto è destinato a rendere più efficace l’azione dell’Unione, affinché i risultati ottenuti nella pratica si ripercuotano nel processo decisionale. Questo sarà particolarmente importante alla scadenza del programma dell’Aia, nel 2009. Sviluppando una valutazione delle politiche di giustizia, libertà e sicurezza si contribuirà anche a conseguire due obiettivi generali dell’Ue, la trasparenza e una migliore regolamentazione. La Commissione intende avviare una discussione, in collaborazione con le altre istituzioni europee e con gli Stati membri, su come portare avanti il programma politico in materia di libertà, giustizia e sicurezza. Tenendo conto dei risultati di questa discussione nel corso dell’imminente presidenza finlandese, la Commissione è pronta a prendere iniziative a norma delle clausole passerella dei trattati (articolo 42 del trattato Ue e articolo 67, paragrafo 2, secondo trattino, del trattato Ce). La Commissione presenta inoltre una proposta specifica diretta a rendere più efficace la tutela giurisdizionale, con un maggior coinvolgimento della Corte di giustizia. .  
   
 

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