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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Dicembre 2007
 
   
  CONVEGNO SUI TERRITORI SOCIALMENTE RESPONSABILI L’APPELLO AI MEDIA: “MENO VIOLENZA, PIÙ MESSAGGI POSITIVI” CONCLUSO A TRENTO IL SIMPOSIO INTERNAZIONALE CON LA PARTECIPAZIONE DI 27 NAZIONI GILDA FARRELL, CONSIGLIO D’EUROPA: “FA PIÙ NOTIZIA UNA RAPINA CHE L’IMPEGNO DI UN QUARTIERE”

 
   
   Trento, 3 dicembre 2007 - “Se vogliamo crescere e consegnare ai nostri figli delle nazioni migliori dobbiamo impegnarci tutti per una nuova cultura, più propositiva e meno emotiva. Viviamo in una società ricca di informazione dove però le notizie negative sovrastano quelle positive. Quando ci si occupa di temi delicati quali l’immigrazione o il disagio sociale è necessario un equilibrio. Troppo spesso fa più notizia la rapina ad un benzinaio che l’impegno dello stesso quartiere per migliorare le condizioni di vita”. Gilda Farrell, alto dirigente del Consiglio d’Europa lancia un appello ai media per una nuova sensibilità sulle tematiche etiche e solidali. Farrell è stata l’anima del convegno, organizzato dallo stesso Consiglio d’Europa (Divisione delle sviluppo della coesione sociale) e dalla Provincia autonoma di Trento. Per due giorni, i delegati di 27 paesi si sono confrontati a Trento sulle esperienze portate avanti in Europa e sugli sviluppi futuri verso una società inclusiva, ovvero capace di accogliere ed ascoltare tutti i suoi cittadini. E’ il terzo anno consecutivo che Trento ospita il convegno internazionale dedicato ai territori socialmente responsabili, aperti cioè all’integrazione sociale e culturale ed attenti alle esigenze dei cittadini. “In Trentino – spiega Gilda Farrell, capo del Dipartimento dello sviluppo della coesione sociale del Consiglio d’Europa esiste un territorio e una società fertile di iniziative che esaltano la responsabilità del cittadino. In molti paesi europei stanno avanzando forme e spazi in grado di esprimere la responsabilità di una democrazia partecipativa. La nostra epoca ci obbliga a confrontarci con tematiche e problemi globali, quali il clima e il fenomeno dell’immigrazione, che investono le cultura e i comportamenti di intere nazioni. E’ per questo che dobbiamo investire su un modello nuovo di società che al contempo deve essere inclusiva ed aperto all’integrazione e alla solidarietà tra persone di etnie e culture diverse”. In Europa – secondo la Farrell – esistono molte realtà che agiscono con questo obiettivo: convegni come quello di Trento sono il veicolo per far sì che esperienze nuove, quasi molecolari, siano in grado di ritrovarsi e fondersi. Solo così riusciremo a promuovere una società nuova. Lo dobbiamo, soprattutto, ai nostri figli che vivranno in maniera molto più inclusiva questi cambiamenti”. Il convegno dal titolo “Territori responsabili ai fini della coesione sociale e dello sviluppo sostenibile” si è svolto su due giornate, oggi e ieri, presso la sala congressi della Federazione trentina delle cooperative di via Segantini, ed è stato promosso dal Consiglio d’Europa e dalla rete Iris in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento. Al seminario internazionale hanno partecipato oltre 300 delegati di 27 Paesi europei e dell’area mediterranea. “Ritrovarsi per discutere – è questo l’opinione della Farrell – serve a fare il punto della situazione, ad individuare nuovi obiettivi e ampliare la rete con nuove esperienze. La situazione europea è buona: esistono migliaia di realtà territoriali che lavorano per una società basata su valori quali l’etica e la solidarietà. E’ necessario però ampliare la rete, contaminando altri settori e rendere attivo lo scambio con le imprese, il mondo politico e le pubbliche amministrazioni”. In molti paesi dell’Est, la situazione rimane difficile: “La transizione dal socialismo reale, dove la parola del cittadino non aveva valore, ad un mercato aperto, liberalizzato senza regole, non ha risolto tutti i problemi. Anzi, in alcuni casi ne ha creati di nuovi. In loro aiuto si sta muovendo l’Europa con migliaia di cittadini che ogni giorno sono portatori di buone pratiche grazie alla loro disponibilità ad accogliere nuovi modelli sociali”. Per la transizione ci vuole ancora tempo. “Non è possibile – continua Farrell – determinare nuovi cambiamenti nella pratiche quotidiano. Come possiamo dire ad un cittadino dell’Est che il libero consumo, anche di merci inutili ma che comunque rimane un esempio di democrazia, talvolta non aiuta alla crescita sociale”. Infine dalla Farrell arriva l’appello ai media: “Le persone sono spesso oggetto di un’informazione caratterizzata da messaggi negativi, dove la violenza la fa da padrona. Mi rendo conto che questo aiuta a vendere il prodotto dell’informazione, ma anche i media sono chiamati a fare la loro parte, ovvero a prestare quella sensibilità necessaria a cogliere quanto di buono esce anche dalla società”. Troppo spessi interi territori passano sui media per fenomeni di violenza. Ritengo che, in questi casi, dovrebbe essere altrettanto alto, da parte degli operatori dell’informazione, la sensibilità a cogliere quanto questi stessi territori esprimono per una cittadinanza attiva. “Una rapina ad un distributore, che si conclude magari con un omicidio – aggiunge la Farrell – trovano sui media un’enfasi ben superiore, ad esempio, dell’impegno portato avanti sullo stesso territorio per ridurre il disagio sociale. I cambiamenti sono possibili solo se tutti lavoriamo per un obiettivo comune”. Il convegno di Trento è stato anche il luogo di sintesi e di dibattito di un progetto europeo che ha attivato quattro sperimentazioni - due in Francia (Regione di Il-de-france ed il Comune di Mulhouse), una in Romania (Comune di Timisoara) ed una in Trentino (Comune di Rovereto) – con l’obiettivo generale di facilitare a livello europeo le complementarietà e le sinergie tra le diversità etiche e solidali dei cittadini. Coordinato da Gilda Farrell, il seminario ha dato conto (con l’intervento di Andrea Ferrandi) della sperimentazione che si è avviata in Trentino, nel comune di Rovereto, con l’obiettivo di sviluppare, nei prossimi tre anni, il “Distretto dell’economia solidale”. Nell’ambito della pianificazione sociale partecipata, il Comune di Rovereto, primo in provincia di Trento, ha portato a termine il processo di Accountability 1000 (Aa1000), riconosciuto alle amministrazioni pubbliche che perseguono le migliori condizioni del processo di creazione e messa in pratica degli indicatori sociali. Un processo ottenuto grazie al confronto partecipato fra rappresentanti istituzionali, dell’economia solidale, sociale e civile e delle associazioni ed imprese locali. .  
   
 

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