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Notiziario Marketpress di
Lunedì 03 Dicembre 2007 |
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LA CONDIZIONE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA NEL VENETO: PRESENTATO IL RAPPORTO 2007
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Venezia 29 novembre 2007 - L’assessore regionale alle Politiche Sociali, Stefano Valdegamberi, ha presentato oggi, presso il Centro Congressi Cardinal Urbani di Mestre – Venezia, il Rapporto 2007 sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza nel Veneto. Si tratta di un’iniziativa che già da qualche anno la Regione ha messo in atto per poter mettere in luce, attraverso significative analisi, la dimensione di vita nella quale sono inseriti i bambini e i ragazzi e di conseguenza poter mettere in atto politiche sociali adeguate alle loro problematiche e alle loro esigenze. Il titolo del Rapporto è “Nessuno è minore”, un titolo scelto perché generatore di molte interpretazioni, tutte comunque riconducibili al principio sancito dalla Convenzione Onu del 1989: “il superiore interesse del minore”. Nella nostra regione i bambini e gli adolescenti sono 785. 458, e da diversi anni la Regione del Veneto si è dimostrata capace di farsi carico delle loro problematiche, con un quadro normativo e di regolamentazione regionale che ha saputo anticipare la stessa normativa nazionale. In questo contesto l’impegno regionale si è sviluppato in diverse direzioni, dal sostegno alle famiglie soprattutto nei compiti di cura e di educazione, con la realizzazione dei servizi per la prima infanzia (asili nido e servizi innovativi che al momento coprono il 20% della popolazione 0-2 anni), al contrasto dell’istituzionalizzazione dei bambini e delle bambine, sia attraverso la chiusura degli istituti ben prima del termine previsto dalla Legge nazionale, ossia il 31/12/2006, sia con la creazione di un modello di intervento regionale per la promozione dell’affido familiare. Questi sono solo alcuni degli interventi che la Regione del Veneto e l’Assessorato alle Politiche Sociale hanno attuato in questi ultimi anni, sinonimo di un percorso culturale che non si vuole fermare per garantire, a partire dalla programmazione regionale di settore, condizioni di benessere sempre maggiori ai bambini e adolescenti che vivono nel Veneto. A questo proposito l’Assessore Valdegamberi ha ricordando, nell’intervento di apertura della presentazione, che si tratta di un percorso che vede il Veneto, assieme all’Emilia Romagna, al primo posto in termini di offerta di servizi alla prima infanzia, servizi erogati per lo più in ambito privato convenzionato, spesso gestiti dagli stessi genitori. “E’ questo – ha sottolineato l’Assessore – un aspetto estremamente positivo, perché vi è un maggiore coinvolgimento delle famiglie, tipico della nostra regione” Valdegamberi ha poi ricordato che per quanto riguarda i servizi alla prima infanzia, in Veneto vi è una copertura superiore al 20%, con l’obiettivo di arrivare entro il 2010 al 33%, traguardo possibile considerate le risorse che la Regione ha messo a disposizione, che solo nel 2007 corrispondono complessivamente a 33 milioni di euro. Ribadendo che la famiglia è da considerarsi una risorsa sociale, l’Assessore ha esortato le istituzioni ad interventi che aiutino in ogni modo la ripresa del tasso di natalità, oggi molto basso. “Se non si cambia – ha detto – ci troveremo presto di fronte ad una società estremamente squilibrata, con una percentuale di anziani molto alta, per la quale non avremo le risorse per far fronte alle relative esigenze. Già oggi il 50% della spesa sanitaria e il 70% di quella sociale è assorbita dalla popolazione con più di 65 anni, il cui tasso di crescita è progressivo. Ecco perché è necessario investire risorse per riequilibrare questa situazione e mi riferisco in particolare – ha precisato – alla revisione del sistema previdenziale o a formule che vadano a premiare quelle famiglie che hanno più figli. Premiarle con politiche fiscali di sostegno o evitando di penalizzarle con tariffe corrispondenti al numero dei componenti famigliari, come ad esempio il costo della bolletta elettrica proporzionato al consumo. Bisogna capire – ha concluso Valdegamberi – che la famiglia è una ricchezza della collettività che va sostenuta in tutti i modi, altrimenti ci troveremo presto con un sistema del welfare non più sostenibile per ragioni demografiche, le cui conseguenze negative saranno pagate dai nostri giovani”. Di seguito alcuni dati che emergono dall’analisi condotta: 785. 458 sono i minorenni residenti in Veneto (il 16,6% della popolazione totale) alla data del 1 gennaio 2006, pari ad un aumento del 2% nell’arco di un anno; 77. 043 sono i minorenni stranieri (oltre 11. 000 unità in più dello scorso anno), corrispondenti al 9,8% del totale dei minorenni residenti in Veneto; nel 2006 sono 627 i minorenni che vivono presso una famiglia affidataria con un provvedimento del Tribunale per i minorenni (le cause di allontanamento più diffuse sono i problemi di tossico/alcooldipendenza di uno o entrambi i genitori, le carenze educativo-culturali dei genitori, il maltrattamento e l’incuria del bambino/ragazzo), altri 500 circa sono in affido con il consenso dei genitori; altri 1. 362 vivono in una struttura residenziale per minori (comunità alloggio, case famiglia). Di questi ben il 38,2% è di nazionalità straniera e il 22% circa minore straniero non accompagnato; nel 2005 sono state presentate 1. 337 domande di adozione, di cui 824 per la nazionale e 513 per l’internazionale; nell’anno scolastico 2005/2006 sono state 1. 208 le scuole d’infanzia non statali attive sul territorio regionale, a cui corrispondono oltre 4. 000 sezioni; gli iscritti sono stati 92. 416 (5 anni prima erano circa il 9% in meno). . |
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