Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Dicembre 2007
 
   
  LA DOMENICA DEL CORRIERE IL NOVECENTO ILLUSTRATO A MILANO, PALAZZO REALE FINO AL 3 FEBBRAIO 2008

 
   
  Milano, 3 dicembre 2007 - La mostra aperta a Palazzo Reale ha un obiettivo ambizioso: raccontare la storia dell’illustrazione italiana del Novecento, vero e proprio genere artistico cui si sono dedicati eccellenti artisti, segnando l’immaginario di generazioni di italiani. Per farlo, la curatrice Giovanna Ginex si è avvalsa dello straordinario Archivio Storico del Corriere della Sera che custodisce oltre 100. 000 disegni, tra cui l’importante fondo delle illustrazioni create per lo storico settimanale La Domenica del Corriere che ha pubblicato per quasi un secolo, dal 1899 al 1989, gli straordinari disegni di Achille Beltrame, Walter Molino, Giorgio De Gaspari, Mario Uggeri, per citare gli artisti più noti, autori di celeberrime copertine e tavole interne che sono rimaste, giustamente, nella storia dell’illustrazione italiana ed europea. Sono state così selezionate 370 tavole originali, da quelle di grandi dimensioni a disegni, bozzetti, schizzi sino alle minuscole vignette, eseguiti con tecniche e supporti di varia natura: tempere, chine, matita, penna a sfera, pennarello, colle viniliche, su carta normale, da disegno, cartoncini, cartoni. Le tavole, realizzate da una quarantina di artisti, sono state tutte schedate e in alcuni casi restaurate, per poter offrire una panoramica delle opere migliori realizzate in un arco di tempo lunghissimo, opere che testimoniano a un tempo i grandi eventi della nostra storia e i cambiamenti avvenuti nei giornali con l’evoluzione della tecnica tipografica e l’avvento della fotografia. La mostra, promossa dal Comune di Milano e dalla Fondazione Corriere della Sera, impegnata in un prezioso lavoro di conservazione, schedatura e digitalizzazione di questo immenso patrimonio - e prodotta in collaborazione con Palazzo Reale e Skira con il sostegno di Intesa-sanpaolo e di Milano Assicurazioni - Gruppo Fondiaria-sai, si presta perciò a più livelli di lettura: offre la possibilità di ricostruire, appunto, la storia dell’illustrazione italiana; permette di ritrovare un pezzo della nostra storia raffigurato in quelle immagini e infine fa apprezzare, a chi non lo ha vissuto direttamente, il ruolo che La Domenica del Corriere ha avuto nella storia del giornalismo e del costume. In un percorso in parte cronologico e in parte dedicato a nuclei tematici e a singoli artisti, scorre la storia di questa gloriosa testata e dei suoi illustratori, appassionante come un romanzo. Vediamola nei suoi punti salienti, scorrendo il saggio della curatrice Giovanna Ginex, che sarà pubblicato nel catalogo della mostra edito da Skira. La Domenica del Corriere è nota soprattutto per le copertine, ricordate il più delle volte come opera di Achille Beltrame prima, e di Walter Molino poi. In realtà, la vicenda del corredo illustrativo della testata è ben più complessa e ricca di sorprese; essa ha ospitato le prove di molti altri grandi artisti dell’illustrazione, sia nelle copertine che nelle pagine interne. Accanto ai due autori più noti, sono esposte in mostre le bellissime creazioni di altri grandi artisti come Aldo Raimondi, Giorgio De Gaspari, Averardo Ciriello, Aldo Di Gennaro, Ugo Guarino, Giovanni Mosca, Brunetta, Maria Pezzi, Giorgio Tabet, Mario Tempesti, Alessandro Biffignandi, Mario Uggeri, Carlo Jacono. Così come si possono ammirare lavori più rari ma intensi di Alberto Martini, fino ai disegni umoristici di Tullio Pericoli e di Benito Jacovitti. Achille Beltrame. L’8 gennaio del 1899 esce il primo numero de La Domenica del Corriere: trentamila copie di tiratura, dodici pagine per 10 centesimi, copertina e un disegno interno di Achille Beltrame, sottratto al settimanale concorrente L’illustrazione Italiana. Nel disegno di copertina una bufera di neve scuote il Montenegro, mentre all’interno si rende onore alle opere di beneficenza della ricca Milano con la tavola imbandita per il pranzo natalizio offerto dalla Società di patronato degli spazzacamini. Nel 1896, terminati gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera e deciso ad essere pittore, il giovane Beltrame si era recato nel Montenegro sperando, invano, di ritrarre la principessa Elena, futura regina d’Italia. Qui aveva eseguito diversi bozzetti sui costumi del Paese, caduti sotto gli occhi del pittore e illustratore Eduardo Ximenes, inviato de L’illustrazione Italiana e suo direttore artistico fin dal 1882. Ximenes intuisce la straordinaria attitudine per l’illustrazione di Beltrame, aprendogli le pagine del giornale e affidandogli alcune tavole di copertina. Come gran parte degli artisti del suo tempo, che vedranno legata la loro fama e la stessa vita professionale all’illustrazione, anche Beltrame era, e soprattutto si sentiva, pittore. Nel 1923 un acuto protagonista del mondo delle arti e della cultura quale fu Ugo Ojetti ne ricorderà gli esordi: “Beltrame entra all’Illustrazione nel 1896 quando i documenti fotografici ormai sono abbondanti, seppure non ancora tutti riproducibili allo zinco. Il suo disegno prima timido e rotto si fa presto veloce e sicuro. Ma egli è prima di tutto un immaginativo. Più lo spettacolo è lontano, più si sente che egli su pochi documenti fotografici di luoghi, di volti, di costumi, magari su niente, con l’aiuto della sua memoria e fantasia, è felice di ricrearselo verosimile e palpitante sulla pagina. ” La notizia di cronaca, l’evento politico internazionale, il campo di battaglia lontano, si trasformavano in racconti abbreviati, nei quali dettagli fantastici si fondevano con accurate ricostruzioni. La sfida maggiore di Beltrame fu quella di adeguare le sue indiscusse doti pittoriche alle esigenze della cronaca giornalistica e soprattutto della tecnica tipografica disponibile al momento, ovvero ai processi tipografici di stampa per la riproduzione delle immagini su fogli di alta tiratura. Le tavole originali e i materiali grafici del processo di stampa de La Domenica, offrono la straordinaria opportunità di seguire in ogni fase la produzione dell’immagine: dal disegno al pubblicato. La tecnica di riproduzione imponeva la preparazione in bianco e nero del disegno originale. Certamente in accordo con i tipografi, Beltrame sceglie infatti, tranne rarissime eccezioni, la china nera acquerellata, che assicurava la migliore resa dei successivi passaggi colore in tipografia. Questi erano realizzati in base alle tonalità indicate dalle campiture colorate ad acquarello e tempera che lo stesso artista dipingeva su tavole aggiuntive, ovvero le bozze tipografiche derivate dalla riproduzione fotomeccanica del disegno a china originale. Fin dai primi numeri, nelle tavole di Beltrame ricorrono ambiti tematici e soggetti che caratterizzeranno il periodico anche in seguito. Tra questi, accanto alle vicende delle famiglie reali, cui sempre era riservata la copertina, alla predilezione per uniformi e divise militari, alle ‘catastrofi’, agli incidenti spettacolari, che diverranno un segno distintivo della ‘quarta’, spicca per la frequenza con cui il pittore affronta il tema, il mondo dello sport, inteso nell’accezione più ampia. Beltrame sa presentare e fare accettare ai lettori anche temi di assoluta attualità attraverso la mediazione della sua vena narrativa, stimolandone da un lato la curiosità per le infinite situazioni e costumi, dall’altro saturandolo di dettagli, anche fantasiosi, e di colori. E riesce a risolvere, nel breve tempo concessogli, anche le questioni artistiche: le proporzioni e l’ambientazione delle figure. E in questo sta la sua grande, leggendaria abilità. L’artista predilige inquadrature pittoriche, con piani prospettici differenziati, in cui ama inserire dettagli di paesaggio con cui contestualizza la scena. L’ultima copertina di Beltrame per La Domenica intitolata Bombardamento aereo, esce il 26 novembre del 1944. Beltrame muore a Milano il 19 febbraio 1945. La Moda con Brunetta e Maria Pezzi. La Domenica del Corriere aveva iniziato a gratificare con consigli di moda le sue lettrici nei primi anni di uscita: già nel 1904 nella rubrica intitolata In casa e fuori. Noterelle utili specialmente alle signore, firmata Nicoletta, accanto ad un corposo testo con consigli al femminile su svariati temi, si riproduceva un figurino tratto dai giornali stranieri. Solo dal 1924, tuttavia, la rubrica si delinea come più specificamente dedicata alla moda, illustrata da fotografie e da disegni originali di diversi autori; nel 1924 compaiono i primi disegni firmati da Brunetta, che più tardi diverrà la titolare della rubrica. Dal 1934 la rubrica di moda diviene regolare, e accanto ai testi firmati Monna Lisa e alle fotografie, compaiono gli essenziali e stilizzati figurini di Teresa Visconti Pesarini, firmati Tita. Bruna Moretti Mateldi, pittrice di talento e disegnatrice dal tratto inconfondibile, lavorerà per le pubblicazioni del Corriere della Sera fino al 1979, seppure con alterni umori e avvicendamenti di testata. Altra grande firma del disegno di moda ampiamente documentata nella Raccolta dei Disegni, fu inoltre Maria Pezzi, chiamata a La Domenica dall’amico Dino Buzzati nel 1950, quindi al Corriere d’Informazione diretto da un altro grande amico, Gaetano Afeltra. Durante gli anni della direzione di Zucconi, la televisione, che si era imposta nei locali di aggregazione popolare, arriva nelle case dei lettori. Inizialmente il settimanale si limita a registrarne la novità in una serie di tavole in cui Molino ne raffigura con il consueto linguaggio personaggi e progressi tecnici, ma in seguito e soprattutto negli anni Settanta, quando vicende e protagonisti del nuovo mezzo acquistano uno spazio sempre maggiore nella foliazione, anche la parte illustrata del settimanale segue la linea indicata dalla direzione, tradotta nel lavoro di Mario Uggeri in una serie di esasperati primi piani, ora davvero ‘catodici’, di situazioni e personaggi televisivi. Il ricambio generazionale è ormai avvenuto: attorno alla metà degli anni Sessanta, grazie alla direzione di Zucconi e soprattutto alla sensibilità intellettuale e pittorica di Buzzati, la nuova compagine di illustratori è al completo. Si tratta di artisti che inseguono e interpretano con maggiore efficacia e libertà formale le vicende politiche, di costume, e di cronaca - anche e volentieri di “nera” -, rinnovando lo spirito descrittivo reso popolare dalle tradizionali copertine di Beltrame e Molino, e dimostrando inoltre una informata apertura alle ricerche e alle tendenze pittoriche più innovative. Tra i disegnatori si avverte ora con più forza anche l’influenza dell’illustrazione internazionale, tedesca o di tradizione anglosassone - britannica e statunitense - e anche del fumetto, conosciuti tramite le riviste, suggeriti dalla stessa direzione del settimanale e talvolta noti per esperienza diretta. Accanto alla sopravvivenza dei nuclei tematici più popolari tratti dalla cronaca, tradizionali nella storia della testata, si allarga lo spazio dato all’illustrazione del mondo della comunicazione di massa e dei suoi simboli: la televisione, la musica leggera, la cronaca costruita sulle nuove celebrità. .  
   
 

<<BACK