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Notiziario Marketpress di
Lunedì 03 Dicembre 2007 |
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ALLO SPAZIO MIL I GIUSTI DI ALBERT CAMUS
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Milano, 3 dicembre 2007 - L’arte non è ai miei occhi gioia solitaria: è invece un mezzo per commuovere il maggior numero di uomini offrendo loro un’immagine privilegiata delle sofferenze e delle gioie di tutti. Camus . “I Giusti”: una riflessione sull’uomo, sulla sua ricerca di libertà e di verità. Un testo filosofico che rappresenta l’assurda situazione dell’uomo contemporaneo, stretto nella morsa della consapevolezza dei propri errori e dei propri limiti, capace di vedere il vuoto che si nasconde dietro ogni attività quotidiana, dietro ogni pensiero, ma totalmente incapace di uscire da se stesso per opporsi a questa esistenza effimera. “I Giusti” è certamente la storia di un gruppo di terroristi che si accorge presto dell’inutilità dell’atto rivoluzionario, ma, soprattutto, è la saga di una famiglia, una storia raccontata attraverso i volti e le parole di cinque fratelli che si vedono crescere. È una pièce sugli ideali e la loro sconfitta ma, prima di tutto, è una pièce sugli uomini, su questi uomini, i loro umori, i loro pensieri, la loro vita, che si muove in una scenografia semplice, con quinte e fondali leggeri, un tavolo, dei libri e piume di cuscini come unico arredo, essenziale e simbolico. Il regista e gli attori, con la loro rigorosa recitazione, ci accompagnano durante la crescita fisiologica ed umana dei protagonisti, dai dieci ai settant’anni di età, interpretando e trasmettendo il comportamento e la condizione dei personaggi che maggiormente corrispondono al tema di ogni atto. Il dramma si compone di cinque atti in cui è sempre vivo il fascino, l’incanto e lo stupore nel vedere i personaggi dapprima bambini combattenti, quindi studenti ed infine maturi e pronti ad accedere al mondo adulto con la sua nuova realtà da re-interpretare. È semplice appassionarsi alle loro storie, che sono le storie di noi tutti, fatte di speranze, amori concretizzati o infranti, delusioni, paure, tragedie e sacrifici, per ritrovarli melanconici ed arrabbiati negli ultimi anni delle loro vite. Da dramma esistenzialista si arriva al dramma del reale dove i personaggi diventano segni che attraversano la parabola della vita di ogni individuo, portando in superficie i temi legati al gioco, all’amore, all’etica, all’utopia di un’esistenza migliore, alla rassegnazione di fronte all’inutilità di ogni azione umana e al terrorismo. Si parla dei cosiddetti “terroristi delicati” osservandoli combattere e struggersi per un ideale cercando di stimolare nuove considerazioni ed aprire nuove discussioni, senza dare un giudizio, ma incoraggiare il senso critico alla definizione di opinioni personali. Www. Tieffeteatro. It . |
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