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Notiziario Marketpress di
Lunedì 03 Dicembre 2007 |
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TRENTINO SULLA STRADA DELL’ALL DIGITAL A TORINO IL PATTO DELLAI-GENTILONI
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Trento, 3 dicembre 2007 (a. F. ) – Torino - Il 15 febbraio di quest’anno, al Ministero della comunicazioni, il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai e il ministro Paolo Gentiloni avevano fatto un patto: il Trentino si sarebbe candidato ad essere una delle aree italiane pronte a sperimentare prima degli altri l’all digital (in Europa la data in cui è previsto il passaggio dal sistema analogico a quello digitale è attualmente slittata al 2012), ovvero il totale passaggio al digitale terrestre, con tutti i vantaggi che comporta (chiarezza del segnale, moltiplicazioni dei canali, interattività e possibilità di sperimentare anche canali di servizio per gli utenti). Oggi, a distanza di pochi mesi, il Trentino e il Ministero al Lingotto di Torino hanno fatto di quel patto un protocollo d’intesa che rappresenta un primo, importante passo sulla via della “digitalizzazione” del Trentino, ovvero di una terra, come ha detto il presidente Dellai, che ha da tempo fortemente investito sul fronte delle tecnologie. “Il futuro è chiaro”, per usare lo slogan lanciato in questi due giorni da Dgtvi per la terza conferenza sulla tv digitale terreste. “Da ormai parecchi anni – ha detto oggi il presidente Dellai al Lingotto – il Trentino, in virtù di un’Autonomia di Governo che non lo rende certo privilegiato come alcuni vogliono far pensare ma che lo rende invece responsabile sino in fondo delle proprie azioni e di un autogoverno che ha radici antiche, si propone come un laboratorio, come un luogo dove sia possibile coniugare ad esempio tradizione, rispetto della natura, ricerca e innovazione. Ed è in un contesto come questo, glocal, dunque territoriale ma anche moderno e aperto al mondo, che si inserisce il ragionamento sulla transizione al Digitale Terrestre, che è una sfida per tutto il territorio e una prospettiva importante per una amministrazione sempre più efficiente e trasparente, che potrà essere tale anche attraverso il mezzo di comunicazione più usato: la tv. Tra i primi potremo sperimentare tutte le opportunità del nuovo sistema: più informazione, più interattività, più possibilità di superare anche il deficit di accesso a queste nuove tecnologie che è uno dei grandi punti della democrazia moderna”. “Anche e soprattutto in Trentino – ha detto ancora – la tecnologia digitale terrestre è una prospettiva di sviluppo che consente di attivare nuovi canali di comunicazione col cittadino-utente. Per fare un esempio i nostri tecnici stanno già lavorando alla diffusione di servizi sulla cultura e sulle lingue minoritarie, sul meteo, sulla viabilità, sull’agricoltura nonché su notizie istituzionali di impatto sul pubblico. In tal senso, si sta già lavorando a progetti nel campo della sanità, del Lavoro, della Cultura, della Formazione. Il mare è aperto e la prospettiva è di grande interesse”. Con l’accordo siglato oggi (insieme al presidente del Trentino – e alla Sardegna e alla Val d’Aosta, che hanno già avviato la sperimentazione – ha firmato anche la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso) la Provincia autonoma di Trento di fatto si prepara ad avviare un processo che vedrà nei prossimi mesi (in anticipo sui tempi “italiani”) il trasferimento sul digitale di due canali importanti (Rai2 e Rete 4) e nell’anno successivo (il 15 febbraio 2009), dopo che il Trentino, grazie anche ai contributi dello Stato e della Provincia autonoma di Trento, si sarà adeguato in anticipo sul resto dell’Italia al passaggio alla nuova era tecnologica, il trasferimento di tutti i canali sulla piattaforma digitale. Molti, come si può ben capire i vantaggi? Il contributo, prima di tutto, poi la chiarezza del segnale e infine, come detto, la moltiplicazione dei servizi. I criteri di scelta dei servizi tengono conto della specificità della piattaforma digitale terrestre, che in prospettiva – lavorando soprattutto in alcuni campi specifici (e su questo – ha detto Dellai - coinvolgeremo anche la nostra Università, per avviare un progetto sperimentale) – potrebbe comunque “interloquire” con le istituzioni per così dire interattivamente utilizzando i semplici tasti colorati. Sarà una grande sfida anche per la Rai e per le tv private (Rttr e Tca), con le quali la Provincia autonoma di Trento ha già avviato un proficuo dialogo. Anche oggi a Torino il presidente Dellai ha ribadito che non nascerà nessuna “Telepat”, ma nasceranno invece nuovi canali di servizio per un utente sempre più esigente e sempre più in grado di vivere appieno la modernità dei nuovi diritti di cittadinanza. Protocollo Di Intesa Per La Definitiva Transizione Alla Televisione Digitale Terrestre (Switch Off) Nel Territorio Della Provincia Autonoma Di Trento Il Ministero Delle Comunicazioni La Provincia Autonoma Di Trento E L’associazione Per La Televisione Digitale Terrestre (Adgtvi) Visto lo Statuto Speciale di Autonomia della Regione Trentino Alto Adige (Dpr 31 agosto 1972, n. 670) e le realtive norme di attuazione che conferiscono alla Provincia Autonoma di Trento una particolare autonomia in tema di: comunicazione, tutela delle minoranze, assistenza, attività culturali e governo del territorio, competenze tutte connesse con la transizione al digitale terrestre oggetto del presente protocollo. Visto in particolare il decreto legislativo 16 dicembre 1993, n. 592, modificato dai decreti legislativi 2 settembre 1997, n. 321 e il decreto legislativo 22 maggio 2001, n. 261, quale norma di attuazione dello Statuto Speciale della Regione Trentino Alto Adige, in cui si prevedono una pluralità di iniziative poste in essere dallo Stato, dalla Regione, dalla Provincia autonoma di Trento e dagli Enti Locali, al fine di tutelare e promuovere le caratteristiche etniche e culturali delle popolazioni ladina , mochena e cimbra, residenti nel territorio della Provincia di Trento. Visto il decreto – legge 23 gennaio 2001, n. 5 – convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66 – il cui articolo 2 bis, al comma 1, prevede che “ciascun soggetto che sia titolare di più di una concessione televisiva deve riservare, in ciascun blocco di programmi e servizi diffusi in tecnica digitale, pari opportunità e comunque almeno il quaranta per cento della capacità trasmissiva del medesimo blocco di programmi e servizi a condizioni eque, trasparenti e non discriminatorie, per la sperimentazione da parte di altri soggetti” e al comma 5 - come modificato dal decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273 convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51 e dal decreto legge 1° ottobre 2007, n. 159 - prevede che “le trasmissioni televisive dei programmi e dei servizi multimediali su frequenze terrestri devono essere irradiate esclusivamente in tecnica digitale entro l´anno 2012. A tal fine sono individuate aree all digital in cui accelerare la completa conversione”; Vista la deliberazione n. 435/01/Cons del 15 novembre 2001, dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, recante Regolamento per il rilascio delle licenze individuali e delle autorizzazioni generali per le trasmissioni televisive in tecnica digitale terrestre; Vista la Direttiva quadro del Parlamento europeo e del Consiglio – direttiva 7 marzo 2002, n. 2002/21/Ce – che istituisce un quadro normativo comune per le reti ed i servizi di comunicazione elettronica e, in particolare, l’articolo 18, che concerne l’interoperabilità dei servizi di televisione digitale terrestre e prevede l’adozione di misure di sostegno da parte degli Stati membri; Visto il Codice delle comunicazioni elettroniche, decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, che recepisce, tra le altre, la sopraccitata direttiva, e, in particolare, l’articolo 5, che riconosce a Regioni ed enti locali importanti competenze in materia di comunicazione elettronica, tra cui anche quella di dettare disposizioni per agevolare “l’acquisto di apparecchiature terminali d’utente e per la fruizione di reti e servizi di comunicazione elettronica a larga banda” e per la “definizione di iniziative volte a fornire un sostegno alle persone anziane, ai disabili, ai consumatori di cui siano accertati un reddito modesto o particolari esigenze sociali ed a quelli che vivono in zone rurali o geograficamente isolate”; Vista la legge 3 maggio 2004, n. 112, che agli articoli 22 e seguenti disciplina la continuazione della sperimentazione delle trasmissioni televisive in tecnica digitale terrestre e, in particolare, l’articolo 25, “Accelerazione e agevolazione della conversione alla trasmissione in tecnica digitale”, il cui comma 5 prevede che la società concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo, “di concerto con il Ministero delle comunicazioni, individua uno o più bacini di diffusione, di norma coincidenti con uno o più comuni situati in aree con difficoltà di ricezione del segnale analogico, nei quali avviare entro il 1° gennaio 2005 la completa conversione alla tecnica digitale”; Visto il D. Lgs. 31 luglio 2005, n. 177 - art. 25, per il quale “i soggetti esercenti a qualunque titolo attività di radiodiffusione televisiva in ambito nazionale e locale, in possesso dei requisiti previsti per ottenere l´autorizzazione per la sperimentazione delle trasmissioni in tecnica digitale terrestre, ai sensi dell´articolo 2-bis del decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, possono effettuare, anche attraverso la ripetizione simultanea dei programmi già diffusi in tecnica analogica, le predette sperimentazioni fino alla completa conversione delle reti”; Vista la deliberazione della Autorità per le garanzie nelle comunicazioni 2 marzo 2005, n. 136/05/Cons, concernente “Interventi a tutela del pluralismo ai sensi della legge 3 maggio 2004, n. 112”; Vista la delibera n. 163/06/Cons del 22 marzo 2006, recante "Approvazione di un programma di interventi volto a favorire l’utilizzazione razionale delle frequenze destinate ai servizi radiotelevisivi nella prospettiva della conversione alla tecnica digitale"; Considerato che il prolungamento della data di switch off – previsto dal comma 5 dell’articolo 2 bis della legge 20 marzo 2001, n. 66 come modificato dal decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273 convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51 e dal decreto legge 1° ottobre 2007, n. 159 - consente di affrontare in maniera graduale il processo di transizione al digitale degli impianti analogici accompagnandolo con la verifica del livello di diffusione dei decoder tra la popolazione; Vista la deliberazione n. 266/06/Cons. Del 15 maggio 2006, dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, recante Modifiche alla delibera n. 435/01/Cons disciplina della fase di avvio delle trasmissioni di digitale terrestri verso terminali mobili. Visto il Contratto Nazionale di Servizio tra Il Ministero delle Comunicazioni e la Rai – Radiotelevisione Italiana S. P. A. , sottoscritto il 5 aprile 2007, relativo al periodo 2007 - 2009; Vista la legge 27 dicembre 2006, n. 296- Legge Finanziaria 2007, e, in particolare, l’articolo 1 comma 927, che recita : ““Al fine di diffondere la tecnologia della televisione digitale sul territorio nazionale, e´ istituito presso il Ministero delle comunicazioni il "Fondo per il passaggio al digitale "per la realizzazione dei seguenti interventi:a) incentivare la produzione di contenuti di particolare valore in tecnica digitale; b) incentivare il passaggio al digitale terrestre da parte del titolare dell’obbligo di copertura del servizio universale;c) favorire la progettazione, realizzazione e messa in onda di servizi interattivi di pubblica utilità diffusi su piattaforma televisiva digitale; d) favorire la transizione al digitale da parte di famiglie economicamente o socialmente disagiate; e) incentivare la sensibilizzazione della popolazione alla tecnologia del digitale”, nonché i commi 928 e 929; Vista la deliberazione n. 109/07/Cons del 7 marzo 2007, dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, recante Modifiche al regolamento relativo alla Radio diffusione terrestre in tecnica digitale di cui alla delibera 435/01/Cons e successive modificazioni. Disciplina della cessione del quaranta per cento della capacità trasmissiva delle reti digitali terrestri Considerata l’opportunità di fissare scadenze temporali per la definitiva transizione alla trasmissione in tecnica digitale terrestre, con abbandono delle trasmissioni in tecnica analogica, in parti via via crescenti del territorio nazionale, sperimentando soluzioni tecnologiche alternative; Si Impegnano in conformità con la normativa vigente e con gli obblighi internazionali dell’Italia, a mettere in atto tutte le attività necessarie per rendere possibile entro il 1° ottobre 2009 la transizione al digitale terrestre in tutto il territorio della Provincia Autonoma di Trento e, a tal fine, ad istituire, con decreto del Ministro, una Task-force, composta, in maniera paritetica, da rappresentanti del Ministero delle Comunicazioni, della Provincia autonoma di Trento e di Dgtvi, per definire entro 90 giorni le conseguenti modalità operative occorrenti per il conseguimento degli obiettivi previsti dal presente Protocollo d’intesa tenendo conto del documento di programma “Piano di Transizione al Digitale Terrestre” della Provincia autonoma di Trento. In particolare le parti si impegnano a favorire le seguenti iniziative: 1. Pianificazione e verifica, d’intesa con i broadcasters, avvalendosi della collaborazione tecnico scientifica della Fondazione Ugo Bordoni, degli interventi tecnici necessari affinché gli attuali impianti eserciti in tecnica analogica siano predisposti per la trasmissione in standard digitale e per il passaggio allo switch/off entro il 1° ottobre 2009 su tutto il territorio della Provincia Autonoma di Trento. A tal fine le parti si impegnano entro il 10 settembre 2009 a verificare lo stato di trasformazione degli impianti, secondo la tempistica e le modalità operative indicate dalla Task-force; 2. Erogazione di un contributo statale, - fatta salva l’approvazione delle disposizioni riguardanti la transizione al digitale contenute nella Legge Finanziaria 2008 - del valore nominale di 60 (sessanta) euro, finalizzato all’acquisto di un apparato di sintonizzazione digitale, (secondo le procedure e le norme tecniche indicate dal Ministero) riservato alle famiglie economicamente o socialmente disagiate ai sensi dell’Articolo 1 comma 927 lettera d) della Legge Finanziaria 2007 abbonate alla radiotelevisione residenti in Provincia Autonoma di Trento nonché abbonate non residenti ma titolari di un’abitazione nella Provincia, nella misura massima di 1. 800. 000 euro, di cui 800. 00 euro nel 2008 e 1. 000. 000 euro nel 2009, fino ad esaurimento dei fondi appositamente stanziati. A tal fine il Ministero delle Comunicazioni e la Provincia autonoma di Trento, di comune intesa, determineranno i criteri per individuare i destinatari delle suddette iniziative; 3. Sviluppo di servizi ai cittadini su piattaforma digitale terrestre, secondo le modalità operative indicate dalla Task-force e finanziate dalla Provincia autonoma di Trento. 4. Verifica della possibilità di erogazione di un ulteriore contributo da parte della Provincia Autonoma di Trento per favorire l’acquisto di decoder da parte degli abitanti del Trentino ed esame congiunto delle modalità di coordinamento dell’erogazione di tale contributo, integrativo del contributo statale, prevedendo a tal fine interventi atti a garantire la più ampia possibilità di ricezione del segnale digitale nel territorio della Provincia. 5. Definizione di una attività di comunicazione coordinata da parte dei broadcasters e, sul piano istituzionale, da parte del Ministero delle Comunicazioni e della Provincia Autonoma di Trento verso i cittadini, riguardante il processo di digitalizzazione, i tempi e le modalità di attuazione dello switch off. A tal fine la Task-force predispone ed adotta uno specifico piano di comunicazione per il territorio della Provincia Autonoma di Trento. 6. Impegno a valutare nell’ambito degli accordi e della normativa in materia, anche in attuazione di quanto previsto in materia dal contratto di servizio 2007-2009 tra il Ministero delle Comunicazioni e la Rai, la possibilità di incentivare la collaborazione per la ripetizione dei programmi dedicati alle minoranze già trasmessi nei diversi versanti alpini e la diffusione dei servizi di pubblica utilità; 7. Impegno a promuovere la collaborazione tra le emittenti televisive e gli operatori della telefonia mobile per sperimentare tecniche di distribuzione del segnale televisivo sui telefoni portatili; 8. Azione congiunta di monitoraggio sul territorio anche in collaborazione con il Comitato provinciale per le comunicazioni di Trento, con l’obiettivo di rilevare la progressiva ed effettiva diffusione della tecnologia e degli apparati digitali al fine della verifica del rispetto dei parametri indicati di seguito nonché al punto 9 . In particolare le parti si impegnano a riesaminare entro il 10 settembre 2009 che il livello di diffusione della tecnologia digitale abbia raggiunto almeno il 90% delle famiglie. 9. Al fine di abituare gradualmente la popolazione al passaggio alla nuova tecnologia diffusiva ogni broadcaster si impegna a convertire il segnale analogico di una propria rete nazionale in esclusiva tecnologia digitale entro il 15 febbraio 2009, nei territori della Provincia Autonoma di Trento. Condizione per tale conversione è che la Task Force, in base ai dati forniti dal Corecom, da istituti specializzati nonché da quelli derivanti dalla distribuzione dei contributi di cui ai punti 2 e 4 (Statali e Provinciali) accerti che almeno il 65% delle famiglie sia in grado di ricevere il segnale in tecnologia digitale. Tale verifica sarà compiuta entro il 10 gennaio 2009. . |
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