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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Dicembre 2007
 
   
  DISTROFIA, FORMIGONI INAUGURA NUOVO CENTRO "NEMO"

 
   
   Milano, 4 dicembre 2007 - Mille pazienti all´anno tra degenza, day hospital e servizi ambulatoriali, uno staff medico e infermieristico di 32 unità, venti posti letto per le degenze ordinarie (di cui 6 per l´età pediatrica e 4 per il day hospital), 1,5 milioni di euro di costo per la ristrutturazione degli spazi e per l´allestimento. Sono alcuni dei numeri di "Nemo", il primo e unico Centro Clinico polifunzionale in Italia dedicato esclusivamente alla cura, alla riabilitazione e alla ricerca nel campo della distrofia e della malattie neuromuscolari, inaugurato il 30 novembre a Niguarda dal presidente lombardo, Roberto Formigoni, alla presenza del direttore generale dell´Ao milanese, Pasquale Cannatelli e dei presidenti di Uildm (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), Alberto Fontana e Mario Melazzini. "Nemo" (Neuromuscular Omnicentre) nasce idealmente nel 2004 quando il presidente Formigoni si assunse personalmente l´impegno di trovare e mettere a disposizione un luogo adatto per la sua realizzazione, individuandolo poi a Niguarda, e garantendo un finanziamento da parte della Regione Lombardia per la ristrutturazione degli spazi idonei. Dopo tre anni "Nemo" è una realtà, grazie alla collaborazione con Uildm, Fondazione Telethon, Aisla e al Niguarda stesso. "Oggi è una giornata emozionante per tutti noi - ha dichiarato Formigoni nel corso del suo intervento alla cerimonia odierna - Una giornata vera, nella quale ognuno deve ringraziare gli altri per l´impegno e la passione che hanno messo nel dar vita a questo sogno. Quello che inauguriamo oggi è un centro veramente innovativo che apre nuovi fronti nella lotta alle malattie più gravi e invalidanti, come sono quelle neuromuscolari, che affliggono decine di migliaia in persone solamente in Italia, compromettendo progressivamente la loro vita, la loro stabilità psicologica, come anche quella dei loro familiari". "Ed è proprio a queste persone, capaci di farci apprezzare ancor più la bellezza e allo stesso tempo la fragilità della vita che ci è stata donata - ha aggiunto - che va il nostro impegno per garantire che accanto a loro ci sia sempre una presenza umana e la struttura più adeguata possibile. Questo centro è dunque qualcosa di veramente grande, che nasce dalla consapevolezza di affrontare queste malattie in maniera globale, dall´idea cioè di creare un luogo dove si possano applicare le terapie cliniche e riabilitative più nuove ed appropriate in un´ottica multidisciplinare, dove si faccia anche informazione, prevenzione e consulenza genetica, dove infine la ricerca scientifica abbia la possibilità di impegnarsi per cercare nuove terapie". .  
   
 

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