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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Dicembre 2007
 
   
  AGROALIMENTARE E BIOCOMBUSTIBILI I SETTORI STRATEGICI PER RAFFORZARE LA PARTNERSHIP ITALIA-BRASILE AL CENTRO DELLE INIZIATIVE PROMOSSE DALLA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA A SAN PAOLO VINO E BEVANDE ALCOLICHE LA PRIMA VOCE DELL’EXPORT AGROALIMENTARE ITALIANO IN BRASILE PER UN VALORE DI 15 MILIONI DI EURO.

 
   
  Buoni i dati del commercio bilaterale con il Brasile ma quantitativamente al di sotto del livello desiderato. La fetta brasiliana del flusso commerciale italiano nel mondo è solo dello 0,5% (export complessivo 1,6 miliardi di euro) ed il Brasile non rientra tra i nostri primi 15 partner commerciali. Le difficoltà di accesso in Brasile riguardano soprattutto il settore agroalimentare italiano che oggi rappresenta solo il 4% delle nostre esportazioni nel Paese, ma dove le potenzialità di sviluppo sono notevoli. Promuovere in Brasile l’immagine e la presenza commerciale dei prodotti agroalimentari italiani è l’obiettivo del progetto ‘Dieta Mediterranea’ della Camera di Commercio Italo-brasiliana di San Paolo che l’1 dicembre accoglie il Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro insieme a Joao Carlos de Souza Meirelles, Presidente del Comitato per gli Affari Agricoli, organismo creato ad hoc per aumentare le relazioni tra i due Paesi in campo agricolo ed alimentare. Vini, spumanti e olio extra-vergine d’oliva ai primi posti nelle importazioni brasiliane dell’agroalimentare made in Italy. L’export dei nostri prodotti agroalimentari in Brasile ha superato, nei primi dieci mesi del 2007, i 67 milioni di euro. La parte più consistente (33%) è rappresentata da vini, spumanti, liquori ed altre bevande (circa 15 milioni di euro), mentre al secondo posto nella graduatoria dei prodotti italiani più venduti in Brasile troviamo la pasta (15% per un valore di circa 7 milioni). Un altro prodotto tipico della dieta mediterranea che ha trovato ampio spazio sul mercato brasiliano è l’olio d’oliva che già nei primi dieci mesi di quest’anno ha superato il valore dell’esportazioni registrate nel 2006 (quasi 6 milioni rispetto ai 4,8 del 2006). La quota così bassa dell’agroalimentare, associata all’ampiezza del mercato di riferimento, lascia presupporre un progressivo ampliamento di una domanda che oggi è solo parzialmente soddisfatta da imprese e prodotti italiani. Inoltre l’analisi del tipo di beni esportati nei primi dieci mesi del 2007 conferma l’affermarsi di una domanda sempre più qualificata da parte dei consumatori brasiliani, in grado di ammortizzare l’effetto deprimente di barriere e dazi doganali. Un esempio significativo è dato dal vino e dalle altre bevande alcoliche, che hanno subito maggiormente l’incremento del prezzo di vendita conseguente alla politica doganale ma che oggi sono la prima voce del nostro export agroalimentare. D’altra parte, si tratta di una tendenza confermata anche da un recente studio di Assocamerestero, secondo cui è possibile prevedere per l’export italiano del settore un incremento medio, al primo trimestre 2008, del 38% circa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. “Negli ultimi anni l’interesse dell’Italia verso il Brasile è notevolmente cresciuto: basti pensare alle diverse e assai importanti missioni istituzionali, che hanno portato qui numerosi esponenti del Governo e delle istituzioni italiane, ma anche delle maggiori imprese - dice Edoardo Pollastri, presidente della Camera Italiana di San Paolo - La visita del Ministro De Castro giunge certamente in un momento determinante; il Brasile si avvia a diventare una grande potenza agricola e un mercato di riferimento per i biocombustibili. Il futuro delle relazioni tra Italia e Brasile è in una partnership strategica nei settori del futuro. L’agrobusiness e i biocombustibili costituiscono due campi di necessaria collaborazione tra le imprese italiane e quelle brasiliane”. Nei biocombustibili il Brasile, il più grosso produttore di biocombustibile da cereali, rappresenta una reale opportunità per l’Italia, dove lo sviluppo delle bioenergie può inserirsi in un’ottica di scambio di competenze e tecnologie in cui un ruolo fondamentale è giocato dalla meccanica ed, in particolare, la produzione di macchine agricole dove l’Italia è al secondo posto al mondo. La Camera di Commercio Italiana a San Paolo si è fatta promotrice di una serie di iniziative che hanno coinvolto imprese, istituzioni e centri di ricerca con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra Italia e Brasile nello strategico settore dei biocombustibili ed, in special modo, del biodiesel. .  
   
 

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