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Notiziario Marketpress di
Martedì 04 Dicembre 2007 |
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GIOVANI IMPRENDITORI, UNA SFIDA DA VINCERE NELL’AMBITO DE "L’ARTIGIANO IN FIERA" UN TALK SHOW PER CONOSCERE LE ASPETTATIVE, I DESIDERI E LE IDEE DEI GIOVANI IMPRENDITORI SUL TEMA
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Milano, 4 dicembre 2007 - Ogni tre mesi nascono in Italia 90. 000 aziende: 100 nuove, piccole imprese ogni giorno in Lombardia. Permessi, burocrazie e intoppi ne ostacolano lo sviluppo. I giovani imprenditori devono crescere: frenare il loro percorso, ostacolare il loro cammino significa demotivarli ma soprattutto privarci del nostro futuro. Di questo si é parlato sabato 1 dicembre, durante un talk show sui giovani imprenditori condotto da David Parenzo (Iceberg) e organizzato da Cna Lombardia nell’ambito de "L´artigiano In Fiera". L’incontro ha fatto leva su una ricerca realizzata in collaborazione con Unicredit Banca su un campione regionale di 300 giovani, nuovi imprenditori. "Nel nostro paese sono necessari in media 120 giorni per avviare un´attività; in Scozia ne bastano 12!". Così ha aperto il suo intervento il presidente Cna nazionale, Ivan Malavasi, sottolineando come gli impedimenti alla nascita e allo sviluppo di nuove imprese rappresentino un vero e proprio ostacolo alla competitività mondiale. "Le leggi emanate dal governo – ha replicato l´assessore regionale all´Artigianato Domenico Zambetti – hanno l’obiettivo di semplificare l’aspetto burocratico. Facendole proprie, Regione Lombardia ha snellito le procedure e svolto un´azione forte con le associazioni di categoria, favorendo soprattutto l´accesso al credito e al microcredito". Di questa opinione é anche l´on. Alfonso Gianni, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico:"si sta lavorando per creare lo Sportello Unico dell´impresa, per unificare le procedure. " Renato Martini, di Unicredit Banca, promotrice della ricerca, ha messo in luce l’importanza dell’imprenditoria giovanile:“Il 60% delle aziende è gestito da giovani. L´80 % delle imprese nate negli ultimi 10 anni ha superato la soglia dei 3 anni di vita”. “Bisogna offrire loro sostegno per continuare in questa direzione – ha sostenuto Riccardo Grassi, sociologo dell’istituto Iard – è sorprendente come i giovani contino principalmente sulle reti amicali e parentali per trovare lavoro e per avviare un’attività”. “Il più grande freno all’aiuto delle istituzioni e delle associazioni, dipende dalla burocrazia, dagli adempimenti che rendono lento e difficoltoso il processo – ha aggiunto Stefania Milo, giovane imprenditrice – pubblica amministrazione, sistema bancario, associazioni devono rimanere al nostro fianco e contribuire alla realizzazione dei nostri progetti, perché le piccole imprese sono il tessuto economico dell’Italia e noi giovani siamo il futuro”. . |
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