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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Dicembre 2007
 
   
  DIRETTIVA NITRATI – GALAN A COLDIRETTI: TUTTO IL NOSTRO APPOGGIO PER SOLUZIONE PROBLEMA

 
   
  “Il mio appoggio ve lo do tutto, per corrispondere alle vostre aspettative in un quadro di applicazione delle regole; approfondiremo come si può fare”. Lo ha detto il presidente del Veneto Giancarlo Galan, ricevendo ieri pomeriggio una delegazione della Coldiretti regionale, guidata dal presidente Giorgio Piazza, che gli ha illustrato le problematiche connesse alla cosiddetta Direttiva Nitrati europea e alle possibili soluzioni. All’incontro erano presenti anche l’assessore alle politiche per l’ambiente Giancarlo Conta e il presidente della Iv Commissione consiliare Clodovaldo Ruffato, mentre ad accogliere la coldiretti all’imbarcadero di Palazzo Balbi c’era pure l’assessore al bilancio Isi Coppola. La direttiva risale al 1991 ed è stata presa “sottogamba” nel nostro Paese al momento della sua approvazione; essa stabilisce che debba essere garantita una equilibrata fertilizzazione azotata dei terreni, non facendo distinzione tra apporti dovuti al liquame zootecnico e quelli dovuti al letame, comprendendo nelle zone definite vulnerabili (e il Veneto è considerato dalla Commissione tutto vulnerabile) anche i concimi di sintesi nel bilancio della fertilizzazione totale. Si tratta di un obbligo divenuto oggi stringente, il cui mancato rispetto comporta il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia Europea, con avvio formale della procedura di infrazione, e la sospensione dei pagamenti per tutti i principali interventi comunitari in agricoltura. L’italia è quindi impegnata a rispettare le scadenze degli adempimenti, sotto il profilo formale e sostanziale, ma gli obblighi che essa comporta possono avere conseguenze pesantissime sul sistema allevatoriale del Veneto, il più evoluto del Paese. Per far fronte ai vincoli della normativa servirebbe, ha calcolato Coldiretti Veneto, un investimento di risorse complessivo di circa 200 milioni di euro, tra finanziamenti pubblici e privati, per attivare azioni e processi di vario tipo che consentano di equilibrare apporto azotato e superficie, anche trasformando parte del problema dei reflui in risorsa energetica. .  
   
 

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