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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Dicembre 2007
 
   
  TASSO SORPRENDENTEMENTE ALTO DELL´ASSORBIMENTO DEL CARBONIO DA PARTE DELLE FORESTE UE

 
   
  Helsinki (Finlandia), 4 dicembre 2007 - Secondo uno studio condotto dall´Università di Helsinki , per poter raggiungere l´obiettivo post Kyoto di ridurre del 20% le emissioni dei gas a effetto serra entro il 2020, l´Ue dovrà probabilmente usufruire di crediti di emissione derivanti dall´espansione delle aree boschive. Se la crescita delle foreste in Europa non verrà tenuta in considerazione, i 27 Stati membri avranno difficoltà a raggiungere il traguardo in tempo. Secondo i ricercatori finlandesi, fra il 1990 e il 2005 la vegetazione arborea degli Stati membri dell´Ue ha assorbito un sovrappiù di 126 teragrammi (126 milioni di tonnellate) di carbonio, equivalente all´11% delle emissioni della regione. Una scoperta inattesa per il professore Pekka E. Kauppi dell´Università di Helsinki, responsabile dello studio, il quale in un precedente studio aveva stimato un tasso di assorbimento pari al 5%. Il tasso varia notevolmente nei vari paesi dell´Ue, tuttavia, i 15 vecchi Stati membri raggiungono solo un tasso del 10%, mentre i 12 nuovi Stati membri raggiungono un tasso medio del 15%. Secondo lo studio «in Lettonia, ad esempio, l´assorbimento da parte delle foreste supera le emissioni pro capite e le foreste in Lituania, Svezia, Slovenia, Bulgaria e Finlandia assorbono un´ampia parte delle emissioni nazionali. All´estremo opposto della scala si collocano paesi con poche aree boschive quali Belgio, Irlanda, Paesi Bassi, Cipro e Danimarca». «La buona notizia è che gli alberi hanno meccanismi estremamente efficienti di cattura e stoccaggio del carbonio», ha osservato Kauppi. «La notizia migliore è che le foreste europee prosperano e si stanno espandendo; esse assumeranno pertanto un ruolo sempre più importante nel raggiungimento degli obiettivi ambientali dell´Ue. » «Ogni anno le foreste europee in espansione rimuovono una quantità sorprendentemente alta di carbonio dall´atmosfera», sottolinea il coautore dello studio, Aapo Rautiainen. «Secondo stime approssimative, il loro impatto nella riduzione del carbonio atmosferico potrebbe essere di due volte superiore a quello raggiunto oggi in Europa tramite l´utilizzo delle energie rinnovabili. » In base al protocollo di Kyoto, i paesi attualmente non ricevono crediti di emissione per l´aumento dei serbatoi di carbonio naturali attraverso la silvicoltura e l´agricoltura. I ricercatori finlandesi suggeriscono, tuttavia, che questo potrebbe essere un utile strumento. «Le politiche che accelerano l´espansione della nostra biomassa forestale non rappresentano solo un vantaggio per il cambiamento climatico e la biodiversità, ma aprono anche opportunità economiche», afferma Laura Saikku, terzo autore dello studio. «I proprietari terrieri possono trarre vantaggi da nuove industrie come quelle per la produzione di bioenergia basata sulle foreste. Questo potrebbe inoltre contribuire a contrastare una delle principali minacce all´espansione sostenuta delle aree boschive, ovvero la necessità di utilizzare i terreni per produrre biocombustibili agricoli quali alternativa ai combustibili fossili. » La relazione integrale intitolata «The sustainability challenge of meeting carbon dioxide targets in Europe by 2020» è stata pubblicata nell´attuale edizione della rivista britannica sottoposta a referaggio «Energy Policy». Per ulteriori informazioni visitare: Università di Helsinki: http://www. Helsinki. Fi/ .  
   
 

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